tralasciando i motivi per cui la ricarica è INDISPENSABILE, pena la non riuscita della dieta cheto\metabolica, la ritenzione post ricarica in effetti c'è ed è possibile avere anche problemi intestinali (meteorismo, diarrea) di entità proporzionale alla quota di carbo assunti e al tempo di astinenza dagli stessi.
il motivo dei disturbi intestinali è legato alla down regulation degli enzimi (soprattutto pancreatici) come l'amilasi e dei trasportatori intestinali come forma di adattamento alla dieta ipoglucidica, naturalmente a favore della produzione di enzimi come le lipasi e le proteasi (infatti chi segue una chetogenica iperlipidica può tollerare quote elevatissime di grassi in un unico pasto senza accusare fastidi, a differenza di chi segue la cosiddetta dieta "pulita" che in genere è low fat)
per ovviare a questo problema si possono inserire piccole e\o frequenti ricariche soprattutto nel postworkout (2-3 volte a settimana) oppure trasformare la metabolica\chetogenica in una lowcarb FORZANDOSI (perchè in alcuni casi di questo si tratta) di distribuire piccole quote di glucidi (tra cui AMIDI) nei diversi pasti.
in questo modo si eliminano sia l'effetto yo-yo sia i problemi intestinali
naturalmente bisognerà stare attenti agli alimenti considerati "tabu", perchè l'assunzione degli stessi è interpretata da alcuni come un via libera, scatenando il binge eating (la tipica abbuffata delle ricariche che in realtà NULLA ha a che fare con gli sbalzi glicemici ipotizzati da alcuni).. quasi nessuno viene colto da raptus di abbuffata dopo aver mangiato dell'avena o una mela, mentre avviene spesso dopo aver assaggiato un pezzo di cioccolato o una fetta piccola di torta.
in poche parole tante piccole dosi di carbo da frutta, verdura e cereali integrali possono essere distribuite in tutti (o quasi) i pasti della giornata per ottimizzare il loro stesso utilizzo e mantenere l'adattamento psicologico e intestinale.
per quanto riguarda l'attività aerobica questa non andrebbe interpretata come esercizio "brucia grassi" perchè per ottenere un deficit calorico consistente bisogna davvero ammazzarsi di cardio, quanto piuttosto di una attività indirizzata a favorire l'utilizzo corretto dei nutrienti (attraverso l'aumento della sensibilità insulinica) e il rilascio di ormoni\neurotrasmettitori "positivi".
in quest'ottica potrebbe anche essere sensato inserire frequenti attività aerobiche giornaliere o multigiornaliere a bassa intensità e bassa durata.
d'altronde non è una novità che chi svolge un'attività lavorativa dinamica o i soggetti particolarmente attivi (che però tendono a muoversi poco e spesso durante tutto l'arco della giornata) sono tendenzialmente + snelli della popolazione generale (sedentaria) indipendentemente dall'utilizzo di junk food



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