Due giorni fa è morto un mio collega (ed amico) medico di famiglia di insufficenza respiratoria da coronavirus.
Io ricevo quasi un centinaio di telefonate al giorno di pazienti che, più che comprensibilmente, hanno bisogno di consiglio e/o conforto; continuo comunque a fare ambulatorio (con le dovute cautele per me e per i pazienti) perchè gli "altri" ammalati ci sono ancora (diabetici, cardiopatici, ipertesi, neoplastici etc etc) e continuano ad avere bisogno.
Ogni risposta che do non può mai essere standard perchè non esistono standard e perchè ogni situazione ed ogni persona sono diversi, in ogni risposta metto tutto quello che posso e quindi arrivo a fine giornata svuotato fisicamente ed emotivamente.
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