ciao,
si, le fibre possono cambiare di tipologia in seguito a diversi fenomeni fisiologici e patologici
tra i fisiologici rientra senza dubbio il tipo di stimolo allenante ma anche l'età alla quale è stato iniziato l'allenamento in palestra, l'anzianità di allenamento, l'assetto ormonale e la predisposizione genetica giocano un ruolo fondamentale.
chiaramente ciascuno di noi parte da un patrimonio di fibre numericamente diverso (in senso assoluto) e con un rapporto fibre bianche\rosse spostato tendente all'una o l'altra direzione.
l'allenamento aerobico tende a produrre un viraggio verso la tipologia I (lente), l'allenamento con sovraccarichi tende a produrre un viraggio verso la tipologia veloce (II)
non è chiaro se l'allenamento con i pesi svolto in palestra determini una conversione verso il tipo IIa (veloci resistenti) o IIx (IIb, molto veloci, rapidamente faticabili), le evidenze spingerebbero a propendere verso la tipologia IIa.
sembra che l'allenamento con i sovraccarichi insegni al corpo a reclutare meglio le fibre veloci a soglia di attivazione intermedia (IIa), contrariamente a quanto si pensava un tempo
per assurdo l'immobilizzazione di un arto produce un aumento percentuale di fibre IIB, quindi si potrebbe pensare che questo sia il fenotipo "default" e che la stragrande maggioranza di attività svolte durante la vita quotidiana determini il viraggio verso la tipologia lenta e resistente (molto più utile ed energeticamente vantaggiosa).
naturalmente l'allenamento "per tipologia" di fibra non ha senso, dal momento che l'obiettivo dovrebbe essere comunque quello di migliorare il reclutamento e la conversione verso la tipologia II
in ogni caso in palestra si allenano le fibre "veloci" a meno di utilizzare carichi al di sotto del 30% del massimale



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