Ogni teoria alimentare ha al suo interno del buono e meno buono, basta cogliere gli aspetti positivi di ognuna specie quelli funzionali alla buona salute.
La teoria nutrigenomica della dieta del gruppo sanguigno è sicuramente criticabile, (specie riguardo le reazioni delle lectine alimentari che causano agglutinazione nel sangue in funzione dei gruppi sanguigni) ma il concetto della diversità dell'effetto del cibo sull'individuo in funzione della diversità del suo patrimonio genetico è sicuramente la nuova frontiera della scienza della nutrizione, che in futuro sarà fatta sempre più di indicazioni personalizzate sulla base del profilo genetico di ciascuno.
Credo che la suddivisione della popolazione al solo polimorfismo del gruppo sanguigno sia limitativo perchè l'uomo è molto più complesso e quindi difficilmente inquadrabile semplicisticamente in sole quattro categorie, ma questo resta comunque un primo passo su cui porre le basi per gli sviluppi futuri in questa direzione!
Penso e credo che il migliore stato di salute lo si ottiene anche, e forse principalmente, attraverso la scelta di quei cibi che meglio si coniugano al nostro modo di essere e alle caratteristiche del nostro sistema immunitario.
Penso che se la natura ci ha dotati di questa diversità che è il gruppo sanguigno, e tale diversità è evidente nel momento in cui bisogna fare una trasfusione, non bisognerebbe ignorare questa diversità.
Il nostro gruppo sanguigno è stato messo lì per caso?
La caratteristica del nostro SI, data dalla presenza e diversità degli antigeni presenti nelle cellule del nostro corpo, è casuale oppure ha una sua ragion d'essere?
Sono domande su cui la scienza medica dovrebbe concentrare fortemente le sue attenzioni perchè la relazione cibo-salute è troppo poco considerata in assenza di specifiche patologie.
Le critiche alla teoria ci stanno e ci sta pure tutto il contraddittorio che si crea su di essa quando si fa l'errore di volerla rivestire di un impianto antropologico che francamente, non essendo verificabile, lascia il tempo che trova, ma bisogna anche essere oggettivi, guardare ai fatti e pensare sempre con mente aperta, considerando che essendo diversi nella nostra struttura è plausibile che alcuni alimenti siano più adatti/inadatti al nostro modo di essere.
Così come è pure plausibile pensare che, se si ingerisce quotidianamente un alimento che va in conflitto con il nostro sistema immunitario, costringendolo così ad un'attività stressante e ripetuta nel tempo, questo possa generare un indebolimento del SI che può portare ex post ad esporsi a patologie di vario tipo.
Credo che tutto questo sia logico e di buon senso. Se al riguardo poi si osservassero seriamente, con una ricerca ad hoc, tutte le relazioni di causa effetto tra il cibo e patologie, si potrebbe seriamente avere un impianto di conoscenze tali da poter risalire alle origini di tante patologie che affliggono la società moderna.
Detto questo, non mi meraviglio che tu abbia avuto molte conferme su quanto previsto per il tuo GS e credo che non sia solo una casualità.
In assoluto penso che noi siamo il nostro migliore laboratorio e quindi, perchè non sperimentare direttamente su noi stessi?
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