Citazione Originariamente Scritto da °°sOmOja°° Visualizza Messaggio
mi spiace ma siamo alle solite il tuo post denota una conoscenza superficiale di questi concetti.
non arrivare a cedimento non significa limitarsi
arrivare a cedimento non significa dare il 100%

ma se non hai mai provato un allenamento non a cedimento non lo puoi capire.

carl lewis o qualunque atleta ottenga dei buoni risultati non arriva a cedimento
il cedimento concentrico nella corsa vuol dire cadere a terra perchè le gambe non ti reggono +.
addirittura lewis ed i 100metristi non solo non arrivano a cedimento concentrico ma si fermano al cedimento dato dalla perdita di velocità
quando i tempi scendono oltre un certo limite si smette di fare scatti.. è solo fatica inutile.

fare 3x3 a cedimento vuol dire fare
1x3 @100kg
1x3 @95kg
1x3 @90kg

fare 4x2 non a cedimento può essere + indicato
1x2 @100kg
1x2 @100kg
1x2 @95kg
1x2 @95kg

chi credi abbia dato di +?

in questi casi non è il muscolo a determinare la limitazione ma il sistema nervoso
il cedimento stressa + il snc che il muscolo, in questo modo nella serie successiva non sarai + in grado di reclutare lo stesso numero di unità motorie (sebbene muscolarmente ne saresti in grado)
pensa che il sistema nervoso può impiegare fino a 4-5 volte il tempo necessario al muscolo per recuperare da una serie.
alla luce di quanto detto il non arrivare a cedimento (concentrico) è proprio una mossa intelligente per bypassare una limitazione
(proprio come evitare serie ad alte ripetizioni all'inizio dell'allenamento, per non accumulare acido lattico, che invece agisce sul piano muscolare e non nervoso)
Il bodybuilding è una pratica sportiva difficile, figuriamoci per chi alle prime armi si avvicina ad esso.
Quando Aleyuri, che stimo per la sua volontà di migliorarsi, chiede, perché incerta, di come far evolvere il proprio allenamento lo fa essenzialmente perché non ha punti di riferimento. A chi inizia questa avventura bisogna dare pochi concetti ma semplici. Proponendo tecniche di allenamento “avanzate” si rischia di confondere le idee. Il bodybuilding non è una scienza esatta ma empirica, anzi, dirò di più, non è una scienza ma un’arte. La medicina nonostante i suoi progressi non ha dato risposte sui meccanismi che portano all’ipertrofia muscolare e fino ad oggi rimangono pressoché sconosciuti. Di conseguenza non si può racchiudere il tutto in una serie di formule infallibili che portano a successo sicuro. Più importante è ricercare una sensibilità (oserei dire propria dell’artista) con la quale esplorare le proprie capacità e con questa costituirsi una “personalità” che permetta di andare avanti con le proprie gambe. Il bodybuilding è un percorso di ricerca. E’ una presa di coscienza che attraverso tentativi ed anche errori faccia capire qual è il tipo comportamento da adottare in quel momento, quando apportare delle modifiche, quando andare avanti e anche quando tornare indietro. Il tutto diviene qualcosa di estremamente personale e intimo che nessuno potrà dire che è male o che è bene, perché il tutto sarà valutato attraverso le proprie sensazioni. E’ giusto ricevere consigli e interessarsi delle novità, ma l’ultima parola sarà sempre e solo nostra. Se riusciamo a raggiungere questa sensibilità il mondo sarà meno oscuro.

Ciao,
Vitrum

P.S.
Carl Lewis, il figlio del vento, quando correva si allenava giustamente da velocista e non da culturista.