L'assetto sumo sollecita alcuni distretti muscolari degli arti inferiori (ad esempio adduttori e bicipiti femorali) ma complessivamente richiede una sinergia di intervento minore delle catene cinetiche, a cui però corrisponde un più elevato tasso tecnico nell'esecuzione dell'alzata.
In altre parole il sumo è più difficile da eseguire con efficacia e non è adatto a tutti, mentre la tecnica convenzionale è più semplice da acquisire e sfrutta masse muscolari più poderose; il corpo è raccolto in partenza e questo consente di sprigionare la maggior forza di cosce, glutei e schiena.
Chi è dotato di queste masse (di solito si tratta degli atleti più pesanti) e non ha altre controindicazioni morfologiche, può spostare grossi carichi, sempre compatibilmente a quanto sia geneticamente portato allo stacco piuttosto che ad un'altra alzata.
Di contro il sumo potrebbe richiedergli delle inaspettate difficoltà di coordinazione e di settaggio, oltre che tempi molto lunghi di apprendimento e minor possibilità di sfruttare la qualità di forza puramente intesa.
Chi invece non può sfruttare certe caratteristiche ma al contrario è dotato di maggior flessibilità di anche, maggior abilità nella padronanza del corpo sotto il profilo del setup iniziale e della tenuta durante l'alzata può (sempre compatibilmente con il discorso relativo alle leve che ho affrontato in altro thread in evidenza nella sezione) ricorrere efficacemente al sumo, compensando così una maggior dispersione dell'azione di forza - dovuta all'ampiezza dello stance - con un ridotto rom, una più evidente verticalità, stabilità ed equilibrio statico ed un maggior tasso tecnico.
Tra gli uomini il discorso dell'applicabilità alle categorie di peso è più sfumato e difficile da stabilire a priori, poichè vi sono differenze molto ampie tra soggetti bassi ma pesanti o alti ma leggeri, per cui laddove si riscontra una caratteristica che lascerebbe indurre all'attuazione di una tecnica, se ne trovano di contro altre che farebbero propendere per l'altra.
Tra le donne - detto in senso generico - la situazione è appena meno complessa, poichè vi sono differenze di statura meno marcate nella media rispetto al sesso maschile ed anche una minor difformità nel rapporto altezza/peso, perlomeno se riferito alle atlete agoniste.
Tuttavia anche in questi casi subentrano individualità e, talvolta, persino paramorfismi e patologie particolari che inducono comunque ad esaminare ogni atleta caso per caso.
Questo è uno dei motivi per i quali l'atleta agonista, soprattutto da un livello medio in su, nella ricerca della performance e quindi nell'evitare dispendio di energie e tempo, dovrebbe sempre essere seguito da un occhio esterno tecnico.
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