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Discussione: Posizione schiena bench press

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  1. #1
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    Io faccio un arco molto pronunciato,ma sinceramente nn lo trovo vantaggioso economicamente come lo definisce Tony.Lo stress lombare è altissimo,e la posizione molto scomoda,ti bruci in un baleno.NN so se si spinga di piu o meno,ma sinceramente sono diventato talmente drogato di rom che nn riesco piu a farne a meno..
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  2. #2
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    Citazione Originariamente Scritto da Doom640 Visualizza Messaggio
    Io faccio un arco molto pronunciato,ma sinceramente nn lo trovo vantaggioso economicamente come lo definisce Tony.Lo stress lombare è altissimo,e la posizione molto scomoda,ti bruci in un baleno.NN so se si spinga di piu o meno,ma sinceramente sono diventato talmente drogato di rom che nn riesco piu a farne a meno..
    Attenzione Doom che io non affermo niente.
    Non sono io a dire che l'arco lombare costituisca un mezzo di settaggio vantaggioso ma la gran moltitudine di eccellenti panchisti che lo utilizzano a tutti i livelli.
    Dal canto mio, utilizzo senz'altro un discreto arco che tuttavia non può davvero essere considerato estremo rispetto a quello di altri atleti, te compreso che lo hai sicuramente più pronunciato; basta vedere il video della mia ultima gara al "Bertoletti" per verificarlo.
    Però, dal momento che non misuro su me stesso vantaggi e svantaggi, dico solo che se una tecnica è usata da un'ampia maggioranza, sia pur di uno sport di nicchia, non può trattarsi di una particolare caratteristica propria di talune tipicità morfologiche ma, al contrario, deve essere un elemento foriero di migliorie per una vasta scala di fruitori, aldilà dell'impegno, delle difficoltà e del tempo necessario ad acquisirlo ed oltre le ovvie differenze strutturali che pure persistono da atleta ad atleta.
    Del resto la stessa cosa può dirsi per altri sport: per qualcuno potrebbe risultare scomodo correre con i chiodi sul tartan o partire accovacciato dai blocchi, ciò non toglie che per la maggioranza dei velocisti non lo sia.
    Poi chiaramente esistono - per fortuna - differenze e personalizzazioni che ci contraddistinguono; come tecnico ho ragazzi che adottano l'arco in forma pronunciata ed altri che lo sfruttano volontariamente molto meno, che utilizzano la massima ampiezza di impugnatura consentita sul bilanciere o che ne preferiscono una meno larga, che si trovano meglio con un tipo di maglia o con un altro modello, che usano la cinta da PL o che preferiscono il cintino da bench presser, un tipo di scarpe più alte o con tacco oppure no.
    Questo però fa parte della bellezza del conoscere e conoscersi, sperimentare e mettersi alla prova, confrontare, crescere, perfezionarsi mantenendo al tempo stesso la propria individualità ed il proprio temperamento; significa saper ascoltare il proprio corpo come pure rubare con gli occhi, ascoltare i consigli di un coach o di chi ti vede dall'esterno e cionondimeno mantenere la propria autonomia.
    E' il bello dello sport agonistico e tu, nello specifico del powerlifting ed aldilà di tue esperienze pregresse, hai già avuto modo di apprezzarlo: il mio augurio è che continui a farlo a lungo in questo nostro piccolo ma elettrizzante ambito, così da poterci incontrare e salutare all'ingresso in pedana o su di una panca del backstage.
    Ultima modifica di Tonymusante; 23-08-2013 alle 02:20 PM
    ...i pesi pesano, non c'è niente che pesi quanto un peso...

  3. #3
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    Citazione Originariamente Scritto da Tonymusante Visualizza Messaggio
    Attenzione Doom che io non affermo niente.
    Non sono io a dire che l'arco lombare costituisca un mezzo di settaggio vantaggioso ma la gran moltitudine di eccellenti panchisti che lo utilizzano a tutti i livelli.
    Dal canto mio, utilizzo senz'altro un discreto arco che tuttavia non può davvero essere considerato estremo rispetto a quello di altri atleti, te compreso che lo hai sicuramente più pronunciato; basta vedere il video della mia ultima gara al "Bertoletti" per verificarlo.
    Però, dal momento che non misuro su me stesso vantaggi e svantaggi, dico solo che se una tecnica è usata da un'ampia maggioranza, sia pur di uno sport di nicchia, non può trattarsi di una particolare caratteristica propria di talune tipicità morfologiche ma, al contrario, deve essere un elemento foriero di migliorie per una vasta scala di fruitori, aldilà dell'impegno, delle difficoltà e del tempo necessario ad acquisirlo ed oltre le ovvie differenze strutturali che pure persistono da atleta ad atleta.
    Del resto la stessa cosa può dirsi per altri sport: per qualcuno potrebbe risultare scomodo correre con i chiodi sul tartan o partire accovacciato dai blocchi, ciò non toglie che per la maggioranza dei velocisti non lo sia.
    Poi chiaramente esistono - per fortuna - differenze e personalizzazioni che ci contraddistinguono; come tecnico ho ragazzi che adottano l'arco in forma pronunciata ed altri che lo sfruttano volontariamente molto meno, che utilizzano la massima ampiezza di impugnatura consentita sul bilanciere o che ne preferiscono una meno larga, che si trovano meglio con un tipo di maglia o con un altro modello, che usano la cinta da PL o che preferiscono il cintino da bench presser, un tipo di scarpe più alte o con tacco oppure no.
    Questo però fa parte della bellezza del conoscere e conoscersi, sperimentare e mettersi alla prova, confrontare, crescere, perfezionarsi mantenendo al tempo stesso la propria individualità ed il proprio temperamento; significa saper ascoltare il proprio corpo come pure rubare con gli occhi, ascoltare i consigli di un coach o di chi ti vede dall'esterno e cionondimeno mantenere la propria autonomia.
    E' il bello dello sport agonistico e tu, nello specifico del powerlifting ed aldilà di tue esperienze pregresse, hai già avuto modo di apprezzarlo: il mio augurio è che continui a farlo a lungo in questo nostro piccolo ma elettrizzante ambito, così da poterci incontrare e salutare all'ingresso in pedana o su di una panca del backstage.

    Rinnovo l'augurio.

    No intendevo dire che una panca da competizione è molto usurante da mantenere almeno x me.Lo stress lombare che ho x il mio arco a fine seduta nn ha eguali.Li sento proprio affaticati x mantenere quella posizione...
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  4. #4
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    Già che ci sono ne approfitto per un quesito semi-in topic?
    Nella mia poca esperienza ho notato che nella panca PL taluni tendono a tenere i piedi praticamente attaccati alla panca altri piuttosto larghi cosa da un set-up rispetto all'altro?
    Thanks
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  5. #5
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    bel thread! ringrazio eraser per la segnalazione e tutti i partecipanti per il contributo.
    effettivamente dopo gli interventi di tony c'è poco da aggiungere.

    posso solo dire, per dare un contributo, che:

    per motivi biomeccanici l'extrarotazione dell'anca non può che aumentare il carico sulla porzione esterna del piede (provare per credere).

    però il setting da gara non consiste semplicemente nel porsi in posizione supina sulla panca, estendendo ed extraruotando l'anca. Se un atleta di media altezza o peggio ancora, di altezza superiore alla media, si limitasse a sdraiarsi sulla panca in questo modo, durante il leg drive tenderebbe a staccare il sedere dalla spalliera.

    per tale motivo molti setting prevedono un retroposizionamento del piede (che in verità si sposta in direzione craniale). Questo accorgimento riduce la proiezione della tibia sul suolo, simulando un arto più corto.
    in questo modo non solo si aumenta la compattezza generale, ma è possibile anche spingere senza il rischio di sollevare i glutei.

    bisogna però notare che il retroposizionamento dei piedi comporta un'ulteriore estensione dell'anca che, per azione sul muscolo ileopsoas, accentua la lordosi lombare e, per azione sui muscoli della loggia mediale e anteriore della coscia, riduce la possibilità di extraruotare il femore. Gli altri vincoli muscolari e articolari (ad esempio a livello dell'articolazione tibiotarsica) comporteranno poi un'ulteriore pronazione del piede e una tendenza a spostare il carico sul primo dito (alluce), sollevando il tallone, com'è possibile osservare in numerose competizioni di bench press (mi riferisco ai falli per erroneo posizionamento del piede naturalmente).

    un'altra soluzione possibile per consentire una buona spinta senza il rischio di sollevare il sedere dallo schienale, così rispondo all'ultimo post di palme, è quella di allargare lo stance dei piedi, limitandosi ad una blanda retroposizione del piede.
    in questo modo è possibile essere compatti in fase di spinta senza accentuare ulteriormente l'arco lombare e senza la necessità di possedere una mobilità della tibio-tarsica superiore alla media.

    come sempre la scelta dipende dalle peculiarità individuali e dalla storia dell'atleta.

  6. #6
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    Io ho cominciato ad inarcare x imitare il video di un pl che avevo visto una volta.Con arco fisiologico ho sempre spinto parecchio x cui credo che il vantaggio sia esclusivo di chi fa il fermo al petto,xche è li che ti consumi di piu quindi ripartire da una posizione piu alta è un vantaggio.Ma in una panca touch and go o a rimbalzo e ininfluente secondo me
    Ultima modifica di bbhomepage; 23-08-2013 alle 03:27 PM
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