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Ciao Kick.
Non sono molto d'accordo con la tua idea.
Negli anni ne ho provate molte...se oggi facessi (o facessi fare) stacchi a gambe tese, viste le condizioni del mio rachide (ex sportivo, attuale terapista) finirei sul tavolo del neurochirurgo.
Per quanto riguarda me (e persone con problemi lombosacrali) gli stacchi eseguiti con un piccolo angolo al ginocchio funzionano invece molto bene.
Sperando di non contravvenire alle regole, mi permetto di allegare un paio di righe, scritte dall'ottimo Beraldo, che spiegano in modo semplice quanto sopra.
Ciao.
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L'esecuzione dello stacco a gambe estese mette in forte stiramento (allontanamento dei capi di inserzione) i muscoli posteriori delle cosce (Semitendinoso e Semimembranoso e capo lungo del Bicipite femorale). Come conseguenza il bacino rimane bloccato e non ruota adeguatamente sull’articolazione dell’anca. Questo provoca una compensazione attraverso una cifosi lombare e relativo carico abnorme sulle vertebre di questa regione.
Al contrario, l'esecuzione che prevede il semipiegamento delle gambe in fase di "stacco" attenua la tensione dovuta allo stiramento dei muscoli posteriori delle cosce, in quanto ne avvicina i capi estremi di inserzione. In questo modo è possibile mantenere il bacino e la colonna vertebrale allineati.
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