grazie Uber
spesso in molti mi chiedono un parere su quale sia la tecnica di stacco più efficace; leggendo sul web e osservando le alzate dei migliori deadlifters alcuni notano una prevalenza dello stile sumo a livello internazionale e domandano se in virtù del suo conclamato maggior tasso tecnico di difficoltà nell'eseguirlo e di una corrispondente maggior efficacia in chi vi si specializza, tale stile non debba essere considerato quella di più alta qualificazione.
Altri mi chiedono invece riguardo alla maggior concretezza dello stile classico e convenzionale e propendono per esso.
In realtà mi sono più volte trovato a spiegare che la tecnica di stacco più efficace è in gran parte influenzata da fattori morfologici, da simmetrie e proporzioni nonché da abitudini di assetto radicate, da attitudini e problematiche posturali e da inclinazioni psicologiche verso l'uno o l'altra modalità di tirata.
Ho scritto in proposito un saggio che potete trovare in evidenza in questa sezione e nel tempo ho potuto constatare alcune caratteristiche:
- uomini provvisti di grosse masse muscolari soprattutto nei distretti dei glutei ma pure delle cosce riescono molto bene usando la tecnica convenzionale;
- di contro uomini e donne leggere spesso compensano il minor peso ponderale con l'utilizzo del sumo;
- alcuni atleti alti, con lunghezza del femore e degli arti inferiori, riescono spesso ad accorciare la distanza di distensione delle gambe grazie al sumo;
- altri atleti di notevole statura ma tendenti ad un atteggiamento posturale semi curvo, con spalle anteposte, prediligono il convenzionale poiché avrebbero maggiori difficoltà all'estensione della schiena necessaria per un sumo performante;
- lo stesso dicasi per atleti con atteggiamento lordotico, che tenderebbero a svolgere un sumo poco verticale, una partenza con il bacino troppo indietro e quindi un movimento spezzato e che, viceversa, trovano nello stacco classico l'incastro ideale;
- atleti con buona mobilità di anche prediligono un sumo wide e talvolta uno squat a stance largo oppure eseguito con incredibile verticalità e bilanciere alto sul collo.
Ovviamente esistono diverse eccezioni per ciascuno di detti gruppi dovute, perlopiù, alla coesistenza di più caratteristiche strutturali atipiche nello stesso individuo e della conseguente prevalenza ora dell'una ora dell'altra.
In generale ho notato, in ambito di powerlifting femminile e limitandomi all'orizzonte italiano, che la grande maggioranza delle donne delle categorie fino a -57/-63kg. preferisce la tecnica sumo, mentre gran parte delle atlete di categoria di peso superiore stacca convenzionale.
Ho pure notato che il cosiddetto "sumo medio" costituisce un assetto atipico, ibrido e poco funzionale per la maggioranza, tranne pochissime eccezioni (in Italia, tra i deadlifters di qualità, ho presente solo Sanasi e Puddu).
Ho deliberatamente postato i resoconti ed i video della I fase di preparazione di alcuni dei miei ragazzi, limitandomi al raw che reputo più indicativo a questi fini, proprio per dimostrare che utilizzando un medesimo protocollo programmatico atleti di omogenea anzianità curriculare, peso corporeo e livello tecnico potevano ottenere risultati analoghi in termini di entità dei carichi e dei progressi pur preferendo, indifferentemente, taluni il sumo ed altri lo stacco classico, anche aldilà delle differenze di sesso.
Negli esempi sopra riportati abbiamo atleti con un'anzianità specifica di powerlifting oscillante tra anni <1 e 1,5, di peso corporeo medio che hanno raggiunto il proprio 2,8 / 3bw, che ritengo un risultato eccellente rapportato al loro curriculum esperienziale sia per preparazioni pregresse che per esperienza di gare.
D'altro canto ho poi postato 2 esempi dei migliori deadlifters della squadra, di sesso, età, peso corporeo e stile di alzata completamente differenti che si sono imposti sulle pedane ufficiali con risultati di rilievo e primati, scegliendo ed utilizzando appunto la tecnica a loro più congeniale e ponendosi pertanto ai livelli nazionali più alti, l'uno con lo stacco convenzionale e l'altra con quello sumo, nel rispetto peraltro delle loro rispettive e particolari individualità.
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