Ragazzi sono argomenti che necessitano delle basi che al momento non avete. E non c'è nulla di male, alla vostra età quanti conoscono il concetto di insulinoresistenza?
Il meccanismo molecolare che porta all'insulinoresistenza è complesso.
Non è la glicemia stessa a regolare la sensibilità, ma gli adattamenti metabolici in risposta a pochi carboidrati disponibili (che si traducono con bassi livello di glicogeno epatico).
Sono gli acidi grassi circolanti a regolare il livello di sensibilità all'insulina, alterando l'attività dei glut4 espressi sul muscolo scheletrico.
La cascata ormonale parte da alcuni ormoni prodotti dall'asse enteroinsulare, ma x semplificare molto possiamo dire che i livelli di glicemia bassa attivano il sistema adrenergico, che stimolano la glicogenolisi epatica e la mobilizzazione dei grassi periferici.
Meno glucosio arriva dalla dieta, più ul sistema sarà attivo, e la stimolazione della lipoliso comporta l'aumento dei grassi liberi.
Questi bloccano l'attività di glut4, x dirottare il glucosio ematico al cervello.
Pensate come cambiano le conoscenze. 10 anni fa erano di moda le diete chetogeniche a carico e scarico. Di solito si consigliavano ricariche nel weekend, e il tipico protocollo prevedeva una bevanda ricca di carboidrati ad elevato indice glicemico dopo l'ultimo allenamento della settimana, x continuare con amido ai pasti successivi.
Beh nel giro di qualche anno si è capito che sparare quintali di glucosio in un soggetto che viaggia in low carb è una caz.zata, perché il muscolo non è nelle condizioni ideali x assorbire glucosio in quantità, x' ci sono tanti grassi liberi in giro.
Nel giro si qualche anno si è capito, e si è iniziato a consigliare ricariche con carbo a basso ig subito x poi alzare l'ig nelle ore successive.
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