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Discussione: Pedana stacchi

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  1. #1
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    Citazione Originariamente Scritto da crostantino Visualizza Messaggio
    Tonymusante grazie per l'aiuto. chiedo scusa se sono insistente, ma avrei un paio di domande: la lastra di legno con tanto di feltro sopra non si ammacca?
    voglio dire: facciamo l'esempio classico di un bilanciere di 200kg in caduta libera da 60/70cm di altezza. Non è che piano piano il legno "si scava" tutto?

    In secondo luogo: con tre centimentri di legno il pavimento puo' stare tranquillo? (nel mio caso purtroppo il pavimento non è di cemento e non è affatto liscio: la pedana non aderirebbe perfettamente come invece farebbe se stesse su un piano liscio di cemento. Credi che puo' essere un problema?)
    Grazie per l'aiuto!


    3 cm. di multistrato (fai attenzione non di truciolato) sono molto resistenti; è ovvio che 4 durano ancora di più ma è un discorso scontato.
    Tieni presente che su quella pedana che ti ho descritto sopra si è svolta una gara con oltre 60 atleti (180 alzate complessive) alcuni dei quali di notevole valore: 320kg. di Lazzari, 280 di Conte, 270 di Treviso e di Farina, 260 di ...IronPaolo , eppure la pedana è ancora lì, intatta pronta ad un'altra gara e il sottostante pavimento (addirittura parquet!) ha retto benissimo, a differenza della sala riscaldamento dove, in assenza di pedana, la doga si è rotta
    E' ovvio che poi nel tempo tutto si deteriora, ma questo vale anche per le pedane professionali federali: nel caso tuo, un singolo che stacca "X" per "n volte" avrai un'autonomia molto lunga di qualche anno, soprattutto se controlli il peso anche in discesa e non lo lanci; controllo che - a mio avviso - è salutare, doveroso e più che possibile, avendovi io abituato in allenamento anche quei ragazzi che superano abbondantemente i 200/210 chili (in altre parole si tratta di accompagnare il bilanciere al suolo mantenendo il contatto con le mani e frenando lievemente la discesa).
    Per quanto infine riguarda l'aderenza più o meno ottimale al pavimento sottostante, questo è un altro problema: ma, se la superficie di base è troppo difforme è un problema che avresti in ogni caso, anche con una pedana di 5cm. di spessore.
    Come dimensioni di superfice ti consiglio 1,5/2 metri x 2,5.

    ciao e goodlift

  2. #2
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    Citazione Originariamente Scritto da Tonymusante Visualizza Messaggio
    3 cm. di multistrato (fai attenzione non di truciolato) sono molto resistenti; è ovvio che 4 durano ancora di più ma è un discorso scontato.
    Tieni presente che su quella pedana che ti ho descritto sopra si è svolta una gara con oltre 60 atleti (180 alzate complessive) alcuni dei quali di notevole valore: 320kg. di Lazzari, 280 di Conte, 270 di Treviso e di Farina, 260 di ...IronPaolo , eppure la pedana è ancora lì, intatta pronta ad un'altra gara e il sottostante pavimento (addirittura parquet!) ha retto benissimo, a differenza della sala riscaldamento dove, in assenza di pedana, la doga si è rotta
    E' ovvio che poi nel tempo tutto si deteriora, ma questo vale anche per le pedane professionali federali: nel caso tuo, un singolo che stacca "X" per "n volte" avrai un'autonomia molto lunga di qualche anno, soprattutto se controlli il peso anche in discesa e non lo lanci; controllo che - a mio avviso - è salutare, doveroso e più che possibile, avendovi io abituato in allenamento anche quei ragazzi che superano abbondantemente i 200/210 chili (in altre parole si tratta di accompagnare il bilanciere al suolo mantenendo il contatto con le mani e frenando lievemente la discesa).
    Per quanto infine riguarda l'aderenza più o meno ottimale al pavimento sottostante, questo è un altro problema: ma, se la superficie di base è troppo difforme è un problema che avresti in ogni caso, anche con una pedana di 5cm. di spessore.
    Come dimensioni di superfice ti consiglio 1,5/2 metri x 2,5.

    ciao e goodlift
    In poche parole consigli di poggiare dolcemente il bilanciere al suolo piuttosto che fargli provocare scosse di terremoto?

  3. #3
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    piccolissimo appunto scusatemi ma ci tengo, 270kg di Paolo
    Una volta ci si faceva il culo per vivere, ora è la vita a esser presa per il culo! [Heerokeem]

  4. #4
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    Citazione Originariamente Scritto da .:überfranz:. Visualizza Messaggio
    piccolissimo appunto scusatemi ma ci tengo, 270kg di Paolo

    eh no, Uber; che ne vuoi sapere più di me che ero l'organizzatore!

    Paolo chiaramente i 270kg. li ha fatti, ma a Terni, lo scorso ottobre in Coppa Italia FIPL: però lì non c'era la pedana mia - di cui si parlava sopra - bensì quella professionale federale.
    La gara a cui faccio riferimento è la scorsa edizione del trofeo "Deadlift", svoltasi ad Acilia, dove appunto ha esordito (subendo improvvida i colpi degli atleti ) la pedana artigianale in argomento.
    In quell'occasione IronPaolo, che orgogliosamente volle schierarsi raw tra gli "specialists", ha realizzato la seguente progressione: 240 - 252.5 - 260, tutte valide.
    Ho citato quegli atleti e relative alzate perchè sono proprio quelli/e che hanno messo a dura prova la pedana: ho menzionato anche le prove nulle (i 320 di Lazzari che concluse a 300 e i 280 di Conte che si fermò a 270) perchè, anche se invalidate dal punto di vista tecnico, sono pur sempre state sollevate e di seguito sbattute sulla pedana, cosa che principalmente interessava al nostro utente Crostantino.
    Tra l'altro mi sono accorto solo dopo di aver omesso i 265kg (270 tentati) di Silvas e ne approfitto, quindi, per fare pubblica ammenda, segnalandolo.

    ciao

  5. #5
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    ahahaha, e' vero che sbadato che sono...
    ma per il pacciani come sono andato?ora vado a vedere
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  6. #6
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    Citazione Originariamente Scritto da Start Visualizza Messaggio
    In poche parole consigli di poggiare dolcemente il bilanciere al suolo piuttosto che fargli provocare scosse di terremoto?

    va be'...., adesso "dolcemente" mi sembra un avverbio non adatto alle circostanze
    Però ritengo che avere il controllo del bilanciere - e quindi del peso - anche nella fase discendente sia, oltre che opportuno per il pavimento e per l'eventuale convivenza di chi siallena in palestra, anche salutare per l'atleta, evitandogli movimenti bruschi, contraccolpi pericolosi e scarsa percezione del carico allenante.
    Ovvio che questo discorso non è applicabile alla competizione e non sarà sempre praticabile in test e tentativi di massimale. Ma è pur vero che le gare sono singoli e frammentari episodi (e non di tutti) ed i test solo occasionali e relativi a singole alzate.
    Al contrario, a lungo termine una padronanza del carico durante le ripetizioni, le serie multiple e i tanti consecutivi allenamenti non potrà che giovare sotto molteplici aspetti: minor probabilità di infortuni da scarso controllo, maggior capacità di percepire l'esecuzione tecnica nelle diverse fasi, valutazione meno approssimata delle proprie potenzialità e, in qualche caso, maggior rispetto verso il resto dell'utenza quando trattasi di locale pubblico.
    Non si tratta di frenare la propria determinazione nè il conseguente slancio, ma solo di accompagnare il bilanciere al suolo con le mani ancorate - come del resto richiederebbero in gara - evitando l'effetto "altezza di caduta/velocità" e attutirne appena l'accelerazione in discesa, rimanendo contratti con i muscoli stabilizzatori deputati al gesto.
    La cosa è tranquillamente realizzabile anche con carichi intorno al 90-95% dell'1RM: lo verifico personalmente con giovani atleti che valgono 220-240 chili e oltre, purchè chiaramente abituati sin dall'inizio a questa prassi, e quindi devo presumere che sia fattibile anche con carichi superiori da parte di atleti più smaliziati ed esperti.
    Potrebbe verosimilmente sorgere qualche problema con carichi intorno ai 300kg., ma stiamo in tutta evidenza parlando di una fetta di praticanti in Italia ancora molto (ma molto) ristretta e che, alla bisogna, avranno modo di sfruttare (e converrebbe lo facessero) ben altre pedane.

  7. #7
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    Citazione Originariamente Scritto da Tonymusante Visualizza Messaggio
    va be'...., adesso "dolcemente" mi sembra un avverbio non adatto alle circostanze
    Però ritengo che avere il controllo del bilanciere - e quindi del peso - anche nella fase discendente sia, oltre che opportuno per il pavimento e per l'eventuale convivenza di chi siallena in palestra, anche salutare per l'atleta, evitandogli movimenti bruschi, contraccolpi pericolosi e scarsa percezione del carico allenante.
    Ovvio che questo discorso non è applicabile alla competizione e non sarà sempre praticabile in test e tentativi di massimale. Ma è pur vero che le gare sono singoli e frammentari episodi (e non di tutti) ed i test solo occasionali e relativi a singole alzate.
    Al contrario, a lungo termine una padronanza del carico durante le ripetizioni, le serie multiple e i tanti consecutivi allenamenti non potrà che giovare sotto molteplici aspetti: minor probabilità di infortuni da scarso controllo, maggior capacità di percepire l'esecuzione tecnica nelle diverse fasi, valutazione meno approssimata delle proprie potenzialità e, in qualche caso, maggior rispetto verso il resto dell'utenza quando trattasi di locale pubblico.
    Non si tratta di frenare la propria determinazione nè il conseguente slancio, ma solo di accompagnare il bilanciere al suolo con le mani ancorate - come del resto richiederebbero in gara - evitando l'effetto "altezza di caduta/velocità" e attutirne appena l'accelerazione in discesa, rimanendo contratti con i muscoli stabilizzatori deputati al gesto.
    La cosa è tranquillamente realizzabile anche con carichi intorno al 90-95% dell'1RM: lo verifico personalmente con giovani atleti che valgono 220-240 chili e oltre, purchè chiaramente abituati sin dall'inizio a questa prassi, e quindi devo presumere che sia fattibile anche con carichi superiori da parte di atleti più smaliziati ed esperti.
    Potrebbe verosimilmente sorgere qualche problema con carichi intorno ai 300kg., ma stiamo in tutta evidenza parlando di una fetta di praticanti in Italia ancora molto (ma molto) ristretta e che, alla bisogna, avranno modo di sfruttare (e converrebbe lo facessero) ben altre pedane.
    Come sempre esplicativo

  8. #8
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    Tony voglio altri indovinelli (te lo dico saltando, ridendo e sbavando contemporaneamente )
    Una volta ci si faceva il culo per vivere, ora è la vita a esser presa per il culo! [Heerokeem]

  9. #9
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    Predefinito Poliuretano pressato

    ragazzi il Poliuretano Pressato vi dice niente?
    Sul noto sito di acquisti online ho trovato uno che vende fogli di Poliuretano Pressato (100x200) della densità di 140kg al metro cubo che vanno fino agli 8cm!!!
    Il problema è che io non ho la minima idea di come in pratica sia un foglio di poliuretano pressato denso 140kg/metrocubo
    Adesso chiedo a chi ha un minimo di esperienza/conoscenza a riguardo: 140kg/metrocubo vuol dire che quando ci salgo sopra coi piedi non si affossa??
    Eventualmente del materiale simile potrebbe essermi utile (se si, in quale spessore) per la costruzione della pedana?

  10. #10
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    Scusate dove si compra sto feltro?

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