Il Blocco circolatorio o Occlusione vascolare è una tecnica speciale applicata nell’allenamento di resistenza, in particolare nel body building e fitness.
Definizione
La tecnica del Blocco circolatorio viene applicata solo dopo aver terminato il numero di ripetizioni previste in una serie. Una volta raggiunto tale limite, il muscolo attivo viene mantenuto in uno stato di contrazione volontaria per buona parte del tempo di recupero tra le serie.
Il blocco circolatorio creato da tale tecnica provoca una condizione di ischemiafunzionale, limitando l’afflusso di sangue e l’apporto di sostanze nutritive, e impedendo anche un efficiente smaltimento dei metaboliti tra cui l’acido lattico.
La contrazione muscolare causa un blocco o compressione dei vasi sanguigni “ab extrinseco”, in particolare sulle vene, le quali hanno maggiori capacità di dilatazione rispetto alle arterie, andando a creare un turgore venoso, ovvero un aumento del volume delle vene.
In questo caso il fine è di aumentare il disturbo metabolico, una pratica tipica dei programmi con i pesi per l’aumento dell’ipertrofia muscolare. Mantenere la contrazione al termine della serie infatti mantiene delle condizioni metabolicamente stressanti come la riduzione del reintegro di fosfati, l’aumento delle concentrazioni di acido lattico e il conseguente abbassamento del pH, e lo stimolo sui fattori di crescita come gli HIF (Hypoxia-inducible factors).
La tecnica del blocco circolatorio è una tecnica per atleti avanzati da non eseguire sempre e comunque in ogni sessione, non è quindi legata ad alcuna ciclizzazione o periodizzazione.
Facciamo un esempio pratico. Dopo aver eseguito la panca piana per il pettorale potremmo utilizzare i cavi incrociati per “chiudere” il pettorale e lasciarlo in massima contrazione per 30 secondi.
Per le spalle dopo il lento o le spinte con manubri potremmo ottenere il blocco tenendo i deltoidi in contrazione a croce ai cavi alti.
Per i quadricipiti dopo lo squat, leg extension in massima contrazione.
Questi sono alcuni esempi. Qualcuno potrebbe parlare di Peak contraction ovvero contrazione di picco o isometrica, in realtà si tratta di spremere/comprimere letteralmente il muscolo interessato, componente che manca se eseguissimo una contrazione di picco.
Anche l’assonanza con lo stetch contrastato non è corretta. Nello Stretch contrastato, una volta raggiunto il cedimento muscolare, si mantiene una contrazione isometrica del muscolo coinvolto in massimo allungamento per diversi secondi. Nella tecnica del blocco circolatorio non si ha il massimo allungamento, bensì la massima contrazione del muscolo.
La tecnica può essere accostata al cosiddetto posing & cramping, ovvero posare al pari di un bodybuilder professionista dopo una serie e contrarre volontariamente il muscolo target. La tecnica del blocco circolatorio è comunque differente in quanto prevede un sovraccarico rispetto alla semplice contrazione volontaria.
Spesso la tecnica viene eseguita durante gli allenamenti di tipo FST-7: Fascial Stretch Training
La ricerca
La tecnica del Blocco circolatorio è stata ampiamente analizzata da svariate ricerche. Di per sé, l’aumento delle concentrazioni di lattato indotte dal mantenimento della contrazione muscolare, potrebbero essere un importante fattore stimolante l’ipertrofia, in quanto solitamente si presenta come una delle strategie per esaltare questo adattamento fisiologico. È stato ormai stabilito da tempo che i livelli di lattato sono proporzionali all’incremento dei livelli di GH.
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