
Originariamente Scritto da
LaFran
Chi non muore si rivede. Per la seconda volta.
Ciao.
È passato più di un anno.
A ottobre 2020 sono stata operata. Intervento più complicato del previsto, ma mi sono concessa il lusso di scegliere l'ortopedico e ho scelto bene.
Doveva togliere chiodo, piastre e viti, cruentare, unire e fissare con 1 piastra. Con l'aiuto delle staminali prelevate dal mio lardo addominale e di antibiotici sparati direttamente nell'osso. La pelle, che come sapete non ho più, da chiudersi con 2 macchine chiamate vac.
Aperta la gamba sono state notate alcune stranezze.
Quindi mi è stata di nuovo rotta la caviglia, per metterla nel posto giusto, è stato operato il tendine achilleo che ovviamente si era accorciato e sono state usate 2 piastre e una marea di viti, tra tibia e perone.
1 mese di gesso e subito in piedi col tutore, per un altro mese. Magnetoterapia tutte le notti, insonni.
Il 3 di dicembre sono stata liberata dal tutore e mi è stata prescritta una sola terapia.
Col sole, con la nebbia, con la pioggia, col ghiaccio, con la neve, con la grandine, con 40 gradi: 1 ora di camminata al mattino e 1 il pomeriggio.
Dopo un paio di giorni, sotto la pioggia incessante e la nebbia, mi è scesa una depressione e una non voglia che portami via.
Camminare a zero km orari, zuppa d'acqua e con le lacrime per il dolore è cosa che non auguro nemmeno ai nemici.
Mi serviva un compagno di camminata. Casualmente e per scherzo, ho chiesto ad uno sconosciuto abitante non lontano, la gentilezza di farmi accompagnare da uno dei suoi amici disoccupati.
È nata una fantastica storia d'amore. Ho conosciuto una persona (in foto) con un cuore grande così. Un amico, un figlio, un fisioterapista, un compagno di vita.
Alcuni di voi lo hanno già conosciuto. È il mio grande amore, Ego.
In questo anno mi ha insegnato a camminare per la seconda volta, nonostante l'incidente mi abbia lasciato un danno permanente grave e la caviglia in artrosi.
Non potendo essere più operata nel breve periodo (non prima di 10 anni), le passeggiate sono diventate 3: un'ora al mattino, una il pomeriggio ed una la sera.
E siamo arrivati ad oggi.
Il dolore è sempre forte, costante. Sento il bisogno delle pillole della felicità che non prendo più da marzo.
Ma (forse) son pronta a ricominciare con gli allenamenti anche perché, appena traslocato, ho una palestra da 20 mq che non può essere ignorata...
Non so quando né come, ma mi ritaglierò del tempo. Ne ho bisogno, faccio schifo...

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