Vietato ai deboli di stomaco.
Oggi festa della donna. Mentre le mie colleghe la disonorano dando sfogo ad istinti primordiali, incredule di poter finalmente mettere le mani tra le mutande di poveri ragazzotti salvo poi, i restanti 364 giorni l'anno, offendersi brutalmente se i propri omini rifilano due pacche ai chiapponi, io son tornata alle origini.
Un anno fa, marzo 2014, iniziavo. E cominciavo da lei, la mia amata e disperata corda.
Stasera ci siamo riconciliate. 60 minuti. Abbiamo siglato l'armistizio. DEVO farla blanda e lei mi lascia viaggiare. Per blando intendo 2 salti al secondo (circa più o meno) ma 1 solo giro di corda; in altre parole, decisamente meno esplosiva, braccia rilassate, busto non eretto pronto al salto ma piegato il tanto che basta per focalizzare la caduta su glutei (con ancheggiamento spinto) e polpacci (invece di punta di piede).
Di questi 60 minuti una decina, sparsa, è stata fatta in velocità sostenuta (1 salto = 1 giro di corda).
Oggi, festa della donna, non ho potuto non omaggiarmi ricordando lo stato pietoso di un anno fa.
Il primo parto mi ha regalato il prolasso della vescica, il secondo (...non lo dico).
A marzo 2014 dovevo saltare la corda coi pannoloni post parto perché, detto senza troppi fronzoli, i balzi mi facevano pisciare addosso.
Alla fine della fiera... questo racconto ignobile per dire che invece di andare per locali con altre tardone affamate, mi sono accontentata di 60 minuti di corda... (chi è la sfigata?!)
Ci tengo a precisare che ... non son più una pisciona [emoji23][emoji23][emoji23] (credo proprio per merito della corda; come non amarla?)



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