Originariamente Scritto da
Tonymusante
Senza dimenticare poi un altro aspetto non certo secondario e cioè che le esecuzioni cosiddette ottimali di un esercizio a fini fisioterapici, salutistici, fitness, di potenziamento, di bodybuilding, di sostegno ad altra specialità sportiva, di agonista non pesista, di pesista non powerlifter ecc. ecc. non seguono tutte gli stessi canoni ed hanno ciascuna esigenze diverse.
In effetti a me farebbe anche rabbrividire un comune utente della palestra che si accinga a fare l'esercizio di distensione di panca orizzontale ed impugni con gli indici ad una distanza di 81cm. Da istruttore premuroso, preoccupato per le sue spalle e per l'equilibrio generale di tutta la sua esecuzione, glielo sconsiglierei vivamente... e, ciononostante, da geared io impugno proprio così.
Sono però consapevole che non è la tecnica dell'agonista e quindi la mia attività agonistica a far bene alla salute tutt'altro ma, piuttosto, che occorre già godere di ottima salute per fare l'agonista e ridurne gli effetti negativi collaterali.
Il problema fondamentale è sempre quale sia il fine per cui si esegue un esercizio o un'alzata, chi è che la esegue, in che condizioni la esegue, quali le sue caratteristiche, quali tappe di avvicinamento ha applicato in successione, in che periodo o fase si trovi della propria stagione oppure - a seconda dei casi - a che punto di maturità di allenamento.
Quindi la domanda principale che mi porrei è,
cosa voglio dalla bench press e perchè la faccio, è un esercizio strumentale allo svilupo del pettorale, una prova di forza più o meno occasionale per divertirmi e sperimentarmi o magari il fine stesso oppure uno dei fini - come alzata, intendo - della mia routine di allenamento.
A seconda della risposta, orienterò anche buona parte del mio approccio all'esercizio, il setup, il programma e le relative metodiche di allenamento.
Segnalibri