
Originariamente Scritto da
Tonymusante
per eseguire l'esercizio bene da un punto di vista tecnico e con profitto sotto quello del risultato, non dovresti sentire eccessiva stanchezza ne sui lombari e meno ancora sul gran dorsale o paravertebrali; invece dovresti sentire lo sforzo di tutta la fase iniziale principalmente nei bicipiti femorali.
Sia che tu lo esegua convenzionale sia che lo faccia sumo, l'esercizio di stacco deve iniziare con l'attivazione (contrazione) di bicipiti femorali e glutei; dopo aver impugnato il bilanciere devi partire inizialmente senza tirare ma avendo la sensazione che, per i primi cm., il bilanciere si sollevi grazie alla spinta dei piedi contro la pedana (pavimento) - importanza quindi della suola piatta e bassa - e questo è possibile solo grazie all'intervento delle gambe che spingono verso il basso; inizi a salire e ti senti agganciato al bilanciere ma sono i flessori della coscia ed i glutei che svolgono la prima parte del lavoro, avendo cura di non stendere immediatamente le gambe; solo dopo inizia la fase di lavoro di lombari e paravertebrali ed infine del trapezio.
Chiaramente ho descritto queste fasi come fossero scollegate ed al rallentatore, in realtà non è così; poichè nell'esercizio di stacco è assente la fase eccentrica che da slancio (presente nello squat e in parte nella panca, sia pur interrotta dal "fermo" al torace), tanto più riesci ad essere esplosivo nell'attivazione di gambe, cosce e glutei in partenza e corretto nel contempo in assetto, tanto più ti sarai avvantaggiato nei cm. sollevati dai quali far entrare in azione le altre catene cinetiche e tanto meno durerà lo sforzo maggiore dell'alzata.
Con la ripetitività del gesto devi inoltre abituarti a dare continuità a tutte le fasi fondendole in una sola, cosicché un gruppo muscolare intervenga efficacemente nel mentre l'altro è ancora in azione concentrica, senza soluzione di continuità, se non nell'assestamento delle spalle all'indietro al termine dell'alzata.
Goodlift
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