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Discussione: Disussione sullo Stacco

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  1. #1
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    Citazione Originariamente Scritto da MrDoc Visualizza Messaggio
    .:überfranz:. e io abbiamo cominciato a discutere nel diario di Cecilia circa la posizione di partenza dello Stacco Classico (sottolineo classico) .

    Per non sporcare ulteriormente il diario di Cecilia (su suggerimento di .:überfranz:.) riporto quì gli scambi che abbiamo avuto finora e ripartiamo da quì (ovviamente qualsiasi ulteriore intervento da parte di altri utenti è benaccetto )



    .:überfranz:.


    MrDoc


    .:überfranz:.


    ... e ripartiamo da quì...
    Personalmente ritengo fondamentale la soggettività delle leve: ci sono persone che possono veramente staccare classico con una verticalità paragonabile ad un sumo, ma appunto non possono farlo tutti.
    Mi allineo con quanto detto da Doc ma allo stesso tempo credo non sia sbagliato, in un'ottica lungimirante e rifornita da grande forza di volontà e bisogno di miglioramento, puntare ad un assetto più verticale (e quindi con il sedere più basso). Dico questo perché ho notato che col tempo quelle leve che noi siamo convinti ci limitino, in realtà possono essere posizionate in tanti modi: non sempre se alzi il sedere le spalle vanno avanti o viceversa... poi, tanto per fare un esempio: la cifosi cervicale consente di partire col sedere più alto lasciando invariata la posizione delle spalle... consideriamo poi la variabile del posizionamento delle ginocchia, lo stance, l'apertura delle punte dei piedi e la mobilità soggettiva e l'allenabilità della stessa, sempre entro i limiti soggettivi...
    Penso che fra le immense possibilità tecniche che si aprono in virtù di queste considerazioni, l'unico elemento valutativo che fa la differenza si riduce alla capacità di generare forza a 360°: uno stacco è buono quando in ogni angolo dell'alzata si è in spinta attiva, senza nessun tentativo di fuga inerziale da punti morti perché appunto, non ce ne devono essere.


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  2. #2
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    Citazione Originariamente Scritto da Dragon17 Visualizza Messaggio
    uno stacco è buono quando in ogni angolo dell'alzata si è in spinta attiva, senza nessun tentativo di fuga inerziale da punti morti perché appunto, non ce ne devono essere.

    Ok, ma il problema è come ricercare questa "posizione ideale"


    Citazione Originariamente Scritto da Dragon17 Visualizza Messaggio
    Personalmente ritengo fondamentale la soggettività delle leve: ci sono persone che possono veramente staccare classico con una verticalità paragonabile ad un sumo, ma appunto non possono farlo tutti.
    Mi allineo con quanto detto da Doc ma allo stesso tempo credo non sia sbagliato, in un'ottica lungimirante e rifornita da grande forza di volontà e bisogno di miglioramento, puntare ad un assetto più verticale (e quindi con il sedere più basso). Dico questo perché ho notato che col tempo quelle leve che noi siamo convinti ci limitino, in realtà possono essere posizionate in tanti modi: non sempre se alzi il sedere le spalle vanno avanti o viceversa... poi, tanto per fare un esempio: la cifosi cervicale consente di partire col sedere più alto lasciando invariata la posizione delle spalle... consideriamo poi la variabile del posizionamento delle ginocchia, lo stance, l'apertura delle punte dei piedi e la mobilità soggettiva e l'allenabilità della stessa, sempre entro i limiti soggettivi...
    E' ovvio che si debba sempre cercare di migliore una posizione o una meccanica di una alzata.

    Che questo passi per una ricerca della verticalità non lo condivido, proprio perchè ogni Atleta ha una sua struttura e , se prendiamo (per forza di cose) come fissi alcuni punti nello spazio ovvero le mani sul bilanciere, le tibie contro il bilanciere e il fatto che il bilanciere, durante l' alzata debba superare le ginocchia, a questo punto gli altri segmenti corporei non sono modificabili; la cifosi dorsale (io sono un campione di cifosi) che però non tutti hanno, rientra nelle misure non variabili della persona; quello che può leggermente variare è la posizione delle spalle che, se lasciate cadere, associate ad una abduzione e depressione delle scapole, possono far guadagnare qualche centimetro (comunque importantissimo).

    Per il resto non c'è grande possibilità di variazione nell ambito del singolo individuo, quello che si deve ottimizzare è la posizione di spinta del singolo individuo in rapporto alle SUE leve
    Buon Allenamento!
    Doc

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  3. #3
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    la posizione di incastro nello stacco è molto soggettiva, dipendente da leva, mobilità, attivazione, ... si possono postare qui i link del video dello stacco in questione così vediamo meglio?
    Nessun uomo ha il diritto di essere un dilettante in materia di preparazione fisica. E' una vergogna per un uomo invecchiare senza vedere la bellezza e la forza di cui il suo corpo è capace.

  4. #4
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    Citazione Originariamente Scritto da MrDoc Visualizza Messaggio
    Ok, ma il problema è come ricercare questa "posizione ideale"

    E' ovvio che si debba sempre cercare di migliore una posizione o una meccanica di una alzata.

    Che questo passi per una ricerca della verticalità non lo condivido, proprio perchè ogni Atleta ha una sua struttura e , se prendiamo (per forza di cose) come fissi alcuni punti nello spazio ovvero le mani sul bilanciere, le tibie contro il bilanciere e il fatto che il bilanciere, durante l' alzata debba superare le ginocchia, a questo punto gli altri segmenti corporei non sono modificabili; la cifosi dorsale (io sono un campione di cifosi) che però non tutti hanno, rientra nelle misure non variabili della persona; quello che può leggermente variare è la posizione delle spalle che, se lasciate cadere, associate ad una abduzione e depressione delle scapole, possono far guadagnare qualche centimetro (comunque importantissimo).

    Per il resto non c'è grande possibilità di variazione nell ambito del singolo individuo, quello che si deve ottimizzare è la posizione di spinta del singolo individuo in rapporto alle SUE leve
    Forse non sono riuscito a spiegarmi bene, io sono d'accordo su quanto dici tu, infatti fra i due pensieri mi sono allineato al tuo e non a quello di uberfranz. La verticalità di cui parlo non è una verticalità oggettiva, assoluta, è la verticalità dell'atleta che coincide con quello spostamento del sedere che citavi prima, ossia una spinta che inizialmente non comporta rotazione della schiena sull'anca. QUando il bilanciere è al ginocchio, li si dovrebbe cercare la massima verticalità possibile, ridurre al minimo il momento richiesto alla schiena. Ora, come si ricerca questa posizione ideale è un problema che secondo me l'atleta in questione deve interiorizzare e capire da se, perchè quelli che tu dici siano segmenti non modificabili, in realtà hanno una grande possibilità di essere posizionati diversamente attraverso piccoli accorgimenti (cifosi, depressione delle spalle o il contrario, mobilità dell'anca, apertura delle gambe e delle punte dei piedi, avanzamento delle ginocchia oltre il bilanciere o il contrario) che permetteranno nel tempo di creare uno stacco totalmente diverso. Si, è vero, i segmenti sono 2: AB, BC, ma il corpo è ben più complesso e per questo credo molto in questi piccoli parametri modificabili piuttosto che alla questione leve, che comunque è presente, questo è oggettivo, non potrei mai dire il contrario. Quel che dico però si riferisce ad atleti principianti/intermedi, tutto cade se si parla di atleti avanzati che hanno già imparato a gestire bene il loro corpo.
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  5. #5
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    Citazione Originariamente Scritto da dArK86 Visualizza Messaggio
    la posizione di incastro nello stacco è molto soggettiva, dipendente da leva, mobilità, attivazione, ... si possono postare qui i link del video dello stacco in questione così vediamo meglio?
    Chiedo se non dispiace a Cecilia e poi lo posto quì, hai ragione.

    Citazione Originariamente Scritto da Dragon17 Visualizza Messaggio
    Forse non sono riuscito a spiegarmi bene, io sono d'accordo su quanto dici tu, infatti fra i due pensieri mi sono allineato al tuo e non a quello di uberfranz. La verticalità di cui parlo non è una verticalità oggettiva, assoluta, è la verticalità dell'atleta che coincide con quello spostamento del sedere che citavi prima, ossia una spinta che inizialmente non comporta rotazione della schiena sull'anca. QUando il bilanciere è al ginocchio, li si dovrebbe cercare la massima verticalità possibile, ridurre al minimo il momento richiesto alla schiena. Ora, come si ricerca questa posizione ideale è un problema che secondo me l'atleta in questione deve interiorizzare e capire da se, perchè quelli che tu dici siano segmenti non modificabili, in realtà hanno una grande possibilità di essere posizionati diversamente attraverso piccoli accorgimenti (cifosi, depressione delle spalle o il contrario, mobilità dell'anca, apertura delle gambe e delle punte dei piedi, avanzamento delle ginocchia oltre il bilanciere o il contrario) che permetteranno nel tempo di creare uno stacco totalmente diverso. Si, è vero, i segmenti sono 2: AB, BC, ma il corpo è ben più complesso e per questo credo molto in questi piccoli parametri modificabili piuttosto che alla questione leve, che comunque è presente, questo è oggettivo, non potrei mai dire il contrario. Quel che dico però si riferisce ad atleti principianti/intermedi, tutto cade se si parla di atleti avanzati che hanno già imparato a gestire bene il loro corpo.
    Ok, in parte non avevo capito bene, e sono daccordo (vedi che ho proprio fatto riferimento a spalle e scapole) , però se ci rifletti, lo Stacco Classico è l' alzata in cui sei più "vincolato" se guardi rispetto ad uno Stacco sumo o ad uno Squat; anche perchè nel Classico avviene tutto sul piano sagittale, non puoi aprire i piedi e le mani perchè è sfavorevole, quindi tutto il movimento deve avvenire lì in mezzo .
    Buon Allenamento!
    Doc

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  6. #6
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    Citazione Originariamente Scritto da MrDoc Visualizza Messaggio
    Chiedo se non dispiace a Cecilia e poi lo posto quì, hai ragione.

    Ok, in parte non avevo capito bene, e sono daccordo (vedi che ho proprio fatto riferimento a spalle e scapole) , però se ci rifletti, lo Stacco Classico è l' alzata in cui sei più "vincolato" se guardi rispetto ad uno Stacco sumo o ad uno Squat; anche perchè nel Classico avviene tutto sul piano sagittale, non puoi aprire i piedi e le mani perchè è sfavorevole, quindi tutto il movimento deve avvenire lì in mezzo .
    Chiaramente c'è un margine di manovra limitato, però ho visto come a volte piccoli assestamenti, che sia una leggera apertura dello stance o a volte il semplice allontanarsi dal bilanciere per poter piegare maggiormente il ginocchio, portano poi a stravolgimenti essenziali dell'alzata.. cioè, è vero, piccoli spostamenti, ma con effetti maggiori.
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  7. #7
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    Cecilia mi ha autorizzato a riportare il suo video di Stacco (sono 68kg e lei ne pesa 55 circa e , dimenticavo... è una ragazza ):



    aggiungo il commento che le ho fatto io in merito:

    Si, lo stacco è molto bello, ma manca un "quid" per fare il salto di qualità da bello a realmente competitivo:

    Osserva il primo accenno di movimento che fa il tuo bacino: è verso l' alto mentre dovrebbe essere in avanti; se fossi un maschietto ti direi che devi pensare a "inchiappettare" il bilanciere ...; ecco, pensa di farlo anche se sei una femminuccia
    Ultima modifica di MrDoc; 19-06-2017 alle 11:35 AM
    Buon Allenamento!
    Doc

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  8. #8
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    La mia modesta opinione è che, considerando la lunghezza nella norma delle leve, le spalle sono troppo avanti e il sedere troppo alto. Per modificare la posizione però, non basta scendere con il sedere, movimento il quale comporterebbe un movimento in avanti delle ginocchia, quanto invece spostare indietro il bacino (hip hinge). In questo modo il sedere andrà automaticamente più in basso (creando i presupposti per una maggiore attivazione dei quadricipiti), le spalle saranno allo stello livello perpendicolare della barra e la schiena avrà una leva leggermente più vantaggiosa.

    Tengo a precisare che questo messaggio è scritto da un semplice appassionato, lascio la parola a dottori e a coloro più preparati

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