Va beh, qui è difficile da spiegare in due parole... I requisiti principali affinché una sostanza si possa sciogliere in acqua sono comunque questi: le specie che formano la sostanza (molecole, ioni, atomi) debbono poter interagire (oppure reagire) con le molecole polari di H2O, perciò fondamentalmente le specie in questione devono avere un legame nel quale gli elettroni non sono equamente condivisi ma sono sbilanciati. Inoltre le interazioni soluto-solvente debbono essere dello stesso ordine di grandezza (meglio se sono più forti) di quelle soluto-soluto esistenti nella sostanza.
I Metalli (Fe, Al, Pb, ecc.) e sostanze covalenti (SiO2, C-diamante, C-grafite, ecc.) non si sciolgono in acqua perché i legami che tengono uniti gli atomi nelle sostanze solide sono molti forti, mentre non ci sono interazioni apprezzabili fra questi atomi neutri e le molecole H2O.
Si sciolgono in acqua in quantità apprezzabile le sostanze formate da molecole polari; sono molto solubili le sostanze che formano legami a ponte di idrogeno con H2O.
Sono insolubili o poco solubili le sostanze formate da molecole apolari: H2, O2, N2, I2, S8, P4, CH4. CO2 è più solubile a causa dei legami C=O polari.
La solubilità in acqua delle sostanze ioniche è variabilissima: l’ordine di grandezza può variare da < 10–6 g a 103 g per litro di soluzione. Semplificando al massimo i principi termodinamici della solubilizzazione si può dire che la solubilità dipende dalla competizione fra il legame ionico del solido (più forte è il legame ionico e minore è la solubilità) e l’interazione ioni-H2O (più forte è questa interazione maggiore è la solubilità).
Dalla formula della sostanza ionica (formula bruta) non è possibile prevedere la sua solubilità in acqua (che tra l'altro varia in base a temperatura e pressione), ma bisogna anche dire che esistono tabelle specifiche per la solubilità delle varie sostanze a secondo dei solventi.
(si ringrazia la facoltà di chimica dell'università di firenze per i comodi riassunti on-line che ho saccheggiato. Non sono coperti da copyright e sono di libero uso)
E' giustissimo quello che dici! A parte i casi particolari, tipo le sostanze che hai elencato alcune assolutamente non di uso alimentareanche P2 più o meno ce l'abbiamo, visto che gli integratori alimentari sono formulati per cedere la massima quantità possibile del minerale in questione, quindi si può assumere a grandi linee che sia pari a circa il 95-100%. Pertanto direi che la differenza vera e propria, una volta calcolato P1, la fa sostanzialmente P3.




anche P2 più o meno ce l'abbiamo, visto che gli integratori alimentari sono formulati per cedere la massima quantità possibile del minerale in questione, quindi si può assumere a grandi linee che sia pari a circa il 95-100%. Pertanto direi che la differenza vera e propria, una volta calcolato P1, la fa sostanzialmente P3.
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