Senti, dietro al sovraccarico progressivo c'è una logica. Quale?

Dunque, mettiamo che oggi hai fatto 12 reps con 100 kg alla serie target, con un certo TUT, con una certa tecnica eccetera. Tra una settimana, al prox allenamento, che succederà? Ci si aspetta che l'organismo abbia reagito all'allenamento aumentando la dimensione del muscolo oppure migliorando l'efficienza del sistema nervoso.
Quindi tra una settimana sarò in grado di fare, ad esempio, 12 reps con 101 kg, con lo stesso TUT e con la stessa tecnica. Ok, mi accingo ad allenarmi. Che faccio?

1) Lascio 100 kg e rifaccio 12 reps. Ovvero, sto facendo compiere al corpo lo stesso carico di lavoro di 7 giorni fa. L'intensità di forza (espressa come % del massimale) è circa il 99%, quindi ancora abbastanza per "stimolare" il corpo.
Passano 10 settimane, e lascio tutto invariato. Che succede? Succede che l'intensità di forza diminuisce, quindi il corpo si chiede "perché mai dovrei aumentare la dimensione dei muscoli, se già così posso reggere tranquillamente il lavoro che mi viene imposto?". Risultato? Il corpo non reagisce, i muscoli non crescono. Insomma, la crescita non è altro che un processo di adattamento.

2) Conscio del punto 1, decido di aumentare un parametro del sovraccarico. Ovvero, decido di mettere 101 kg e lasciare invariato il resto; oppure cerco di fare una ripetizione in più (magari ci riuscirò tra 2 allenamenti, però intanto ci provo); oppure aumento il TUT; oppure mi alleno "meglio" (cioè con una tecnica migliore, migliorando la contrazione muscolare, ecc)!
Questo è quello che io chiamerei "approccio sensato"...