in Italia la questione sembrerebbe caotica. Nelle palestre spesso non si utilizza un unico canale di informazione che tenga conto delle realtà e possibilità allenanti. Così può accadere che un laureato in scienze motorie parli una lingua diversa da un professionista del settore in possesso del diploma di federazione.
In genere quindi si hanno vere e proprie tendenze allenanti le quali si ignorano o peggio non si tollerano.
Quindi molte palestre nascono con una specificità allenante: qui ci vanno i bbers, li ci vanno i plers, li i crossfitters ecc ecc.
Si creano dei micromondi complessi in cui tutto il genere che vi partecipa persegue lo stesso ideale allenante.
Il laureato dovrebbe essere sopra le parti, se ha ben chiaro il messaggio di "universalità" della metodologia allenante. In ossequio a tale concetto qualsiasi metodo si utilizzi, un allenatore o preparatore allenerà pur sempre e comunque un'entità complessa costituita di corpo e spirito: l'uomo. Quindi ben venga far apprendere il thruster o la panca con arco, e ancora ben venga sottolineare quali metodi prevalentemente sviluppano forza e quali ipertrofia, però il concetto di "educare l'uomo all'allenamento" quello non cambia, e il laureato in scienze motorie dovrebbe possedere un bagaglio di studio più ricco di ogni altro (a meno che questo altro non segua un suo personale indirizzo di preparazione teorico/pratica in modo serio e consapevole).
Questo in un mondo perfetto, però molto spesso succede l'opposto, ovvero ragazzi volenterosi e disciplinati si diplomano presso le federazioni, poi continuano il loro studio e la loro pratica diventando dei "fuoriclasse" nella programmazione e preparazione nelle metodiche di allenamento, entrando di diritto nei migliori preparatori e allenatori del settore.
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