Alcuni anni fa, in attesa dell' aereo che ci avrebbe portati non mi ricordo più dove, un mio coetaneo (più o meno), se ne esce con questa affermazione: "Oggi mi sono guardato allo specchio e mi sono sembrato un passero: la pancia rotonda e sporgente, le gambe sottili, le spalle curve e strette." Azz, ho pensato io, siamo quarantenni e già si presenta lo spettro della vecchiaia nelle sue forme peggiori. Appena arrivato a destinazione, mi faccio una bella doccia e mi guardo allo specchio: no, il passero non si è ancora impossessato di me, però non sono più quello di venti anni fa. In realtà sport ne ho fatto sempre parecchio, più che altro aerobico: bici, corsa, trekking in montagna, ma ho sempre maneggiato anche qualche chilogrammo di ghisa, fino agli 80 (mitici) chili di panca di quando facevo l' università. No, il passero deve stare lontano. Poi gli anni passano, ad un certo punto scatta qualcosa, scatta il timer dei 50 anni. Il tutto diventa una sfida: scopro il powerlifting, leggo tonnellate di articoli, libri, forum e siti di pesistica. Infine la decisione: da grande voglio fare il powerlifter (oltre al pianista, al giocatore di scacchi, al dottore). Bene: la faccio breve, i miei massimali sono trascurabili, ma siccome devo battere solo me stesso, ce la posso fare. Scusate per la prolissità e grazie per avermi letto.