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Discussione: Discussione seria sulla societá: il mio modesto punto di vista

  1. #31
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    Salto a piè pari il primo discorso, non siamo per niente d'accordo ma a me non interessa quell'aspetto, vorrei invece proseguire quello che dici dopo.

    non è vero che rimani indietro, cercare di ridurre l'uso del pianeta non significa necessariamente tornare all'età della pietra. Coltivare il proprio cibo in giardino per rendersi autosufficiente almeno in parte non è un'antitesi di internet, è un modo di far meno parte del gioco della società (corrotta) che invece vuole che tu compri di più, lavori di più e sprechi di più.

    La mia critica va in maniera più diretta all'uso di qualsiasi mezzo verso una globalizzazione e consumismo come tendenza generale, in questo momento dettata dalla moda americana.
    Una volta ci si faceva il culo per vivere, ora è la vita a esser presa per il culo! [Heerokeem]

  2. #32
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    No Uber, la seconda parte era sempre per Musashi, a te ho posto due semplici domande in fondo al messaggio. Comunque, moralmente sono d'accordo con te, ma in pratica trovo quasi impossibile realizzare una cosa del genere per mancanza di tempo e certamente non sarei il solo.

    Cioè o lo fai per lavoro, oppure trovo molto (troppo) scomodo conciliare lavoro e questo tipo di stile di vita.
    Il mio diario: "Partire alla grande, crescere sempre, e mai guardarsi indietro":
    http://www.bbhomepage.com/forum/onli...nico-94-a.html

  3. #33
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    Allora, ci sono molte domande e supposizioni che vanno definite.
    No, non credo che l'avere di più sia insito nell'uomo, credo che sia stato acquisito negli anni nel mondo occidentale grazie alla religione.

    per esempio il capitalismo è nato a causa di una concezione particolare della terra, come dicevo nel primo post, ma non voglio parlare di religione, questa è una premessa che va semplicemente accettata anche se la tua personale idea non coincide.

    In una condizione molto precaria sarei ancora più grato di sapermela cavare potendomi procurare del cibo sicuro, con caccia, pesca e agricoltura. Perchè potrei tirare avanti per tutta la vita, e perché non consumerei più di quello di cui ho bisogno.

    Però vedi, perché hai aggiunto condizione precaria? Se vedi il denaro come l'unica forma di 'libertà" parti da un presupposto diverso dal mio. Qui si sta parlando di coerenza e prese di coscienza che possono essere contrari alla società, quindi non sono prese di posizione più facili, ma forse più giuste.

    Facciamo per assurdo un'ipotesi: bancarotta, lavoro inesistente, condizione quasi post apocalittica stile ken shiro
    Certe "abilità" ormai perdute proprio perché prendiamo quello che ci è dato per certo, andrebbero acquisite di nuovo perché sarebbero le abilità che ci porterebbero alla sopravvivenza e alla vita comune con la terra. Queste capacità per me sarebbero più importanti piuttosto che avere più soldi che sparirebbero nell'arco di poco tempo. Qui però si parla veramente per assurdo , credo che procurarsi un po' di cibo a livello hobbystico, ma anche artigianato in generale, possa fare una grossa differenza alla fine.
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  4. #34
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    Citazione Originariamente Scritto da .:überfranz:. Visualizza Messaggio
    Allora, ci sono molte domande e supposizioni che vanno definite.
    No, non credo che l'avere di più sia insito nell'uomo, credo che sia stato acquisito negli anni nel mondo occidentale grazie alla religione.
    Se ci esplichi in che modo, sarebbe interessante. Non sono affermazioni da lasciare così, senza spiegazioni: o si fanno e si argomentano o non si fanno proprio. Sono proprio questo tipo di affermazioni che generano flames.

    Comunque ho specificato precaria, perchè chi è messo bene economicamente può permettersi di scegliere; ed anche in quel caso sono convinto che saremmo portati comunque a pretendere di più. Se il tuo datore di lavoro avesse una disponibilità economica illimitata e ti permettesse di guadagnare di più lavorando le stesse ore, tu che faresti ? Accetteresti, o rinunceresti affermando che hai già quanto ti serve per arrivare a fine mese ? La scelta mi pare ovvia.

    Ripeto, la tua visione di un mondo migliore è moralmente condivisibile ma utopistica per l'attuale periodo storico. Farsi ogni tanto qualcosa homemade è fattibile, ma lavorare ed in più vivere coltivando ed allevando a mio avviso è impossibile.
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  5. #35
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    Predefinito Discussione seria sulla societá: il mio modesto punto di vista

    Citazione Originariamente Scritto da domenico94 Visualizza Messaggio
    @Tets: sono d'accordo in pieno con te e con il tuo modo di vedere le cose: il male porta all'infelicità e solo seguendo dei valori e degli ideali si può essere felici con se stessi e con gli altri. Il Cristianesimo (e le religioni in generale) sono nate in un certo senso sulla ricerca della felicità, seguendo dei valori e degli ideali dettati dalla fede in un entità superiore dal quale prendere esempio (nel caso del Cattolicesimo, Gesù Cristo sceso in terra ha dato per primo il buon esempio per i posteri) ed al quale rendere conto al termine della propria vita.

    Che poi l'uomo abbia voluto giustificare le proprie brutte azioni attribuendo il tutto ad un volere divino, è tutta un'altra storia e la chiesa ne è al corrente: non per niente Papa Giovanni Paolo II chiese pubblicamente perdono per tutto il male che la chiesa (intesa come associazione di uomini) aveva procurato nel corso della storia.

    @Nico: io affermo con convinzione che l'uomo sia naturalmente portato al male (vedi il termine "concupiscenza" utilizzato più volte nella Bibbia), e che solo tramite il perseguimento di valori ed ideali un individuo possa elevarsi ad un livello migliore. Questi ideali per me sono principalmente quelli del Cattolicesimo, per te invece sono esclusivamente quelli dettati dalla cultura e dallo studio e che ti portano a seguire comportamenti socialmente corretti e rispettabilissimi ed a voler inculcare questi stessi tuoi valori ed ideali alle tue figlie ed a coloro che saranno il tuo futuro, com'è giusto che sia.
    Ma l'uomo, se lasciato allo stato brado, difficilmente è portato ad esempio al pensare prima al prossimo e poi a se stesso (valori che il Cattolicesimo esalta e che purtroppo in alcuni casi sono stati messi da parte). Lui pensa alla salvaguardia della propria vita (ed in caso, anche a quella della propria famiglia), alla realizzazione dei propri sogni, al mantenimento/miglioramento del suo stato socio-economico ed in generale a se stesso... un po' come fanno gli animali.

    Io ho fede nel Cattolicesimo, sapendo che è comunque affidato a degli esseri umani e come tale suscettibile ad errori, mentre tu hai "fede" nella cultura e negli ideali sociali che questa impone. Sono due fonti differenti da cui attribuire i propri ideali e valori, anche se la seconda dipende molto dal contesto sociale in cui ci si trova (consuetudini, usanze, ecc) e che in molti casi può comunque essere in qualche modo condizionata dalle religioni (e quindi gli ideali in cui tu credi sono comunque lontani parenti della religione Cristiana... come vedi non siamo poi così differenti).

    @Uber: mi autocito.



    Ho detto abbastanza chiaramente che il fatto che loro avessero diverse abitudini legate alla propria terra, non significa per forza di cose che fossero oggettivamente corrette. Ed ho anche detto che l'uomo occidentale non aveva nessun diritto di cercare (già dall'ora) una globalizzazione, comunque dettata da ragioni economiche.

    Per la legge della natura, questa prevede che il più forte prevarichi il più debole per sopravvivere, sempre nel rispetto del proprio ecosistema. L'animale più forte si ciba di quello più debole, è un dato di fatto e non per niente si dice che questa legge sia crudele.
    Per l'uomo, questo significa andare alla ricerca di un benessere maggiore dettato dalla concupiscenza di cui parlavo prima, e siccome siamo dotati di un intelletto superiore abbiamo sviluppato tecniche più efficienti (forse troppo) per soddisfare i bisogni di una civiltà in continuo aumento e con nuove e più grandi esigenze.

    Per quanto riguarda il tuo messaggio sull'andare controcorrente, io cerco di essere un cittadino onesto, rispettando gli altri e senza cercar di fregare nessuno. Ed a quanto pare, ai giorni d'oggi, anche solo questo basta ad andare contro corrente...
    attenzione a non confondere ideali e valori, perché sono due cose molto diverse e se fai caso io non ho mai volutamente parlato di ideali, in quanto i primi sono utopistici mentre i secondi sono concreti.

    conosco bene il punto di vista cattolico perché è da li che provengo, ma ti invito a leggere ad esempio alcuni dei vangeli apocrifi ritrovati nel mar morto, scoprirai che la dottrina attuale (frutto anche di traduzioni distorte) non c'entra veramente nulla con il messaggio originale, e che anzi proprio tale messaggio, che ha duemila anni, è attuale ancora oggi, al contrario della dottrina ufficiale, nonostante sia molto più recente.

    Il discorso della concupiscenza, del peccato originale, ecc. ecc. non esistevano nel cristianesimo originario.

    Così come il discorso cristiano sull'altruismo non ha senso: l'altruismo è una conseguenza di quell'egoismo sano che ti porta ad essere felice, io aiuto qualcuno in difficoltà perché aiutarlo mi fa stare bene con la mia coscienza e questo mi rende felice.
    L'altruismo che non riconosce questo vantaggio personale si chiama (o si dovrebbe chiamare) ipocrisia.

    Le persone tendono all'egoismo non perché siano portate al male, ma perché, se nessuno le educa (e la religione in questo è gravemente mancante) sono e restano ignoranti.

    Cioè tu sei altruista non perché sei cristiano, tu sei altruista perché è nel tuo interesse personale esserlo (e saresti proprio stu.pido a non esserlo) solo che il cattolicesimo ci deve "marchettare" sopra attribuendosi il merito dell'altruismo, inventandosi distorsioni mentali come la concupiscenza oppure il peccato originale.
    Ultima modifica di Tetsujin; 02-06-2014 alle 07:01 PM
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  6. #36
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    allora, in realtà avevo già spiegato prima, ma dato che mi hai invitato a spiegarmi meglio lo faccio (lungi da me crear flames ) però devo prenderla un po' alla larga e partire dall'inizio… ma proprio dall'inizio eh (e io che non volevo parlare di religione…)

    Vabbè, una delle differenze più grandi, se non la più grande, tra la cultura occidentale e le altre, in questo caso si parlava dei nativi americani, è la concezione del tempo e della creazione del nostro mondo, e con il tempo anche la nostra visione storica del mondo.

    Una delle ipotesi più fondamentali è quella della nostra origine: una leggenda che parla di peccato, di punizione, e della perdita di un mondo fantastico e perfetto chiamato Paradiso (Primo libro di Mosè???).
    L'uomo viene bandito da questo posto fatto di una vita armoniosa, inoltre lo fa peccaminosamente e per propria colpa. Dal momento in cui l'uomo viene bandito e costretto a vivere qua sulla terra, questo posto maledetto, inizia a combattere e pensare sul come tornare in questo posto favoloso, e generazione dopo generazione si allontana sempre più dall'Eden. sostenuto dal sogno di una innocenza perduta. Inoltre inizia a pensare anche un'altra cosa, su come riprodurre il mondo perduto sulla terra.
    Questo passo è fondamentale, perchè la nostra concezione del tempo diventa lineare in primis, ed in secundis si allontana sempre di più dalla creazione stessa. Dal momento in cui Dio crea la terra e ci mette l'uomo si crea un punto fisso, dal quale continuare linearmente fino alla fine (il giorno del giudizio).

    Se il tempo fosse stato ciclico, come in questo caso nella cultura dei nativi, Gesù avrebbe dovuto essere crocifisso di nuovo e per sempre, non ci sarebbe stata l'espiazione del peccato originale, e questa concezione è la chiave del nostro approccio occidentale per far sì che la realtà sia comprensibile. Questo non lo dico io eh, lo dice S.Agostino, se vi ricordate qualcosa dalle superiori, o se avete approfondito da soli sicuramente, non vi è nuovo questo concetto.

    nella cultura indigena americana invece, questo peccato originale non esisteva, e non c'era niente per cui chiedere perdono o grazia, e la concezione stessa dell'uomo è appresa come parte integrante della terra, insieme agli animali, alle rocce, alle montagne, ai fiumi, etc etc etc. La terra stessa fa parte di loro, esseri viventi e conviventi con altri animali e creature, una concezione animista oso dire, che per definizione fa sì che tutto quello che ci circonda venga altamente apprezzato e rispettato.

    La concezione giudeo/cristiana invece definisce la terra come il mondo in cui l'uomo deve stare a soffrire per punizione, e dove il peccato originale deve essere espiato… la terra è qualcosa da prendere, sfruttare, possedere, per ritrovare quella condizione perduta. In questo caso anche quando il cristianesimo agostiniano promulgava la povertà, la matrice giudea ha preso comunque il sopravvento grazie a una predisposizione all'arricchimento (e mi raccomando, non vorrei che le mie parole fossero travisate, si parla di quale tipo di cultura ha avuto l'impatto più grosso nell'occidente, si parla di conseguenze causa-effetto, e si parla delle origini della nostra comprensione della società e del mondo, in questo caso il capitalismo che è sotto gli occhi di tutti, non si sta accusando o discriminando nessuno, anzi si prova a capire). Mi spiego dicendo che per esempio un credente poteva avere commercio e prestare soldi o averi con interesse, ma non lo poteva fare con un altro credente (si chiamava legge del iustum pretium). Da notare infatti come il capitalismo abbia creato il protestantesimo e non il cattolicesimo... nonostante tutto, le chiese dei paesi cattolici sono bellissime e arricchite con molta arte, particolari d'oro, abbellimenti in genere, mentre una chiesa protestante è in genere abbastanza vuota se messa a paragone (da visitare se non ne avete mai vista una, è fantastico il lavoro di architettura e l'effetto che provoca quando si entra, me ne ricordo una in particolare a Trier in Germania).

    Questo cosa significa?
    Significa che il dover sfruttare la terra per ricostruire il paradiso terrestre, e sfruttare questo verso la ricchezza, ha cambiato il pensiero occidentale in maniera profonda, anche di chi non crede.

    Inoltre aggiungo che da un punto di vista analitico, ogni comportamento è acquisito (Pavlov, Skinner). Questo significa che anche i valori che a noi sembrano palesi, giusti e intoccabili sono acquisiti attraverso degli stimoli ripetuti, consci o meno non ha importanza, magari non ce ne rendiamo conto. La voglia di avere sempre di più è uno di questi valori, ed io non credo che sia insita nell'uomo proprio per le ragioni suddette.

    Quello che ho scritto si basa sulle basi che ho, date dalla mia educazione e sulle reminiscenze delle superiori che a volte riaffiorano (dato che già allora avevo i miei dibattiti a scuola certe cose son rimaste impresse ). Mancano di citazioni precise, ma chiunque può riscontrare quello che dico con un semplice search.

    ps: Questo, specialmente per chi crede e che magari si sente coinvolto in prima persona (Domenico?), non è una critica diretta verso questa o quella religione o verso il credente, ma è soltanto un tentativo di spiegare il perchè le cose sono come sono.
    Ai fini del post iniziale in realtà importa pochissimo, perchè si può essere in disaccordo sul come, ma d'accordo sul fine ultimo, ovvero quello di vivere rispettando e agevolando la diversità di lingua, cultura e religione altrui (pensate che tristezza sarebbe andare in India, o in Siberia, o non so dove e trovare persone uguali a noi, con lo stesso credo, con la stessa lingua, con lo stesso cibo etc etc…), e soprattutto quello di vivere insieme senza uccidere la madre di tutto, ovvero la terra/natura.
    Ultima modifica di .:überfranz:.; 02-06-2014 alle 07:27 PM
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  7. #37
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    Citazione Originariamente Scritto da .:überfranz:. Visualizza Messaggio
    ecco, finalmente si ritorna in carreggiata

    ma se l'uomo prende coscienza di quello di cui veramente ha bisogno, non è logico pensare che ci sia meno bisogno del denaro e quindi meno bisogno di ore lavorative?

    Quello che mi sembra di osservare oggi è una corsa al lavorare sempre di più, per guadagnare sempre di più, per comprare sempre di più. Allora se la premessa è giusta, ci possiamo chiedere se lo facciamo perchè ne abbiamo veramente bisogno, o perchè seguiamo la società, e quindi dobbiamo fare quello che fanno glia altri per non restarne fuori (come è stato scritto prima).

    Allora la domanda successiva che io mi pongo è questa: se sono cosciente di quello che sto facendo, posso fare delle scelte che non mi costringano ad uscire dalla società, ma che siano coerenti con quello che penso e che trovo giusto?

    posso con le mie azioni fare una differenza sostanziale almeno per le persone che mi stanno intorno?
    Magari altri prendono spunto e mi seguono, ma fare una cosa perchè la fanno tutti non mi sembra legittimo.
    al giorno d'oggi il bene più prezioso è il tempo. Sostanzialmente il denaro che guadagniamo serve ad acquistare il tempo per dedicarci alla famiglia ed in generale alla nostra vita, alle nostre passioni...
    Personalmente provo pena per le persone che non hanno niente nella vita al di fuori del lavoro, coloro che vivono per lavorare, perchè hanno smarrito il senso di cosa stanno facendo in questa vita.
    Provo invece disprezzo per coloro che vivono per il potere, perchè la loro sete non potrà mai essere saziata e prosciugheranno tutto ciò che incontreranno, pur di arricchire il loro ego smisurato.
    Il capitalismo non è altro che il frutto di questa ultima "tipologia" di persone.
    Cosa possiamo fare nel nostro piccolo? Tante cose, a seconda della nostra coscienza, delle nostre preferenze e delle nostre inclinazioni. Ma la prima e la più importante è quella di non smarrire noi stessi, barattando i nostri valori, la nostra vita, i nostri cari, il nostro tempo ovvero tutto ciò che ci arricchisce interiormente per qualcosa che ci arricchisce solamente esteriormente (e di fatto quindi si limita ad "impoverirci").
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  8. #38
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    allora, in realtà avevo già spiegato prima, ma dato che mi hai invitato a spiegarmi meglio lo faccio (lungi da me crear flames ) però devo prenderla un po' alla larga e partire dall'inizio… ma proprio dall'inizio eh (e io che non volevo parlare di religione…)

    Vabbè, una delle differenze più grandi, se non la più grande, tra la cultura occidentale e le altre, in questo caso si parlava dei nativi americani, è la concezione del tempo e della creazione del nostro mondo, e con il tempo anche la nostra visione storica del mondo.

    Una delle ipotesi più fondamentali è quella della nostra origine: una leggenda che parla di peccato, di punizione, e della perdita di un mondo fantastico e perfetto chiamato Paradiso (Primo libro di Mosè???).
    L'uomo viene bandito da questo posto fatto di una vita armoniosa, inoltre lo fa peccaminosamente e per propria colpa. Dal momento in cui l'uomo viene bandito e costretto a vivere qua sulla terra, questo posto maledetto, inizia a combattere e pensare sul come tornare in questo posto favoloso, e generazione dopo generazione si allontana sempre più dall'Eden. sostenuto dal sogno di una innocenza perduta. Inoltre inizia a pensare anche un'altra cosa, su come riprodurre il mondo perduto sulla terra.
    Questo passo è fondamentale, perchè la nostra concezione del tempo diventa lineare in primis, ed in secundis si allontana sempre di più dalla creazione stessa. Dal momento in cui Dio crea la terra e ci mette l'uomo si crea un punto fisso, dal quale continuare linearmente fino alla fine (il giorno del giudizio).

    Se il tempo fosse stato ciclico, come in questo caso nella cultura dei nativi, Gesù avrebbe dovuto essere crocifisso di nuovo e per sempre, non ci sarebbe stata l'espiazione del peccato originale, e questa concezione è la chiave del nostro approccio occidentale per far sì che la realtà sia comprensibile. Questo non lo dico io eh, lo dice S.Agostino, se vi ricordate qualcosa dalle superiori, o se avete approfondito da soli sicuramente, non vi è nuovo questo concetto.
    sembra però che anche questi passaggi della Genesi (l'Eden e via discorrendo) siano stati tradotti in maniera forzata, mentre i testi in lingua "originale" (per originale intendo che non erano versioni scritte in greco o latino, pertanto già tradotte a loro volta) mostrano un messaggio molto diverso da quello attuale (e per attuale intendo posteriore al 300 dC): l'Eden insomma sarebbe stato, nei testi originali, ben altro rispetto al "giardino" di cui si parla ora.
    Purtroppo quando un culto soppianta quello precedente, sono spesso riutilizzati e capovolti i vecchi simboli: e così che il bafometto diventa l'immagine del diavolo, oppure che il natale si celebra il 25 dicembre, oppure che l'eden è diventato il "paradiso"
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  9. #39
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    Non ha molta importanza in questo contesto, perchè quello che ci è pervenuto a livello culturale è comunque quello che ho scritto.
    A dottrina ti dicono se fai il bravo vai in paradiso, altrimenti all'inferno (me lo ricordo benissimo)
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  10. #40
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    Beh ti dicono anche che sei fai meno di cinque ripetizioni fai forza e più di otto fai massa, che dobbiamo fare? L'umanità è varia ma fortunatamente un buon numero di individui ad un certo punto comincia a farsi delle domande ed a cercare delle risposte
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  11. #41
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    Ma scusa, a te queste cose le dicevano a dottrina?
    Io mi ricordo che con il primo prete si andava a giocare a pallone tutti insieme, lui sì che era un ganzo, non ci insegnava facendoci star seduti, non ci insegnava la bibbia, voleva solamente che stessimo bene e che si fosse felici, ma era un rivoluzionario in questo senso. In seguito venne una ragazza che ci faceva dei culi grossissimi appena si apriva la bocca… tutti seduti e zitti a leggere la bibbia… non mi ci far pensare va
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  12. #42
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    guarda io ho dei ricordi piacevoli del catechismo e penso che, per un bambino, fare la prima comunione sia un'esperienza positiva. Probabilmente lo farei fare anche ai miei figli. Quello che manca è il dopo, cioè qualcuno che, quando il giovane comincia a porsi certe domande e a notare le tanti contraddizioni che permeano la dottrina ufficiale, faccia fare quel passo "oltre" spostando la religione su un nuovo piano.
    Il problema con il cristianesimo è questo: si rimane sempre alle elementari. Per questo motivo il messaggio religioso suona così inadeguato a rispondere alle esigenze della vita reale.
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  13. #43
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    @Uber: mi sembra di capire che tu abbia due punti saldi:
    - il cristiano, per il fatto che è stato mandato sulla terra, abbia bisogno di ricreare l'Eden (che è ben diverso dal Paradiso) sfruttando e distruggendo la terra. Ma questo dove viene affermato ?
    Io non ho mai sentito nulla del genere, eppure sono nato in una famiglia Cattolica riconfermando la mia conversione in età pressoché adulta.

    Questa è semplicemente una tua interpretazione del Cattolicesimo che non esiste né in cielo né in terra. Ciò che viene affermato è che l'uomo ha la terra a propria disposizione e deve esserne quasi un guardiano, e questo non implica necessariamente il dover distruggere e ricreare l'Eden in terra (???). Il come viene gestito questo "potere" è lasciato nelle mani nell'uomo (vedi libero arbitrio), e la religione non c'entra. E questo vale anche per la predisposizione all'arricchimento.

    - per l'arricchimento invece, bisogna notare come previdentemente Cristo disse: "Date a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio." proprio a voler distinguere e separare i valori terreni con quelli religiosi. Il resto è stato fatto dall'uomo, e forse dalla chiesa come istituzione terrena, ma con la religione in sé c'entra poco. Quello che non capisco è il motivo per il quale si tende a condannare sempre e comunque il Cristianesimo (in vita mia non ho mai sentito qualcosa contro altre religioni) visto che come TUTTE le altre istituzioni è guidata da uomini, e come tali suscettibili ad errori.
    Anche se fondata su valori divini che NON devono essere adeguati al contesto storico. Se ciò che ci è stato detto e stato affermato da colui che noi crediamo essere il nostro creatore, chi mai potrà prendersi la responsabilità di cambiare ciò che è stato detto ?

    @Tets: io mi fido solo di ciò che è stato riconosciuto dalla chiesa, ed i Vangeli apocrifi non lo sono.
    A proposito... come cavolo siamo arrivati fin qui ?
    Ultima modifica di domenico94; 02-06-2014 alle 08:23 PM
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  14. #44
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    Domenico, ti scrivo solamente per dirti che in tutto quello che ho scritto di mio non c'è assolutamente nulla. Sono tutte citazioni che ovviamente io uso a conferma di una tesi
    Come ti ho già detto sono imprecise, ma non ho voglia di andare oltre, se hai voglia puoi riscontrare tutto quello che ho detto da solo.


    vorrei invece ritornare al discorso di questi indiani che sono stati soggiogati, uccisi e sterminati dagli europei (per qualsiasi motivo esso sia) e come possiamo noi europei dare una mano a loro e a noi stessi cercando di non distruggere la terra su cui viviamo...
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  15. #45
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    Citazione Originariamente Scritto da domenico94 Visualizza Messaggio
    @Tets: io mi fido solo di ciò che è stato riconosciuto dalla chiesa, ed i Vangeli apocrifi non lo sono.
    Per carità ognuno è libero di scegliere la religione che più gli aggrada: se il cattolicesimo ti rende felice, non ci sono ragioni del perchè tu debba lasciarlo. Le ragioni ci sono quando la felicità comincia sfuggire: allora se hai un briciolo di amor proprio, cominci a porti delle domande. E le domande portano a risposte e ad altre domande, in un circolo infinito che si chiama conoscenza.
    Ma quello che più conta, al di là di tutto, indipendentemente se sei cristiano o buddista o ateo o chissàcosa, è non spegnere mai il proprio senso critico perchè, indipendentemente dalla religione che uno ha scelto (o meno) di seguire, vale sempre la pena di verificare le informazioni alla fonte, indipendentemente dal fatto che combacino o meno con la fede che si è scelto di seguire.
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    Di Jack88 nel forum Kinesiologia Sportiva
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    Ultimo Messaggio: 12-12-2004, 09:22 AM

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Due parole . . .
Siamo nati nel 1999 sul Freeweb. Abbiamo avuto alti e bassi, ma come recita il motto No Pain, No Gain, ci siamo sempre rialzati. Abbiamo collaborato con quella che al tempo era superEva del gruppo Dada Spa con le nostre Guide al Bodybuilding e al Fitness, abbiamo avuto collaborazioni internazionali, ad esempio con la reginetta dell’Olympia Monica Brant, siamo stati uno dei primi forum italiani dedicati al bodybuilding , abbiamo inaugurato la fiera èFitness con gli amici Luigi Colbax e Vania Villa e molto altro . . . parafrasando un celebre motto . . . di ghisa sotto i ponti ne è passata! ma siamo ancora qui e ci resteremo per molto tempo ancora. Grazie per aver scelto BBHomePage.com
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