Vi starete chiedendo perché ci sia Darwin come foto principale dell’articolo. Per un motivo semplice: sono convinto che se Charles Darwin potesse entrare in una palestra oggi, rivedrebbe tutte le sue teorie sull’evoluzione.
Per una volta voglio scrivere un articolo diverso dal solito. Noto che ogni volta che si scrive un articolo serio o si cerca di fare un discorso sensato arriva sempre qualcuno che esclama con convinzione: “Ma io lo faccio da anni e non mi sono fatto niente”, oppure l’ancora più geniale e tipico “io le faccio sempre, ma con poco peso”.
Questa volta allora voglio correggere il tiro, facendo due premesse:
- Se siete quelli del “no pain, no gain”, oppure se vi dicessi che X fa male voi mi rispondereste “Ma io lo faccio da anni e non mi sono fatto niente”, scegliete ed utilizzate in ogni vostro allenamento gli esercizi qui elencati e leggete solamente la parte che elenca i presunti pregi di ogni esercizio. Mi piacerebbe sottolineare comunque una cosa: la goccia scava la pietra. Ora non vi fate male, ma è altamente probabile che continuare a fare gli esercizi qui elencati possa provocare qualche problema. Altamente probabile, magari voi siete in quella % di fortunati che non si fa niente e mi darete dello stupido, in tal caso buon per voi.
- Se invece siete persone che, dati alla mano, si fidano della fisiologia muscolare e non venderebbero la madre per un pò di ipertrofia in più, state attenti agli esercizi che elencherò.
Molto bene, cominciamo! Per alcune cose riprenderò quanto da me detto in articoli precedenti.
ALZATA LATERALI INTRARUOTATE e TIRATE AL MENTO
- Quando fai le alzate laterali fai finta di versare un bicchiere d’acqua
- Fai le tirate al mento che sono un ottimo esercizio per allenare trapezio e deltoide laterale
Per chi ragiona :
Detto molto semplicemente, questo movimento causa il cosiddetto impingement. Se questo non vi convince basta guardare al test di Jobe (come al test di Neer e molti altri), un test che in fisioterapia viene utilizzato proprio per scatenare il dolore nel sovraspinoso, test che si pratica proprio sollevando l’omero intraruotato:
La Soluzione :
Il modo migliore per evitare questo genere di problemi è evitare per prima cosa le tirate al mento (“ma come? Io le faccio sempre e non mi sono fatto niente!!) e stare più attenti alle alzate laterali: eseguitele o con il palmo “neutro” rivolto verso il pavimento, oppure facendo il contrario di quello che vi hanno sempre detto: portando il pollice verso l’alto mentre sollevate il braccio.
IL LENTO DIETRO
- “Il lento dietro? Se eseguito con un carico basso, non da alcun problema, è chiaro che caricare su lento dietro non serve a niente, ma farlo come ultimo esercizio per le spalle, aiuta”.
Il lento dietro è uno di quei tanti esercizi controversi, dato che non tutti hanno la mobilità per eseguirlo.
Durante l’esecuzione di questo esercizio si ha una extrarotazione eccessivamente marcata durante l’abduzione, che può portare alcuni problemi. Nella vita di tutti i giorni siamo anteriorizzati, ogni movimento si compie davanti a noi e non dietro.
La Soluzione :
Il piano di lavoro migliore per le spalle, come ho detto in altri articoli, è sui 30° rispetto al piano della scapola, ovvero tra una via di mezzo tra piano sagittale e frontale.
Eseguire su questo piano alzate laterali (nel modo corretto) e lento avanti è sicuramente la cosa più sicura che si possa fare.
Prima di eseguire il lento dietro, state attenti di avere per prima cosa una buona mobilità, ma ricordate che se anche riuscite a posizionarvi in modo da poter eseguire questo esercizio, non significa che possiate eseguirlo per tante ripetizioni, con sovraccarico.
Il deltoide laterale cresce più che bene anche se eseguite lento avanti, non dimenticate quella che considero una massima della fisiologia in palestra: “massima settorialità è solo massimo stress articolare”.
Un discorso analogo si può fare per le trazioni dietro la nuca.
LA PECK DECK
- La peck deck è un’ottima macchina per isolare il petto, senza usare tricipiti e spalle durante l’esecuzione. Una manna che nel vostro allenamento non può proprio mai e poi mai mancare!
Nella peck deck partiamo da una posizione adbotta e extraruotata e… chiudiamo in extrarotazione!
Quindi l’omero, che dovrebbe intraruotarsi durante l’adduzione per la corretta azione del pettorale, non ruota!
Quando succede qualcosa di simile, il movimento forzato si rifa tutto sui tessuti molli, con le conseguenze dannose che tutti conosciamo.
LA PANCA ALLA GOLA
- La panca alla gola è un esercizio geniale, come tra l’altro il suo creatore Gironda. Permette di allenare bene la parte superiore del pettorale e di allungarlo al meglio.
In realtà, si sente sì tirare, ma quello che tira sono tutti i legamenti gleno-omerali, poiché quando l’omero è abdotto (quindi lontano dal tronco), più i legamenti sono in tensione!!
STACCO A GAMBE TESE
- Gli stacchi a gambe sono un ottimo esercizio per allungare bene i femorali
Il fatto che ci si inclini in avanti a gambe tese pone in forte allungamento i muscoli femorali e come conseguenza il bacino rimane bloccato e non riesce a ruotare sull’anca. Il corpo, posto in questa situazione “complicata”, deve compensare, e lo fa con una cifosi lombare e questo fa sì che il carico durante l’esecuzione venga sollevato con il pesante ausilio degli erettori spinali. E’ un bene o un male?
Questi sono due dischi intervertebrali, composti da materia interdiscale gelatinosa (azzurra) e dal corpo vertebrale (grigio).
La pressione interna alla materia interdiscale può essere misurata con un manometro collegato ad ago infilato proprio lì nel mezzo delle vertebre.
Quando siamo in posizione eretta, la pressione misurata a livello della vertebra L4 (che è la 4a vertebra lombare) corrisponde esattamente al nostro peso corporeo. Ogni attività che facciamo influenza il peso percepito da questa parte di schiena. Siamo sdraiati? il peso percepito è di 0.4 il nostro peso corporeo. Siamo seduti senza un appoggio? Il peso è di 1,43. Ci pieghiamo in avanti a schiena curva? 1.7 e così via….
Questo però è il confronto principale che a noi interessa, dato che noi ci dilettiamo a sollevare pesi.
La Soluzione :
Un buon modo di ottenere il meglio dallo stacco a gambe tese è eseguirlo sì con le gambe tese e portando il bilanciere lontano dal petto, ma con schiena iperestesa! Questo ha un duplice effetto: salvaguardia la schiena e permette di allungare veramente e molto di più i femorali, anche se il range che ne risulta è ridotto. In tutti i manuali di stretching, non a caso, quando si allunano i femorali si consiglia di tenere la schiena dritta per avere una tensione maggiore.
SQUAT AL MULTIPOWER
- “Io non faccio squat libero, mica voglio spaccarmi la schiena. Faccio squat al multipower in totale sicurezza”.
- “No io non scendo fino in fondo, faccio solo metà movimento così salvo le ginocchia”
Nell’immagine qui sopra, che rappresenta un modello abbastanza reale, è rappresentato il classico uso del multipower. La schiena è totalmente dritta, le piante del piede sono avanti al corpo e si scende a schiena dritta e senza ruotare il bacino.
Se dovete fare squat al multipower, fatelo in modo da imitare quanto più possibile lo squat normale, in modo che possa ruotare l’anca e che i muscoli ischioscurali possano agire per proteggere il ginocchio
LEG EXTENSION e LEG CURL
- La leg extension (o leg curl) è un ottimo esercizio, se eseguito con un carico basso non da alcun problema, anzi permette di lavorare in isolamento i muscoli delle gambe e far uscire “la goccia”.
Durante l’esecuzione della leg extension, contraendo i quadricipiti, si estende la tibia, nella cui parte inferiore preme l’imbottitura e dunque il pacco pesi.
Dato che il pacco pesi spinge la tibia verso il basso serve qualcosa che impedisca alla tibia di schizzare in avanti per via di queste forze, dette “di taglio”, compensandole e stabilizzando. A fare questo ci pensa il crociato anteriore, che ha il compito di tenere il femore solidale con la tibia ed evitare le sue traslazioni anteriori ed eventuali rotazioni.
La domanda a cui dobbiamo rispondere è: sono dannose queste forze di taglio?
Le forze di taglio sulle ginocchia fanno parte di ogni movimento della vita di tutti i giorni ed è per questo che noi possediamo i crociati anteriori.
La leggenda che dice “la leg extension fa male” si riferisce a studi effettuati in campo medico, con crociati anteriori danneggiati. Chi si allena in palestra corre il rischio di farsi male qualora utilizzasse questo esercizio con un carico troppo elevato, ma è bene sottolineare come utilizzare un carico eccessivo in un esercizio di isolamento sia inutile, poiché la maggior parte del lavoro si effettua con altri esercizi ben più importanti.
La correttezza di un esercizio riabilitativo è da valutare in funzione di cosa va a riabilitare. Sembra una affermazione pomposa e autoevidente, mi spiace se sia pomposa e sebbene sia autoevidente di fatto non è che poi lo sia…
Se fai riabilitazione per una ricostruzione del crociato ANTERIORE, un esercizio del genere non “fa male” anche se è da vederne l’utilità. Poichè solitamente si scassa solo questo, gli studi si concentrano sulla “pericolosità” o meno della leg extension.
Se fai la riabilitazione per il crociato POSTERIORE, l’esercizio “fa male” perchè usi i femorali MA NON i quadricipiti, scaricando sul crociato posteriore tutte le forze di taglio che l’esercizio genera.
Un professionista del settore (cioè un fisioterapista) ti direbbe che è meglio, che so… una pressa monopodalica con il piede in alto sulla pedana, perchè così tu usi i muscoli in co-contrazione, i femorali “tirano” i quadricipiti, i quadricipiti i femorali.
Penso che sia giusto ricordare che un tessuto malato o ricostruito o in guarigione sia del tutto differente da un tessuto sano. Per questo nessuno si fa male con la leg extension o con la leg curl.
Biografia:
Kapandji: Fisiologia ArticolareCalais-Germain: Anatomia del movimento
Paolo Evangelista: DCSS PowerMechanics for PowerLifters
Andrea Biasci – C’era una volta l’anatomia applicata
Per i bicipiti e tricipiti non ci sono problemi? Non ho capito bene come fare le spalle
Nei tricipiti i french press possono alla lunga provocare dei problemi sopratutto nei gomiti. Personalmente ho assistito a casi di epicondilite (gomito del tennista) in alcuni soggetti in questi anni di allenamento e spesso erano riconducibili a un uso frequente delle tirate al mento e del french press. Personalmente preferisco per i tricipiti i dip alle parallele o la panca a presa stretta. Per i bicipiti puoi pensare ad un bilanciere EZ per togliere tensione sui polsi, ma sopratutto sempre la tecnica, utilizzare una tecnica errata è più pericoloso dell’esercizio stesso.
Per qualche ragione non riesco a visualizzare nessuna immagine tranne quelle relative al paragrafo “Stacco a gambe tese”.
Da cosa dipende? E’ possibile porre rimedio?
Browser IE8
Windows XP sp3
Grazie
In realtà non c’è nessuna ragiona, prova con un’altro browser. IE8 è abbastanza datato e non supporta alcune pagine web.
Ah ah ah, utile e divertente!
Il multi-power andrebbe eliminato da ogni palestra