il problema lo ha Federico-Cherry che, proprio in ragione di ciò, ha fatto la gara di stacco FIBAt quasi pro forma, come forse tu ricorderai nel racconto che ti feci di quelle inutili polemiche che ne sono scaturite.
Se non ti annoio e me lo consenti sul tuo diario, ne approfitterei per fare qualche riflessione......altrimenti cassa pure tutto senza problemi.
Ora effettivamente, come dici tu, Federico usa un sumo piuttosto wide e, per giunta, squotta pure in sitting back. Tutto lascerebbe presumere quello che io pure pensavo, e cioè che lo stile sumo favorisca l'insorgere di questa patologia. Insomma, come la cuffia dei rotatori è a rischio con la panca, l'epicondilo con le parallele, il tendine d'Achille nelle prove di corsa e salti con le chiodate e così via.
Tuttavia..ho riscontrato alcuni dati che mi hanno parzialmente portato a pensare che si tratti di concausa piuttosto che di rapporto causa-effetto.
Fino agli Assoluti di PL di fine aprile non erano sorti problemi del genere nonostante il ragazzo adottasse gli stili e gli stance ricordati in stacco e squat. Successivamente abbiamo iniziato la preparazione per il Bertoletti sulla prova di panca, abbandonando le progressioni da competizione geared sulle altre due alzate.
Poichè l'unica prova di stacco ravvicinata avrebbe dovuto essere la gara raw della FIBAt, Cherry è passato ad allenare lo stacco in stile convenzionale, come spesso accade off season ai praticanti il sumo e, contemporaneamente ha seguito delle routine di squat con lavori maggiormente ipertrofici.
Proprio in questa fase si è manifestato il problema che, ovviamente, si è acuito in occasione della gara. Una decina di giorni scarsi di riposo - senza tuttavia alcuna terapia - non sono stati sufficienti e il problema è tornato a manifestarsi 15gg. dopo la ripresa.
Adesso, a prescindere dalle implicazioni e diagnosi mediche che ovviamente non mi competono e che ho lasciato alla diagnostica per immagini ed alle analisi degli specialisti, ho tratto comunque alcune personali indicazioni da trainer.
Ho l'impressione che, più dello stile sumo, sia stato determinante l'accostamento ed il brusco cambiamento di stili sumo-convenzionale, che hanno costretto la muscolatura a lavori improvvisamente diversi ma pur sempre con carichi elevati ravvicinati - lavoro sub massimale sumo prima degli Assoluti e sub massimale classico per il Deadlift FIBAt - su gruppi già affaticati non solo dallo stacco ma anche dal mutato e altrettanto repentino lavoro di volume nello squat.
Il corpo, come è noto, necessita di tempo per adattarsi e, probabilmente, non glielo abbiamo dato, favorendo l'insorgere di un'algia in un punto debole dell'atleta che, naturalmente, scambiando soggetto e con altre caratteristiche morfologiche in relazione alle tecniche adottate, avrebbe potuto anche rivelarsi diverso.
Si aggiunga che i nuovi workout erano stati effettuati raw, e dunque senza quella protezione del corpetto a cui il fisico si era abituato prima degli Italiani e, tuttavia, senza dargli un tempo sufficiente di adattamento alle mutate condizioni con lavori a percentuali molto ridotte.
A conforto di questa tesi, mi è sovvenuto un altro particolare. L'unica volta che il ragazzo aveva precedentemente manifestato un accenno di questo problema - per fortuna molto più lieve e tempestivamente tamponato - fu lo scorso anno con un lavoro di pin pull.
Trattandosi solo di un leggero fastidio presto assorbito, non gli diedi soverchia importanza. Eppure coincise con l'introduzione di qualche sessione di pin pull, volta a favorire la presa e il lavoro di chiusura dell'alzata , che - per mere ragioni di scarsa larghezza della gabbia, dove venivano effettuate per praticità - Federico svolgeva staccando quasi in convenzionale, non potendo sfruttare un ampio stance per i piedi.
Bene, anche in quel caso l'accostamento di lavori pesanti e parzialmente raw, tra lo stacco sumo ed il pin pull in convenzionale largo, lanciarono un piccolo campanello d'allarme che, però, evidentemente non interpretai in tal senso.
Si consideri inoltre che un problema simile proprio al piriforme lo ebbe Sara - alias donnaSaradisera - alcuni anni fa, nonostante abbia sempre staccato convenzionale ma, guarda caso, in un periodo in cui provò ad abbinare uno stance più largo nello squat.
Alla luce di questi dati credo che interpreterò di conseguenza i lavori e farò molta attenzione alla successione degli stessi con l'alternanza degli stili, considerando la sindrome del piriforme non più legata ad una tecnica esecutiva particolare ma ad un complesso di concomitanti fattispecie.
Infine - e per concludere i miei soliti prolissi e pallosi discorsi - un'ultima annotazione apparentemente scollegata. Roberta, alias Powerlilly, ha lamentato un lieve problema - per ora solo sospetto, in assenza di ecografia - allo psoas.
Roberta stacca sumo e squotta a stance largo. Ecco ritengo molto più collegabile al sumo il fastidio allo psoas piuttosto che quello al piriforme, tipico, direi, dello stacchista e squattista in senso più lato.
Ciao e....scusa l'invadenza. Vedrai che con la tua maturità, se saprai essere attento ai segnali del tuo corpo e monitorerai i responsi dei tuoi allenamenti, supererai anche questo problema e sarai in forma per fine ottobre.
Sempre goodlift e un abbraccio.




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