A rigor di logica la tua ipotesi penso sia vera:
1) le forze di taglio sono una funzione dell' inclinazione della tibia rispetto al piano verticale;
2) la tibia di chi ha la caviglia meno mobile fa un angolo di 55° col suolo;
3) mettendo un rialzo tale angolo può diventare, per chi è meno mobile, di 45° o poco più, cioè esattamente come l' angolo di chi è più mobile;
4) a parità di angolo, lo squattatore "con tavoletta" e lo squattatore "natural" () ricevono sul ginocchio le stesse forze di taglio.
Se lo squattatore natural mettesse il rialzo per arrivare ad un angolo < di 45° rispetto al piano orizzontale, allora le forze di taglio inizierebbero a farsi sentire (tutta trigonometria...); stessa cosa per uno squattatore "impedito" che voglia incrementare l' altezza del suo rialzo.
Ecco perchè "forse" FA MALE ad usare la tavoletta chi è già "on the grass" di suo... perchè diminuisce quel maledetto angolo (N.B. per i profani: più l' angolo diminuisce, più il ginocchio è spostato in avanti rispetto alla punta dei piedi...)...
L' unica questione di cui sono all' oscuro è: qual è l' angolo limite di sopportazione per le forze di taglio, ovvero l' angolo al di sotto del quale la probabilità di infortunio superi, che ne so, il 45%? Potrebbe darsi che vari da persona a persona e potrebbe darsi che i "natural squatters" sopportino meglio angoli piccoli di quanto non lo facciano gli "helped-squatters", proprio perchè predisposti geneticamente a scendere con più facilità e di più dei secondi. O potrebbe darsi anche il contrario, chi lo sa...
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) ricevono sul ginocchio le stesse forze di taglio.

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