Credo sia molto importante cogliere direttamente dalla "voce" dell'atleta il proprio vissuto "sportivo" e soprattutto la "storia clinica", mica per altro, altrimenti si passa alla pratica ignorando alcuni aspetti importanti.
Ogni atleta ha la sua storia: "io ho 40 anni e sono in forma come un ventenne", oppure "io ho 55 anni e non mi sento "vecchietto"..e così via....
Quando un soggetto smette di seguire un programma di allenamento, e mimmons è fermo da un anno, dopo sole una o due settimane il deallenamento coinvolge l'aspetto metabolico e le capacità prestative, dopo alcuni mesi ogni modificazione precedentemente indotta dall'allenamento finisce per scomparire, a questo proposito vi sono tabelle specifiche relative alle variazioni indotte da deallenamento.
Per questo, ritengo di usare una certa cautela nel consigliare la "ripresa". Un circuito di crossfit, che ha le sue potenzialità allenanti senza dubbio, ma per chi riprende mi pare azzardato, in considerazione di almeno due aspetti fondamentali della disciplina:
1) la componente tecnica
2) l'alto impatto della seduta
La piscina: il nuoto non è un'attività "naturale", occorre saper nuotare tecnicamente bene per beneficiare del vantaggio aerobico, quindi se l'atleta nuota male o peggio non sa nuotare dovrà iscriversi ad un corso di nuoto.
Due sedute alla settimana di nuoto sono efficaci, in un'ora di nuoto possono essere coperti 3000 metri e l'impegno metabolico è notevole.
L'ellittica è un macchinario che sollecita la componente aerobica come la corsa, ma ha il vantaggio di evitare l'impatto sulle ginocchia ad ogni ciclo di movimento, per questo mi sento di consigliarla, probabilmente assieme a tapis roulant e bike.
Infine sono in accordo che non sempre nelle palestre, la professionalità è di casa, però non ho mai capito perchè chi scrive nei forum, mi ci metto anch'io, non fa l'istruttore in palestra, ci sarebbero dei vantaggi notevoli per la clientela.
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