supponiamo che tu venga assunto in una fabbrica come operaio ed assegnato a un compito pesante ma sostanzialmente ripetitivo (non so, riempire un serbatoio con sacchi da 20kg, è solo un esempio).

le prime due settimane vorresti mollare dai dolori, poi il tuo corpo si adatta e tu riesci a svolgere il tuo compito con sempre maggiore tranquillità. torni a casa stanco, passi la domenica sul divano, ma in buona sostanza stai bene e ti sei notevolmente rafforzato.

supponiamo che mese dopo mese i sacchi aumentino progressivamente il loro peso. la trafila è la stessa, mettiamo 200 sacchi al giorno, ma il peso aumenta. da 20 a 25, poi 30, poi 35 e così via. il tuo corpo continua ad adattarsi, tu reggi e diventi sempre più forte. a casa mangi di più e diventi più grosso.

poi un bel giorno, neanche tanto lontano,, i sacchi arrivano a 40kg, e tu non ce la fai più. il corpo non si adatta più. è arrivato al suo limite. vai dai capi, insisti, scioperi per limitare il peso dei sacchi a 35. loro te lo concedono. tu riprendi i sacchi da 35 ma sei sempre più stanco, non è più come prima. ti esaurisci. resti a casa in malattia, dimagrisci, ti consumi. a casa sei sempre più nervoso, il pensiero di andare a lavorare ti fa impazzire.

questa è la metafora del mantenere sempre la stessa scheda.

ipotizziamo ora che, dopo tre mesi, il tuo caporeparto ti cambi l'organizzazione del lavoro. non sono più 200 sacchi al giorno, ma 100 e con meno strada da fare. con 100 sacchi, riesci anche ad arrivare a 50kg di peso ognuno. tre mesi così, arrivi a un limite di 55, e prima che il tuo corpo dica basta, il caporeparto cambia ancora. 300 sacchi ma da 18kg. ogni volta le prime due settimane sei a pezzi, ma poi ti adatti. quando ti adatti, il tuo caporeparto cambia di nuovo, e così via, a cicli sempre diversi.

in pochi anni diventi fortissimo, grossissimo, sei sempre fresco, e arrivi a portare 200 sacchi al giorno per 50kg, cosa che all'inizio sembrava impossibile.

il concetto è tutto qui.