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Discussione: Discussione seria sulla societá: il mio modesto punto di vista

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  1. #1
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    Beh, Musashi, il Cristianesimo non è una religione semplice da seguire specialmente al giorno d'oggi. E non potrebbe essere diversamente, visto che il messaggio proposto era rivoluzionario 2000 anni fa come lo è ancora oggi. Tanto per ricordare, il suo fondatore venne ucciso così come moltissimi altri martiri e seguaci e quindi è nata proprio come una religione molto tribolata e bersagliata da tutti.

    Comunque penso che ci stiamo allontanando un po' troppo dall'idea iniziale di Uber. Io ripeto che non penso sia così facile ritornare alle abitudini di una volta se un intera società, per'altro quella in cui si vive, ha abitudini estremamente diverse da quelle di un tempo. Della serie "Adattati o muori".
    E la questione è legata più ad una questione di tempo ed abitudini che di valori. Coltivare, allevare e preparare alimenti fatti in casa non va molto d'accordo con orari lavorativi e ritmi frenetici di questo periodo storico.
    Il mio diario: "Partire alla grande, crescere sempre, e mai guardarsi indietro":
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  2. #2
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    Citazione Originariamente Scritto da domenico94 Visualizza Messaggio
    Beh, Musashi, il Cristianesimo non è una religione semplice da seguire specialmente al giorno d'oggi. E non potrebbe essere diversamente, visto che il messaggio proposto era rivoluzionario 2000 anni fa come lo è ancora oggi. Tanto per ricordare, il suo fondatore venne ucciso così come moltissimi altri martiri e seguaci e quindi è nata proprio come una religione molto tribolata e bersagliata da tutti.
    Se è troppo difficile da seguire allora perché dovrebbe farmi stare bene?
    Ti faccio un esempio con le filsofie orientali...nel taoismo c'è, più che una ricerca di proibizionismo e di "non devi fare questo altrimenti succede che..", un sapersi equlibrare perché è dall'equilibrio che nasce il benessere e non dalle cose estreme, è più un "ok fallo, ma non esagerare perché altrimenti potrebbe succedere che..."...come vedi l'approccio è molto differente.
    Citazione Originariamente Scritto da domenico94 Visualizza Messaggio
    Comunque penso che ci stiamo allontanando un po' troppo dall'idea iniziale di Uber. Io ripeto che non penso sia così facile ritornare alle abitudini di una volta se un intera società, per'altro quella in cui si vive, ha abitudini estremamente diverse da quelle di un tempo. Della serie "Adattati o muori".
    E la questione è legata più ad una questione di tempo ed abitudini che di valori. Coltivare, allevare e preparare alimenti fatti in casa non va molto d'accordo con orari lavorativi e ritmi frenetici di questo periodo storico.
    D'accordo su questo. Ma non è facile neanche adattarsi dato che le cose cambiano sempre più velocemente nel mondo. quindi rimango ancora col dubbio: è più facile adattarsi o no?
    Non esiste l’impossibile. Se si è animati da un forte proposito, si può scuotere con il pensiero il mondo intero. Si può fare tutto. Per la sua fragilità, la mancanza di spirito e la paura l’uomo non è determinato. È stato detto che si può muovere l’universo persino senza fatica; beninteso, se ci si concentra unicamente su questo ~ Yamamoto Tsunetomo
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  3. #3
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    Citazione Originariamente Scritto da Musashi Visualizza Messaggio
    Se è troppo difficile da seguire allora perché dovrebbe farmi stare bene?
    Il Cristianesimo non è nato per farci stare bene, ma per seguire gli insegnamenti di colui in cui crediamo ed in cui abbiamo fede. Non è una cosa creata dall'uomo per stare bene, ma un qualcosa di più grande in cui credere ed avere fede senza nessuna certezza dimostrabile. Questa vita per noi è un continuo sacrificio, vivere tranquillo e felice non è il fine ultimo del Cristiano, la felicità sta nel sapere che alla fine di tutto potremo finalmente riunirci al nostro creatore, e da un ex-cristiano (quale affermi di essere) mi stupiscono molto affermazioni del genere.

    I primi Cristiani sono morti per seguire gli insegnamenti di chi li ha preceduti, e continuano a morire anche al giorno d'oggi per professare il loro credo nei paesi con religioni diverse.

    Comunque sia io non voglio forzare nessuno a pensarla in modi differenti, ma visto che si parla della mia religione (e guarda caso si parla SEMPRE del Cattolicesimo) mi sento chiamato in causa. Quindi rispetto ciò in cui credi ma non condivido il tuo modo di vedere la religione, e cioè un qualcosa che non vale la pena vivere se non ci porta felicità qui e subito (concezione nata dal pensiero che la vita è una sola e bisogna godersela).
    Da parte mia non scriverò più nulla sull'argomento, prima di tutto perchè non voglio tediare i lettori con l'esplicazione dei valori in cui credo in un forum di BB e PL, anche perchè non è questo né il luogo né il momento.

    Per il resto penso che l'adattamento sia più difficile del rimanere attaccati alle vecchie tradizione e consuetudini, ma se non vuoi diventare un emarginato, un minimo di adattamento lo dovrai adottare per forza. Tanto per fare un esempio, se sei il proprietario di una palestra e non utilizzi la tecnologia informatica ed i social network per pubblicizzare il tuo prodotto, rischi di rimanere indietro rispetto a chi è più preparato di te in questo campo.

    @Uber: ti pongo una semplice domanda: il volere sempre di più non è insito in ogni uomo ? Se tu avessi la possibilità di poter guadagnare molto di più a discapito di qualche ora libera in meno e sapendo di essere in condizioni precarie, lo faresti ?
    Ultima modifica di domenico94; 02-06-2014 alle 03:52 PM
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  4. #4
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    Salto a piè pari il primo discorso, non siamo per niente d'accordo ma a me non interessa quell'aspetto, vorrei invece proseguire quello che dici dopo.

    non è vero che rimani indietro, cercare di ridurre l'uso del pianeta non significa necessariamente tornare all'età della pietra. Coltivare il proprio cibo in giardino per rendersi autosufficiente almeno in parte non è un'antitesi di internet, è un modo di far meno parte del gioco della società (corrotta) che invece vuole che tu compri di più, lavori di più e sprechi di più.

    La mia critica va in maniera più diretta all'uso di qualsiasi mezzo verso una globalizzazione e consumismo come tendenza generale, in questo momento dettata dalla moda americana.
    Una volta ci si faceva il culo per vivere, ora è la vita a esser presa per il culo! [Heerokeem]

  5. #5
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    No Uber, la seconda parte era sempre per Musashi, a te ho posto due semplici domande in fondo al messaggio. Comunque, moralmente sono d'accordo con te, ma in pratica trovo quasi impossibile realizzare una cosa del genere per mancanza di tempo e certamente non sarei il solo.

    Cioè o lo fai per lavoro, oppure trovo molto (troppo) scomodo conciliare lavoro e questo tipo di stile di vita.
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  6. #6
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    Citazione Originariamente Scritto da domenico94 Visualizza Messaggio

    Comunque penso che ci stiamo allontanando un po' troppo dall'idea iniziale di Uber. Io ripeto che non penso sia così facile ritornare alle abitudini di una volta se un intera società, per'altro quella in cui si vive, ha abitudini estremamente diverse da quelle di un tempo. Della serie "Adattati o muori".
    E la questione è legata più ad una questione di tempo ed abitudini che di valori. Coltivare, allevare e preparare alimenti fatti in casa non va molto d'accordo con orari lavorativi e ritmi frenetici di questo periodo storico.
    ecco, finalmente si ritorna in carreggiata

    ma se l'uomo prende coscienza di quello di cui veramente ha bisogno, non è logico pensare che ci sia meno bisogno del denaro e quindi meno bisogno di ore lavorative?

    Quello che mi sembra di osservare oggi è una corsa al lavorare sempre di più, per guadagnare sempre di più, per comprare sempre di più. Allora se la premessa è giusta, ci possiamo chiedere se lo facciamo perchè ne abbiamo veramente bisogno, o perchè seguiamo la società, e quindi dobbiamo fare quello che fanno glia altri per non restarne fuori (come è stato scritto prima).

    Allora la domanda successiva che io mi pongo è questa: se sono cosciente di quello che sto facendo, posso fare delle scelte che non mi costringano ad uscire dalla società, ma che siano coerenti con quello che penso e che trovo giusto?

    posso con le mie azioni fare una differenza sostanziale almeno per le persone che mi stanno intorno?
    Magari altri prendono spunto e mi seguono, ma fare una cosa perchè la fanno tutti non mi sembra legittimo.
    Ultima modifica di .:überfranz:.; 02-06-2014 alle 03:37 PM
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  7. #7
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    Citazione Originariamente Scritto da .:überfranz:. Visualizza Messaggio
    ecco, finalmente si ritorna in carreggiata

    ma se l'uomo prende coscienza di quello di cui veramente ha bisogno, non è logico pensare che ci sia meno bisogno del denaro e quindi meno bisogno di ore lavorative?

    Quello che mi sembra di osservare oggi è una corsa al lavorare sempre di più, per guadagnare sempre di più, per comprare sempre di più. Allora se la premessa è giusta, ci possiamo chiedere se lo facciamo perchè ne abbiamo veramente bisogno, o perchè seguiamo la società, e quindi dobbiamo fare quello che fanno glia altri per non restarne fuori (come è stato scritto prima).

    Allora la domanda successiva che io mi pongo è questa: se sono cosciente di quello che sto facendo, posso fare delle scelte che non mi costringano ad uscire dalla società, ma che siano coerenti con quello che penso e che trovo giusto?

    posso con le mie azioni fare una differenza sostanziale almeno per le persone che mi stanno intorno?
    Magari altri prendono spunto e mi seguono, ma fare una cosa perchè la fanno tutti non mi sembra legittimo.
    al giorno d'oggi il bene più prezioso è il tempo. Sostanzialmente il denaro che guadagniamo serve ad acquistare il tempo per dedicarci alla famiglia ed in generale alla nostra vita, alle nostre passioni...
    Personalmente provo pena per le persone che non hanno niente nella vita al di fuori del lavoro, coloro che vivono per lavorare, perchè hanno smarrito il senso di cosa stanno facendo in questa vita.
    Provo invece disprezzo per coloro che vivono per il potere, perchè la loro sete non potrà mai essere saziata e prosciugheranno tutto ciò che incontreranno, pur di arricchire il loro ego smisurato.
    Il capitalismo non è altro che il frutto di questa ultima "tipologia" di persone.
    Cosa possiamo fare nel nostro piccolo? Tante cose, a seconda della nostra coscienza, delle nostre preferenze e delle nostre inclinazioni. Ma la prima e la più importante è quella di non smarrire noi stessi, barattando i nostri valori, la nostra vita, i nostri cari, il nostro tempo ovvero tutto ciò che ci arricchisce interiormente per qualcosa che ci arricchisce solamente esteriormente (e di fatto quindi si limita ad "impoverirci").
    Ognuno di noi custodisce il talento che gli occorre per cambiare il proprio destino

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