L’HMB è un metabolita dell’amminoacido essenziale leucina e viene sintetizzato nell’organismo. È stato scoperto dal Dr. Steven L. Nissen all’università dello Iowa. Nissen studiò questo metabolita come integratore alimentare. L’HMB anche conosciuto come acido beta-idrossi-beta-metil-butirrico, tecnicamente β-idrossi-β-metilbutirrato, fu trovato per la prima volta nei maiali e in piccole quantità nel pompelmo e nel pesce. Viene venduto sotto forma di compresse in sali di calcio (calcio-beta-idrossi-betametilbutirrato monoidrato).
Una ricerca pubblicata sul Journal of Applied Physiology ha mostrato che l’HMB può incrementare la massa e la forza muscolare. Un articolo del 2008 su Nutrition & Metabolism fa il punto sullo stato dell’arte delle ricerche fatte sull’HMB.
HMB : Modalità d’assuznione
Per quanto riguarda le modalità d’assunzione, si consiglia di frazionare l’apporto giornaliero in tre singole dosi da un grammo ciascuna o da 12,5 mg per Kg di peso corporeo. Tutto ciò per compensare la breve emivita plasmatica dell’HMB, quantificabile in due ore e mezza (con ritorno ai livelli basali entro nove ore dall’assunzione). Dosaggi superiori ai 3 grammi al dì non sembrano sortire significativi effetti superiori.
l’HMB viene venduto in capsule, spesso in aggiunta ad altri integratori come BCAA , glutammina, o arginina a scopo sinergico, anche se eventuali vantaggi di questa pratica sono tutt’ora da dimostrare se non sulla carta.
Il momento migliore per l’assuznione è a colazione o negli spuntini pre-allenanemento o prima di andare a dormire. Le opinioni sull’utilità in mancanza di prove certe e comunque tangibili sono contrastanti o anche pessime.
La Ricerca
A cura di Gabriel J Wilson, Jacob M Wilson e Anssi H Manninen
L’Idrossi Metil Butirrato (HMB), metabolita della leucina, è stato a lungo utilizzato come aiuto ergogenico in particolare fra gli atleti degli sport di forza e i bodybuilders, i quali l’hanno utilizzato per incrementare le performance fisiche o l’ipertrofia muscolare.
Nonostante numerosi studi abbiano supportato l’efficacia dell’HMB durante gli esercizi, altre ricerche mostrano pareri discordanti. Pertanto, il primo scopo di tale lavoro è quello di fornire un’approfondita ed obiettiva analisi sulle ricerche sull’HMB.
In particolare verranno esaminati i punti di conflitto di ciascuno studio nel tentativo di esaminare la reale efficacia nell’HMB rilevando così le possibili cause in merito ai risultati divergenti emersi nella letteratura medica. Attraverso le analisi verranno considerate differenti variabili come l’età, l’esperienza d’allenamento, i vari stati di catabolismo muscolare e i dosaggi ottimali di HMB. Verrà inoltre analizzata l’attendibilità dei dati e delle misurazioni.
Il secondo obiettivo di tale lavoro è quello di comprendere i meccanismi in cui opera l’HMB. Attualmente, le discussioni più accreditate attribuiscono all’HMB il potere di limitare la produzione di colesterolo partendo da idrossimetilglutaril-CoA reduttasi (o HMG-CoA reduttasi). Inoltre, successive ricerche hanno tentato di dimostrare una possibile azione proteolitica entro il quale opererebbe l’HMB. Altri risultati evidenziano che l’HMB sia in grado di inibire i processi di degradazione di alcune proteine intracellulari. L’HMB sembra inoltre stimolare direttamente la sintesi proteica attraverso meccanismi mTOR dipendenti.
Introduzione
Gli aminoacidi ramificati (BCAA) leucina, isoleucina e valina compiono più di un terzo dei lavori svolti dalle proteine muscolari. Fra queste, la più controllata è la leucina per merito dei suoi effetti generali, fra i quali: importante ruolo nel metabolismo delle proteine, nell’omeostasi glucidica, nell’azione dell’insulina e nel recupero dagli esercizi.
È ormai da 35 anni risaputo che la leucina ha proprietà anticataboliche. I meccanismi attraverso i quali tutto ciò accade non sono ancora stati chiaramente stabiliti; tuttavia si ipotizza che il metabolita della leucina, l’Alfa-Chetoisocaproato (KIC), può contribuire al raggiungimento di tali risultati. Per capire, quando ingerita, la leucina viene sintetizzata in KIC, il quale pare abbia la proprietà di limitare le microfratture muscolari.
Tuttavia ci sono studi contrastanti i quali evidenziano che tali effetti possono essere riscontrabili solamente in stati di stress gravi, come la fame, o in ustionati gravi. È stato comunque più volte evidenziato che integrare con BCAA apporta benefici.
Integrare con 16g di BCAA risulta essere maggiormente efficace rispetto ad un’integrazione costituita da soli 3g come evidenziato in due studi differenti. La leucina è l’unica coinvolta nella trasformazione di metaboliti specifici come il KIC, suggerendo che questa risposta dose-dipendente è in parte dovuta ad una disposizione abbastanza elevata della stessa leucina per ottenere tali effetti ergogenici. Un’ulteriore prova ha indicato che l’assenza di leucina ha effetti inibitori sulla degradazione delle proteine.
Dopo che la leucina è stata metabolizzata in KIC, KIC è a sua volta metabolizzato in isovaleril-CoA dall’enzima alfa-chetoacido deidrogenasi nei mitocondri, o in Idrossi Metil Butirrato (HMB) nel citosol dall’Alfa-Chetoisocaproato diossigenasi.
La maggior parte di KIC viene convertita in isovaleril-CoA, in condizioni normali; approssimativamente il 5% della leucina viene metabolizzata in HMB. In prospettiva occorrerebbe assumere individualmente 60g di leucina per ottenere 3g di HMB, la dose più frequentemente utilizzata negli studi sull’HMB.
Alcuni studi hanno indicato che l’integrazione con HMB può suscitare importanti benefici ergogenici che includono un’azione anti-catabolica, anabolica, lipolitica e così via. Viene anche suggerito che l’HMB può essere in parte responsabile dei benefici derivanti dall’integrazione con leucina.
Dato che l’HMB è un metabolita della leucina, che può essere assunta attraverso cibi vegetali e animali come il pompelmo o il pesce gatto, l’Idrossi Metil Butirrato ha subito ottenuto credito come integratore. Gli integratori di HMB sono commercialmente disponibili come integratori capaci di migliorare la ritenzione di azoto, come integratori capaci di controllare il colesterolo totale o per incrementare la capacità aerobica dei muscoli, come integratori capaci di rafforzare il sistema immunitario […]
Misurazioni dipendenti utilizzate nello studio sull’integrazione con HMB
Numerose misure dipendenti sono state utilizzate nello studio sugli effetti dell’integrazione con HMB. Questi includono la misurazione delle performance relative alla forza dinamica, isometrica ed isocinetica, come funzionalità utilizzata nei pazienti anziani.
Altre misurazioni includono un questionario atto a stabilire l’insorgenza di dolori muscolari ritardati (DOMS) e vari indicatori che includono lo stato di salute, la pressione sanguigna, i livelli di colesterolo e la funzione immunitaria cellulare. Infine, dato che l’HMB viene generalmente considerato come agente anti-catabolico, sono stati analizzati i livelli dei danni muscolari.
Durante l’esercizio fisico, la rottura delle fibre muscolari e il conseguente aumento della permeabilità consentono perdite di creatina chinasi (CK), lattato deidrogenasi (LDH) e 3-metilistidina (sottoprodotto della scissione del tessuto muscolare) nel plasma, i quali livelli sono direttamente misurati per identificare i danni muscolari prodotti.
Recentemente, i possibili effetti dell’HMB sulla sintesi proteica sono stati misurati tramite fenilalanina radiomarcata.
Gli studi che supportano l’integrazione con HMB
La sezione seguente analizza i vari studi a supporto dell’efficacia dell’integrazione con HMB. Le variabili analizzate includono età, stati catabolici e l’esperienza d’allenamento.
L’efficacia dell’integrazione con HMB su soggetti non allenati
Nissen e altri hanno esaminato gli effetti dell’HMB sul metabolismo muscolare e sulle performance atletiche durante allenamenti di resistenza in due differenti studi su uomini in salute e non allenati. I partecipanti al primo test hanno ingerito 0, 1.5g o 3g di HMB giornalmente, allenandosi con i pesi per tre giorni a settimana per tre settimane. Due dosaggi di HMB (0 o 3g) sono stati invece utilizzati nel test numero due, sottoponendo i partecipanti ad allenamenti per 2-3 ore al giorno per sette settimane.
I risultati del test numero 1 hanno evidenziato che l’HMB abbassa gli indicatori di danni muscolari nel plasma (CK) e la degradazione delle proteine (3-MH) in risposta alla dose-dipendente con un range del 20-60%. Il peso totale sollevato è aumentato in maniera dose-dipendente (8, 13 e 18.4% per 0, 1.5 e 3g di HMB, rispettivamente). Infine, la massa magra corporea (LBM – lean body mass) è aumentata all’aumentare delle dosi di HMB (0.4, 0.8 e 1.2kg di LBM per 0, 1.5 e 3.0g di HMB, rispettivamente).
Nel secondo test, la massa magra corporea è stata significativamente aumentata nei partecipanti che hanno integrato con HMB rispetto ai partecipanti che non hanno ingerito alcun integratore durante le settimane 2, 4 e 6. Non sono state rilevate differenze significative durante la settimana finale (settimana 7). I mancati incrementi di massa magra corporea durante la settimana finale sono stati associati agli adattamenti agli stimoli dovuti all’allenamento seguito.
L’integrazione con HMB ha incrementato il carico per una ripetizione massima (1RM) alla bench press per un massimo di circa 6.8kg, rispetto ai 2.2kg rilevati nel gruppo che non ha integrato con HMB.
In altri due studi, Van Someren e altri hanno esaminato gli effetti di 3g di HMB e di 0.3g di KIC sull’indice di massa muscolare danneggiata in seguito a ripetizioni singole in eccentrica in uomini non allenati partecipanti al test. Le misurazioni sono state prese nelle ore 1, 24 e 72 successive all’allenamento. Entrambi gli studi hanno indicato che i DOMS, i livelli di CK nel plasma, i cali di forza sull’1RM al curl, e i ridotti range di movimento (ROM) sono stati ridotti dall’integrazione con HMB.
Gallagher e altri hanno rilevato gli effetti di 0, 3 o 6g di HMB in 37 uomini non allenati e i loro livelli di massa magra corporea durante 8 settimane di allenamenti di resistenza svolgendo 10 esercizi differenti, allenandosi per 3 volte a settimana all’80% dell’1RM. Non sono state rilevate differenze significative sull’1RM di ogni partecipante o sui livelli di massa grassa dopo 8 settimane di allenamenti.
Tuttavia l’integrazione con HMB ha permesso di abbassare i livelli di CK nel plasma e ha incrementato i picchi di contrazione isometrica e isocinetica e la massa magra corporea è aumentata rispetto al gruppo placebo. Non sono state rilevate differenze significative tra i dosaggi 3g e 6g.
Jowko e altri hanno tentato di rilevare se l’azione di creatina e HMB segua meccanismi simili o differenti in 40 partecipanti, i quali si sono allenati tramite programmi di resistenza e hanno integrato con creatina, HMB o creatina ed HMB per un totale di 3 settimane. I risultati hanno evidenziato che il gruppo HMB, creatina e HMB+Creatina hanno guadagnato 0.39, 0.92 e 1.54kg di massa magra corporea, rispettivamente, a differenza del gruppo placebo.
Il totale di peso sollevato è aumentato notevolmente rispetto al gruppo placebo di 37.5, 39.1 e 51.9kg per i gruppi HMB, creatina e HMB+Creatina rispettivamente. Entrambi i gruppi che hanno integrato con HMB hanno abbassato i livelli di CK, d’azoto ureico e d’urea nel plasma, mentre il gruppo che ha integrato con sola creatina non ha abbassato tali livelli. Gli effetti evidenziati indicano che la creatina e l’HMB operano attraverso meccanismi separati.
L’efficacia dell’integrazione con HMB in atleti d’esperienza
Diversi studi hanno rilevato che l’integrazione con HMB migliora i livelli di massa magra corporea e le performance durante gli allenamenti di resistenza, indipendentemente dall’esperienza d’allenamento. Nissen ed altri hanno condotto degli studi per rilevare quanto possa influire l’integrazione con HMB sulla composizione corporea e sulla forza in uomini allenati e non allenati durante allenamenti intensi e di resistenza. Sono stati rilevati importanti incrementi di massa magra corporea in contemporanea a diminuzioni di massa grassa, indipendentemente dal livello d’allenamento dei soggetti. In aggiunta, la bench press è migliorata di circa il 55%.
In uno studio simile, Panton ed altri hanno esaminato gli effetti dell’HMB durante allenamenti di resistenza per 4 settimane in 36 donne e 39 uomini d’età compresa fra i 20 e i 40 anni con differenti livelli d’esperienza agli allenamenti. Il gruppo HMB ha diminuito i livelli di massa grassa in misura maggiore (-1.1% vs -0.5%), ha incrementato la forza nell’upper body (7.5 vs 5.2kg) e i livelli di massa magra corporea (1.4 vs 0.9kg) rispetto al gruppo placebo, indipendentemente dall’anzianità d’allenamento. Allo stesso modo,
Thomson ha rilevato un incremento dei livelli di forza alla leg extension sull’1RM rispetto al placebo (14.7% vs 4.8%) dopo 9 settimane d’allenamenti di forza in 34 uomini allenati, mentre Neighbors e altri hanno riportato che l’HMB ha incrementato i livelli di massa magra corporea a scapito dei livelli di massa grassa in alcuni giocatori di football.
L’efficacia dell’HMB è anche stata rilevata nelle misurazioni di performance in atleti d’esperienza durante allenamenti di resistenza. Vukovich e Geri hanno studiato gli effetti dell’integrazione con HMB sui picchi di VO2 e sui livelli di lattato nel sangue (OBLA) in otto ciclisti professionisti, con un carico massimo d’allenamento di 300 miglia per settimana. I partecipanti al test hanno completato un ciclo di prova all’ergometro fino ad esaurimento.
Tutti i partecipanti hanno completato 3, 2 settimane di protocolli d’integrazione che consistevano ognuno in 3g di HMB, leucina o placebo giornalmente, continuando con i loro volumi d’allenamento. I risultati rilevati hanno indicato che l’HMB ha incrementato il tempo di raggiungimento del picco di VO2 (8%) mentre i gruppi placebo e leucina non hanno ottenuto tali risultati. Il VO2 a 2mM di lattato (OBLA) è aumentato tramite HMB (9.1%) e leucina (2.1%) ma non con il gruppo placebo.
Allo stesso modo, Vukovich e Adams hanno rilevato che l’integrazione con HMB per 2 settimane in ciclisti d’esperienza ha incrementato i livelli di VO2 e il tempo di raggiungimento del picco di VO2, mentre l’integrazione con leucina o placebo non ha modificato tali misurazioni.
Knitter e altri hanno esaminato gli effetti di 3g di HMB o di placebo sui danni muscolari durante una corsa di 20km in 16 atleti d’esperienza (uomini e donne). I risultati hanno mostrato un abbassamento dei livelli di LDH e CK tramite l’integrazione con HMB rispetto ai partecipanti che non hanno integrato.
Tali risultati sono in accordo con quelli rilevati da Byrd e altri i quali hanno rilevato che l’HMB o HMB+creatina hanno ugualmente abbassato i livelli di indolenzimento muscolare in seguito a 30 minuti di corsa in discesa in 28 giovani atleti (uomini); il gruppo con sola creatina ed il gruppo placebo non hanno riportato gli stessi risultati.
L’efficacia dell’integrazione con HMB in soggetti anziani
Molti studi hanno esaminato se l’integrazione con HMB potesse apportare benefici ergogenici ai soggetti anziani. Vukovich e altri hanno mostrato che l’integrazione con HMB in 31 uomini e donne, anziani e non allenati, durante 8 settimane di programmi di resistenza, ha incrementato i livelli di perdita di massa grassa (-0.66 vs -0.03%), migliorato l’upper body (13% vs 11%) e i livelli di forza (13% vs 7%) in condizioni di HMB rispetto al gruppo placebo.
Flakoll e altri hanno completato test per determinare se arginina e lisina, i quali potrebbero incrementare i processi di sintesi proteica, e HMB, che potrebbe limitare i processi di distruzione delle proteine, potrebbero limitare i danni della sarcopenia. 50 donne anziane (M = 76.7 y) hanno consumato un placebo o 2g di HMB, 5g di arginina e 1.5g di lisina giornalmente.
Dopo 12 settimane sono stati rilevati incrementi del 17% nel test “get-up-and-go” nel gruppo sperimentale ma non nel gruppo placebo. Sono stati rilevati inoltre aumenti di circonferenza alle gambe, incrementi di forza alle gambe e alla presa e un aumento della sintesi proteica di circa il 20% in 24 ore rispetto al gruppo placebo. Sono stati inoltre rilevati tendenze positive all’aumento di massa magra (p = 0.08).
Vukovich e altri hanno studiato l’efficacia dell’integrazione con HMB per 3g giornalieri e per 8 settimane in un gruppo di settantenni, allenandosi per 2 giorni a settimana. I risultati hanno indicato che i livelli di massa grassa sono diminuiti (-4.07 vs 0.31%) e i livelli di forza sono aumentati (17.2 vs 8.3%) durante le prime 4 settimane d’integrazione con HMB rispetto al gruppo placebo.
Panton e altri hanno studiato gli effetti dell’HMB sulla forza muscolare e sulle abilità funzionali in uomini e donne d’età compresa fra i 35 e i 70 anni, i quali hanno partecipato ad allenamenti di resistenza per 12 settimane.
Prima e dopo gli allenamenti, sono stati misurati eventuali cambiamenti alla leg extension e alla chest press, le capacità funzionali (alzarsi da una sedia, camminare per 6.6 metri, girarsi, tornare indietro e sedersi) (GUG) e i tempi dopo una passeggiata di 15.2 metri. Non sono stati rilevati cambiamenti di forza alla leg extension o alla leg press; non sono stati rilevati cambiamenti nei tempi durante le passeggiate fra i gurppi HMB e placebo. Tuttavia, durante il GUG test il gruppo HMB ha migliorato i propri risultati rispetto al gruppo placebo (p < 0.05).
Gli studi che non supportano l’efficacia dell’integrazione con HMB
Un certo numero di studi sono entrati in conflitto con altre ricerche che supportano l’efficacia dell’integrazione con HMB. La sezione seguente analizza tali studi.
Kreider e altri hanno sottoposto 40 atleti d’esperienza (M= 5 y) allenati alla resistenza a 7 ore d’allenamento settimanali per 28 giorni, integrando con 0, 3 o 6g di HMB giornalmente. I partecipanti non sono stati monitorati, tuttavia sono stati istruiti affinché mantengano i loro normali protocolli d’allenamento durante l’esperimento e registrino i volumi utilizzati prima e dopo i test. In base a ciò, non sono state rilevate differenze sui volumi d’allenamento utilizzati prima e dopo l’integrazione con HMB; l’intensità degli allenamenti non è stata riportata.
I risultati non hanno mostrato significanti abbassamenti degli indicatori di danneggiamento muscolare o della massa grassa né tanto meno i livelli di massa magra o le performance sull’1RM sono aumentate nel gruppo HMB rispetto al gruppo placebo.
Slater e altri hanno sottoposto uomini allenati ad allenamenti di resistenza (M = 2 y) ad un’integrazione costituita da 3g di HMB o placebo per 6 settimane istruendoli a completare 2-3 sessioni settimanali di movimenti composti (e.g. leg press, chins, bench press) per un totale di 24-32 serie per un’intensità di 4-6 ripetizioni.
Gli allenamenti hanno significativamente aumentato i livelli di forza totale e di massa magra, ma non sono migliorate le singole alzate. L’integrazione con HMB non ha direttamente contribuito a incrementare i livelli di massa magra totale o ad abbassare gli indicatori di danneggiamento muscolare.
Paddon-Jones e altri hanno esaminato gli effetti dell’integrazione con HMB sui livelli di danneggiamento muscolare in seguito ad esercizi in eccentrica. I partecipanti erano uomini non allenati alla resistenza, i quali hanno consumato HMB o placebo per 6 giorni prima e dopo 24 contrazioni massime in eccentrica isocinetica dei flessori del gomito.
La stanchezza muscolare è stata misurata utilizzando 10 punti visuale differenti su un’analoga scala, segnando i picchi massimi e i livelli minimi di indolenzimento muscolare. Non sono state rilevate differenze significative fra i due gruppi per quanto riguarda i livelli di indolenzimento muscolare, di forza o nei ROM.
Jennifer e altri hanno rilevato le medesime situazioni in ROM e DOMS in altri studi sull’integrazione con HMB.
O’Connor e Crowe hanno studiato gli effetti dell’integrazione con HMB o HMB+creatina in una ristretta elite di atleti maschili di rugby. I test prevedevano esercizi di fitness in multistage per determinare la potenza aerobica e 60 secondi di cycle test per determinare la capacità anaerobica. Non sono state rilevate differenze significative in entrambe le condizioni misurate.
Jack e altri hanno esaminato gli effetti dell’integrazione giornaliera con HMB sui livelli di forza muscolare (bench press, squats, power clean) e sulla composizione corporea (peso corporeo e massa grassa) in un elite di giocatori di football, i quali si sono allenati 20 ore a settimana per 4 settimane.
I risultati non hanno evidenziato benefici specifici derivanti dall’integrazione con HMB alla bench press, allo squat o al power clean, e non sono stati rilevati cambiamenti significativi sulla composizione corporea. La mancanza di miglioramenti complessivi ha indotto gli autori a concludere in questo modo,
. . . i soggetti potrebbero essere stati sovrallenati. Il volume degli esercizi in questo studio è stato di gran lunga elevato rispetto a molte altre ricerche sull’integrazione con HMB. Sebbene l’HMB possa essere più efficace quando si aumentano i volumi o l’intensità degli allenamenti, il carico totale estremamente elevato può avere attenuato l’efficacia potenziale dell’HMB per ridurre la degradazione delle proteine o i danni muscolari
Similmente alle sperimentazioni sopra menzionate, Hoffman e altri hanno studiato gli effetti dell’HMB sulle performance di potenza (usando il Wingate per la misurazione della potenza anaerobica), rilevando i livelli di danneggiamento muscolare e lo stress in 26 giocatori di football, durante un periodo d’allenamento di 10 giorni.
I risultati non hanno riportato differenze significative rispetto ai marcatori di stress (testosterone/cortisolo) e rispetto ai marcatori di danneggiamento muscolare (mioglobina e CK); infine, non sono stati rilevati incrementi particolari per quanto riguarda le performance in entrambe le condizioni (pre o post).
Kreider e altri hanno esaminato gli effetti di 3g di HMB su alcuni giocatori di football (Division 1-A College Football) durante 4 settimane di allenamento. Gli allenamenti sono stati monitorati e consistevano in 5 ore a settimana di allenamenti di resistenza alla bench press, shoulder press e squat. Le alzate sono state fissate ad 1-3 serie, 2-8 ripetizioni al 60-90%. Sprint ed esercizi d’agilità sono stati completati per 3 ore a settimana.
Gli allenamenti hanno significativamente incrementato i livelli di massa corporea totale (p < .05), LBM, i marcatori di danneggiamento muscolare e hanno abbassato la percentuale di massa grassa; tuttavia, non sono state rilevate differenze significative tra le condizioni in ognuna di queste variabili. Infine, non sono state rilevate differenze fra i volumi d’allenamento o le performance agli sprint.
Possibili spiegazioni ai risultati contrastanti
È particolarmente difficile dare delle spiegazioni per quanto riguarda le differenze fra i risultati. Per iniziare, in un qualsiasi studio le possibilità d’ottenere risultati contraddittori sono particolarmente elevate a causa delle variabili rilevabili sui partecipanti.
Gli effetti della variabilità fra gli umani sono già stati in passato discussi e abbondantemente analizzati da Clark Hull nel 1940. Hull suppone che le performance possono essere influenzate da molteplici fattori fra cui gli stati emotivi personali (motivazione, determinazione, ecc.) i quali sono variabili in natura.
Dalle supposizioni di Hull, numerosi studi hanno confermato che le performance umane non sono solamente e direttamente influenzate da stati fisiologici, come prima per il nostro HMB, ma sono altresì manipolate da numerose altre variabili incluse: milieu sociale dei partecipanti (debilitante/facilitante), motivazione (intrinseca ed estrinseca), sicurezza di se stessi e stati emotivi correnti.
In accordo con Schmidt e Lee, la via più breve per ottemperare a tali problematiche è quella di analizzare campioni di adeguate dimensioni. Sfortunatamente, è spesso difficile per gli scienziati ottenere larghi consensi fra i campioni, come rilevato ad esempio nei numerosi studi condotti sull’HMB costituiti da sample sizes di soli 8 o meno partecipanti, i cui risultati sono stati generalizzati a milioni di persone in giro per il mondo.
Gli scienziati sono spesso limitati a campionamenti distorti, come ad esempio campionamenti fatti per disponibilità e convenienza. Per questi e svariati altri motivi, non c’è da meravigliarsi se molti studi sono fra loro contraddittori.
Esistono una serie di soluzioni qualitative e quantitative per affrontare tali problemi. Qualitativamente, recensioni complete sono in grado di sintetizzare i numerosi studi al fine di trovare le tendenze nella letteratura medica. Quantitativamente, i risultati ottenuti da centinaia di soggetti possono essere studiati fra loro.
Altri incombenti problemi possono corrompere la validità dei test. Come si è già discusso, alcuni test possono non servire come validi mezzi di misurazione per stabilire se un’integrazione con HMB può essere valida o meno. Un secondo problema che deriva da misurazioni non valide è che le conclusioni tracciate possono anche essere non attendibili. La sezione seguente si propone di evidenziare i dettagli specifici derivati da problemi metodologici che spiegano in parte i risultati contraddittori trovati nella letteratura medica relativa all’HMB.
L’efficacia dell’HMB in atleti allenati
Nonostante numerosi studi hanno rilevato l’efficacia dell’HMB in atleti allenati, numerosi studi non provano tali evidenze e altrettanto numerosi autori concludono che l’integrazione con HMB non sia per niente utile a soggetti già allenati.
Bloomer e Goldfarb in una recensione sugli integratori sportivi hanno concluso che, “nonostante possa sembrare ragionevole considerare questa sostanza nutritiva [HMB] durante le fasi iniziali degli allenamenti, atleti regolari non possono ottenere grandi benefici dal suo utilizzo.”
Allo stesso modo Hoffman e altri hanno concluso che “se l’integrazione con HMB ha potere ergogenico attenuando i livelli di danneggiamento muscolare, tali effetti sono maggiormente rilevabili in gente non allenata dove i livelli di potenziale danno muscolare sono decisamente più elevati.”
Tre possibili spiegazioni sulle discrepanze rilevate fra gli studi possono essere prese in considerazione. La prima, descritta da Hoffman e altri, ci suggerisce che i benefici derivanti dall’integrazione con HMB possono essere maggiormente rilevabili solamente quando i livelli di danno muscolare si impennano. Ad esempio, Nissen e altri hanno studiato gli effetti dell’integrazione con HMB sulla composizione corporea e sulle performance in donne sia in esercizio che non.
I risultati hanno mostrato che l’integrazione con HMB ha aumentato i livelli di massa magra in concomitanza con la perdita di massa grassa e favorito le performance solamente nelle donne che si sono allenate.
In individui allenati, tuttavia, uno stimolo deve essere sostanzialmente maggiore rispetto agli individui non allenati per causare rilevazioni significative. Di particolare interesse per la ricerca sull’HMB è il fatto che le rilevazioni sui danni muscolari hanno evidenziato picchi maggiori nelle eccentriche e livelli minori nelle rilevazioni successive.
Questi risultati evidenziano la necessità di variabilità nei programmi d’allenamento; in particolare negli atleti d’élite. Questo concetto può essere applicato allo studio di Kreider e altri. In questo studi gli atleti non erano monitorati, ma piuttosto avevano ricevuto l’ordine di mantenere il loro stesso volume d’allenamento che in precedenza eseguivano senza integrare con HMB.
Dal momento che i marcatori di danno muscolare non erano significativamente scesi, come anche la massa grassa o gli incrementi di massa magra o le performance sull’1RM nei sollevamenti misurati in ognuna delle condizioni esaminate, questo ci suggerisce che gli atleti erano già preparati agli stimoli d’allenamento affrontati. Per esaminare l’efficacia dell’HMB, gli studi futuri sono incoraggiati a progettare un programma specifico monitorando, tramite cicli di forza, stimoli differenti in condizioni del tutto nuove per gli atleti.
Una seconda spiegazione ai risultati contrastanti rilevati negli atleti d’esperienza consiste nella mancanza di specificità tra gli allenamenti e la verifica delle condizioni. In breve, oltre un secolo di prove ha indicato che le attività motorie sono altamente specifiche in natura e hanno poco transfer in altre attività.
Uno dei numerosi esempi riguardo all’estensione del principio di specificità fu identificato da Rivenes e Sawyer ed ha calcolato l’ammontare di varianza condivisa in oltre 1740 intercorrelazioni fra 60 attività motorie comunemente utilizzate per esaminare la forza, l’agilità e la potenza in 204 uomini della US Navy Academy. Gli scienziati dello studio hanno quindi rilevato che in media solo il 7% delle attività sono paragonabili fra loro indicando che la forza, la flessibilità e la potenza sono specifiche per le attività svolte.
La comprensione di tale principio di specificità può essere applicata allo studio condotto da O’Connor e Crowe. Come già indicato, i giocatori di rugby esaminati hanno consumato HMB nel corso della loro normale stagione, mentre gli esercizi coinvolti direttamente nelle misurazioni prevedevano fitness in multistage per la capacità aerobica e 60 secondi di cycle test per determinare la capacità anaerobica. Non sono stati rilevati aumenti significativi nelle condizioni HMB o placebo.
La mancanza di risultati positivi si spiegherebbe tramite i criteri di test non specifici utilizzati e non direttamente correlati agli allenamenti di rugby. Ad esempio, andare in bici non è una intrinseca parte legata al rugby, mentre il fitness test ha dimostrato di avere bassi livelli di correlazione con i processi d’allenamento abituali.
Allo stesso modo le misurazioni per provare l’efficacia o meno dell’HMB nei giocatori di football sono state rilevate attraverso il test per la potenza anaerobica di Wingate […]
Una terza variabile che potrebbe indurre a confondere i risultati riguarda i periodi d’assunzione utilizzati negli studi per atleti avanzati. Ad esempio, Hoffman e altri hanno analizzato l’HMB durante un breve periodo di 10 giorni. Slater e Jenkins hanno suggerito che
può essere che per gli atleti altamente qualificati, 4 settimane d’integrazione con HMB sono un lasso di tempo insufficiente per consentire di identificare gli adattamenti all’integrazione. Per affrontare questo problema sono necessari studi con periodi d’integrazione più lunghi, come in alcune delle prove con volontari non allenati.
Il clustering come problema legato alla validità degli esperimenti sull’HMB
Un argomento trattato riguardo alla veridicità degli studi condotti sull’integrazione con HMB, rileva che tali studi sono stati condotti da autori simili fra loro o in gruppo (clustered). Ad esempio Jacques e altri hanno notato che nelle analisi di Nissen e Sharp “i nove studi sull’HMB ruotano attorno a tre diversi gruppi di ricercatori”. […] Si suppone che gli studi associati potrebbero suscitare risultati simili gli uni agli altri a causa di tecniche metodologiche simili […]
Un ulteriore argomento proposto contro la validità delle indagini HMB riguarda il fatto che gli studi sono stati fatti da autori che traggono profitto dalla vendita di HMB e quindi soggetti a pregiudizi a causa di evidenti conflitti di interessi e di conseguenza potrebbero non essere affidabili.
Tuttavia questa supposizione può essere classificata come un argomento Ad Hominem circostanziale, suggerito da qualcuno che vuole prendere una certa posizione e per questo motivo le loro prove sono pertanto invalide. L’evidenza pertanto presentata dalla linea di pensiero in questione è quindi priva di fondamento, non valida e inaffidabile. […]
Conclusioni
Il primo scopo di questo lavoro era quello di fornire un approfondito ed obiettivo quadro delle analisi condotte sull’integrazione con HMB. Vari studi analizzati in questo manoscritto supportano l’efficacia dell’HMB come un aiuto ergogenico efficace per gli atleti diminuendo DOMS, marcatori di danno muscolare e massa grassa, mentre altri indicatori hanno risultato essere in aumento come le performance, i livelli di LBM, la forza negli atleti di resistenza e picchi di OBLA e VO2 negli atleti d’endurance.
Altri studi non hanno invece supportato l’efficacia di tale integrazione. Gli autori attuali suggeriscono che questi risultati contrastanti possono essere in parte attribuiti alla variabilità in questioni metodologiche, come ad esempio la specificità delle condizioni dei test, casi di sovrallenamento, stimoli insufficienti in atleti già asperti, variabili dipendenti, specificità degli esseri umani, dimensioni del campione inadeguate e esperimenti di breve durata.
Complessivamente, tali risultati garantiscono ulteriori ricerche sull’integrazione con HMB purché tengano conto di queste varie questioni. La tabella 1 e la tabella 2 (nel file allegato alla ricerca pagina 14) sintetizzano i risultati sulla letteratura sull’HMB.
Ci sono prove convincenti che l’integrazione con HMB possa essere utile in caso di degradazione muscolare in varie condizioni compreso cancro, AIDS, riposo a letto e durante periodi di deficit calorico. L’HMB sembra anche essere sicuro e può migliorare vari indicatori di salute tra cui pressione sanguigna e colesterolo LDL. Quando si vuole integrare con HMB, i risultati correnti indicano che bastano 3 grammi al giorno di HMB (o 38mg/kg di peso corporeo).
Tuttavia, ulteriori studi sono necessari per determinare il dosaggio ottimo, la frequenza d’integrazione e soprattutto l’efficacia complessiva dell’integrazione stessa con HMB come aiuto ergogenico per gli atleti.
Il secondo scopo di questo lavoro era quello di fornire una profonda analisi dei possibili meccanismi con cui l’HMB può esercitare i suoi effetti. I risultati da questa recensione hanno mostrato che l’HMB sembra esercitare principalmente i suoi effetti tramite meccanismi protettivi e anticatabolici. La spiegazione prevalente è l’ipotesi di sintesi del colesterolo. Tuttavia, recenti studi hanno dimostrato che gli effetti anticatabolici dell’HMB almeno in parte sono mediati dall’attenuazione dell’attivazione dei processi d’ubiquitina. Inoltre, ci sono prove che l’HMB può direttamente aumentare la sintesi proteica.
Fonte dello Studio: Effects of beta-hydroxy-beta-methylbutyrate (HMB) on exercise performance and body composition across varying levels of age, sex, and training experience: A review Gabriel J Wilson, Jacob M Wilson2 and Anssi H Manninen3 - Pdf in lingiua inglese
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