Il saccarosio anche conosciuto come zucchero da cucina è usato giornalmente nella nostra alimentazione e in moltissimi alimenti come componente aggiuntivo.

Moltissime persone evitano lo zucchero come carboidrato semplice per via dell’alto indice glicemico ma dovrebbero essere altri i motivi per cui dovreste limitare l’assunzione dello zucchero.

Un consumo eccessivo di zucchero è considerato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità tra le probabili cause di varie patologie, tra le principali l’iperglicemia, l’obesità, danni cardiovascolari in genere, diabete, carie dentaria.

La stessa organizzazione consiglia pertanto di non aggiungere lo zucchero ai cibi che già contengono altre tipologie di zuccheri e carboidrati: pane, frutta, pasta e latte già ne contengono in quantità sufficiente per il fabbisogno umano.

Un eccesso di zuccheri nell’organismo non immediatamente utilizzati come fonte di energia, ne provoca la conversione in glicogeno il quale viene depositato nelle cellule dei muscoli scheletrici e del fegato per poter essere ritrasformato, quando necessario, in glucosio.

Occorrono poi vari esami specifici sull’intolleranza alimentare al saccarosio, causato principalmente dalla carenza dell’enzima invertasi (o saccarasi), che facilita la scissione di saccarosio in glucosio e fruttosio. Tuttavia, l’intolleranza alimentare ai glucidi più comune è quella al lattosio, mentre le altre intolleranze sono genericamente legate al normale invecchiamento dell’età.

Vi sono diverse alternative al saccarosio come dolcificante, sia naturali che di sintesi; il principale è senz’altro il miele, utilizzato almeno dalla preistoria, nonché sciroppi ricavati da alberi come l’acero o da cereali e frutta, contenenti principalmente fruttosio. Un dolcificante naturale è anche la stevia.

Esistono poi molti dolcificanti di sintesi come lo xilitolo ed il sorbitolo, entrambi di origine naturale e adatti per i soggetti diabetici, o completamente artificiali come l’acesulfame e l’aspartame, che sinceramente non consigliamo.

Perché evitare lo zucchero

Esistono quindi motivi validi per limitarne l’assunzione. ne potremmo elencare molti, ma principalmente ricordiamo :

  • Lo zucchero può sopprimere il sistema immunitario
  • Lo zucchero è responsabile di patologie come l’obesità,
  • Lo zucchero è responsabile di patologie come  il diabete,
  • Lo zucchero è responsabile di patologie  come danni cardiovascolari
  • Lo zucchero è responsabile di patologie  come l’iperglicemia
  • Lo zucchero è responsabile di patologie come la carie
  • La capacità di assimilazione delle proteine è influenzata dallo zucchero
  • Il consumo di alimenti ricchi di zucchero crea dipendenza
  • Lo zucchero per via del suo metabolismo all’interno del corpo può creare stanchezza, nervosismo e depressione
  • Lo zucchero diminuisce la concentrazione di vitamina E nel sangue

Cosa dire dello zucchero nella frutta ?

Molti frutti hanno un’alta concentrazione zuccherina, fortunatamente contengono anche fibre, vitamine e minerali, se il vostro obiettivo è comunque perdere massa grassa, in un regime ipocalorico, preferite il consumo di verdura a quello di frutta.

Controllate le etichette degli alimenti, spesso è riportato volutamente la dicitura “senza zuccheri aggiunti”, in altri casi i cibi cosiddetti light possono anche avere una bassa percentuali di grassi, che non sono i vostri peggiori nemici, ma un’altissima percentuale di zuccheri semplici, per cui la cura è peggiore del male.

L’opinione degli esperti

Come spiega Il Prof. Franco Berrino,

Negli ambienti scientifici prevaleva l’idea che lo zucchero non fosse un determinante importante dell’obesità, e comunque non lo si poteva sostenere perché mancavano prove scientifiche decisive. I grandi studi che indagavano sul consumo alimentare intervistando un campione della popolazione, infatti, riscontravano generalmente che le persone grasse mangiavano meno zucchero delle magre. Ergo lo zucchero non fa ingrassare.

In realtà gli scienziati sono ingenui più dei bambini (e talvolta questa ingenuità è alimentata da conflitti di interesse). Ci voleva poco a insospettirsi di questi risultati. Bastava considerare che negli stessi studi le persone grasse risultavano consumare più saccarina o altri dolcificanti non calorici. Era forse sufficiente a concludere che la saccarina fa ingrassare?

In realtà le persone grasse cercano di mangiare meno zucchero (o almeno dichiarano di farlo) perché sono meno ingenue degli scienziati, sanno bene che lo zucchero fa ingrassare. Le persone obese, inoltre, tendono a rispondere ai questionari alimentari dicendo quello che dovrebbero mangiare, piuttosto di quello che mangiano effettivamente, per cui sembra che mangino meno zucchero. Per convincere il mondo scientifico furono necessari studi prospettici in cui si indagasse sul consumo alimentare di persone non ancora ingrassate, che non avessero quindi motivi di modificare la loro alimentazione (o di mentire a se stesse)».

Quali furono gli studi che diedero una svolta alla ricerca ?

Il primo studio fu pubblicato nel 2001 e mostrò con grande evidenza che la prima causa di obesità dei bambini americani è il consumo abituale di bevande gassate e zuccherate. Seguirono numerosi studi prospettici che ne confermarono le osservazioni anche negli adulti ed evidenziarono inoltre come causa importante di obesità la frequentazione dei fast food.

L’Organizzazione mondiale della sanità propose di diffondere la raccomandazione di contenere il consumo di zucchero entro il 10 per cento delle calorie totali (circa 50 grammi di zucchero al giorno per un uomo che consumi 2.000 calorie) e fu subito guerra, perché basterebbero due coke o aranciate al giorno per superare il 10 per cento. Le grandi corporation alimentari, quindi, insorsero sostenendo che la raccomandazione non fosse basata su prove scientifiche e fecero pressioni politiche tali che l’Oms fu costretta a edulcorare (sic) la raccomandazione con quella più generica di ridurre il consumo di zucchero.

 

La verità tossica dello zucchero

The toxic truth about sugar ovvero La verità tossica dello zucchero

Ad avvalorare le parole del professor Berrino, possiamo anche citare lo studio «The toxic truth about sugar» ovvero «La verità tossica dello zucchero» pubblicato dall’Università della California a Los Angeles e pubblicato sulla rivista Nature.

Qui potete leggere un estratto in lingua inglese : The toxic truth about sugar

 

Fonte Wikipedia, l’encilcopedia libera .