Le uniche persone patriottiche in Italia fan parte delle più grandi organizzazioni mafiose, ma più che un patriottismo italiano è un patriottismo verso la propria terra, il che è ammirabile sotto certi aspetti.
Le uniche persone patriottiche in Italia fan parte delle più grandi organizzazioni mafiose, ma più che un patriottismo italiano è un patriottismo verso la propria terra, il che è ammirabile sotto certi aspetti.
ma che c'entra il patriottismo cn la stima per la classe politica? io mi considero patriottico e sn fiero di essere romano, ma questo nn ha niente a che fare cn il fatto che aborro l'attuale classe politica. anzi, proprio perchè amo il mio paese il disprezzo nei confronti di chi lo distrugge è più forte.
detto questo, sn contento che abbia vinto Obama anche se concordo sul fatto che bisogna vedere se come si comportera in concreto. spero che questo sia un punto di svolta nell'economia, nella politica estera statunitense e che il neo presidente mantenga la parola sul fatto di voler chiudere la base militare ed il carcere di Guantanamo Bay
por los pueblos que dejaron de ser libres,
por que la revolución es grande,
por el insurgente, que combate al marine,
por García Lorca, por Miguel Hernández,
por la belleza del fracaso,
por el oprimido, por el que esta preso,
por Pablo Neruda, por Pablo Picasso,
abajo el régimen, hay que tomar el congreso.
è bè se BEN il 6% degli afroamericani ha votato per mc cain mi rimangio quello che ho detto![]()
mattia anche se nessun nero avesse votato per McCain avresti detto una boiata perchè il voto è segreto e nessuno può sapere cos'hai votato.
bhe... durante la prima guerra, arruolamento obbligatorio, incluso c'è stato tra le fila italiane un tasso di diserzione altissimo, tanto che alcuni generali come il venerabile Cadorna, al posto che usare i cannoni contro il nemico li usavano per giustiziare i soldati!
fattore non trascurabile della questione che a combattere tra le montagne al confine ci stava gente che arrivava dall'altra parte del paese e non capiva neanche cosa gli dicevano i commilitoni...
in italia su certe questioni non è mai riuscita ad avere un'intesa unitaria... nazionale di calcio esclusa ovviamente...
Ma veramente nella prima guerra mondiale i reparti che lo hanno preso più nel culo siamo stati "noi" della Sassari (quindi noi sardi) e gli Alpini.
Erano usati ovunque ed erano tra i migliori se non i migliori.
Ma qui siamo OT, mi fermo..![]()
Il punto è che non dobbiamo mai confondere America, Europa, Italia.
Culture diverse, strade diverse. In Italia non c'è il senso dello Stato, del Bene Pubblico. O, se c'è, è minimale. In Europa c'è, e c'è, incredibilmente, anche nei paesi dell'Est. In America c'è questo e, oltre a questo, c'è il senso della bandiera.
Non ci fanno un po' sorridere quelle cose tipo l'inno cantato anche alla partita di pallacanestro del college? Ecco la differenza. Buona, cattiva, a ognuno la sua considerazione. Ma c'è.
In America il problema razziale è decisamente più sentito che qua da noi, dove inizia ADESSO. Non solo, in America a differenza che da noi, i negri erano discriminati, qua da noi non essendoci non c'è mai stato il problema, e gli extracomunitari oggi beneficiano di tutto il retroterra culturale di 50 anni di lotte sociali. Di sicuro non troveranno mai autobus con posti per loro e per italiani. Anzi, sono loro che non pagano mai il biglietto e pensanoc che sia giusto così. Ma... lasciamo perdere.
Aver mandato una persona di colore è qualcosa di EPOCALE. Rendiamoci conto che il Presidente degli Stati Uniti ha la capacità di scatenare la Terza Guerra Mondiale, e questo si capisce da cazz.ate quali i film (ultimamente ho visto un film di serie Z, Behind Enemy Lines II) o nella realtà dove fu Kennedy a dover decidere, lui solo, se attaccare Cuba oppure no.
Vero, ci sono le lobbies, ma ciò non significa che la decisione finale spetti al tizio che comanda. Mixate tutto questo, patriottismo, poteri del presidente, il fatto che gli Americani siano un popolo non disincantato come noi e vedrete che la figura del Presidente sia fulcrale. A maggior ragione, uno di colore che va a governare.
Notate, poi, un aspetto della Società americana che veramente invidio. Possiamo dire che sia di facciata ma... meno di quanto si possa pensare: McCain ha perso? Lui stesso ammette che è stata colpa sua e che Obama merita fiducia e rispetto. Perchè è una società che premia, a torto o a ragione, il merito.
Meriti? Ottieni. Chiaro, è crudele perchè tutti non possono essere geni e non c'è tutela del debole (andrebbe anche visto meglio eh...). Tu guadagni 3000 volte più di me perchè te lo meriti e comunque, se guadagni 3000 volte più di me pagherai 3000 volte più tasse di me, perciò contribuisci 3000 volte più di me alla intera Società. Tutti i distinguo del mondo, ma è così. Noi copiamo invece sempre il peggio del peggio: licenziare quando ci pare, contratti del ca.zzo, e così via.
Guardiamo da noi: quando vinse Prodi... Berlusconi non si è congratulato, ha parlato di brogli elettorali (che di solito sono possibili per chi comanda e perciò controlla le istituzioni, non per chi è all'opposizione). Qua se tu ottieni un risultato sei un raccomandato, uno che ha barato. Qua se evadi le tasse sei uno very cool, un furbo, uno che sa stare al mondo, non un criminale. Eh ma se dovessimo pagarle tutte le tasse... si si, continuiamo a ragionare così, poi però le esenzioni fiscali se le beccano quelli che guadagnano di più.
Ecco la differenza fra noi e l'America: un paese che in 50 anni è passato da bruciare i negri sulle croci del Ku Klux Klan a mandarne uno al comando. In 50 anni. Da noi 50 anni fa c'era Andreotti, oggi c'è Andreotti.
Io non so cosa farà Obama, però mi tengo, per una volta, il sogno del cambiamento. Forse sarà il peggior presidente della storia degli USA, non mi interessa. Una volta, nella vita, ho potuto vedere un evento storico, un qualcosa che mi ha ridato fiducia nel futuro. Ed era tanto che non la sentivo.
Su un paio di luoghi comuni non sono per niente d'accordo Paolo.
Per quanto riguarda la speranza e la fiducia, io non voglio dire nulla, sono completamente neutrale, dico solo: ci rivediamo tra 4 anni quando si tireranno le somme.
Che secondo me è inutile festeggiare ora e farsi strane speranze, quando tra 4 anni scaderà il mandato allora potremo dire se ha fatto bene o male.
D'accordo con Iron Paolo per molte cose.
Non so se l'avevo scritto quando ero in UK, ma anche lassù la società (il lavoro) premia il merito.
Magari più in piccolo rispetto agli USA dove non sono mai stato.
Per esempio se sei brillante (brilliant come dicono loro, che è più di "brillante"), smart, intraprendente e voglioso di fare bene, non importa che tu sia operaio: potrai anche dirigerla l'azienda in cui lavori.
Non guardano come ti vesti, ma come sei.
Mi credevo fuori luogo per avere 2 orecchini, poi mi sono accorto che gli orecchini ce li hanno i poliziotti in divisa, e la persona più "pulita" ha i tatuaggi che gli escono dal colletto della camicia.
Da noi invece se avanzi di "grado" è per raccomandazione o per altre cose non meno deprecabili.
In pratica se nasci operaio, non muori dirigente...
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