Senza Ironpaolo, non avrei speso gli ultimi tre anni e mezzo della mia vita a tentare di alzare pesi (come riuscirci invece rimarrà per me sempre un mistero), non avrei mai guardato su Youtube un video di Powerlifting, non avrei mai parlato di multiarticolari con i miei amici, non avrei mai avuto un rack.
E' partito tutto dal suo modo di scrivere. Perché Ironpaolo, tra le altre qualità, sa scrivere. Ancora meglio: sa scrivere la sua ricerca della verità (paresse poco, de 'sti tempi).
Avessi avuto sotto gli occhi un qualunque testo del medesimo argomento, non gli avrei dedicato più di un'occhiata, perché avrei trovato in poche righe i motivi per non leggerlo: una serie di difetti espositivi, ingenuità, mancanza di ritmo che mi avrebbero fatto passare subito la voglia. E' sempre così che capita: un senso di perdita di tempo da cui rifuggire, una fatica inutile, la sofferenza di sorbirsi un testo scritto male per avere poche informazioni.
Ironpaolo invece mi ha incuriosito perché padroneggia con sicurezza uno strumento che non è il suo. Non è Gabriel Garcia Márquez, ovvio, ma magari, mentre lo pensi, nel paragrafo successivo ti scrive: "Ovvio, non sono Gabriel Garcia Márquez, però voglio dirvi questa cosa e ve la dico..."
Così tu ridi, e Ironpaolo ti sta subito simpatico. Continui a leggerlo e con la sua passione ti appassiona, e va a finire che ti metti a fare lo squat anche se sei negato, e non vuoi desistere perché lui non desisterebbe neanche se lo ammazzi. In questo modo il suo entusiasmo diventa un po' il tuo entusiasmo, lui con le sue ragioni e tu con le tue, ma tutti insieme a combattere contro un nemico che non soffre, non piange e non sanguina, che puoi affrontare ogni volta con cattiveria senza per questo essere cattivo: il ferro.
Alla fine son partito tardi (lo so, lo so, faccio il resoconto, che noiosi). Neanche tanto tardi, ma sapevo che per le 15 non sarei mai arrivato. Comunque ero tranquillo. Se l'appuntamento è per le 15 e vengono tutti o quasi da fuori, prima delle 15.30 non cominceranno, mi dicevo, forse anche le 16.
Alle 15.05 li ho trovati che la presentazione dell'autore era finita, e Ironpaolo stava per cominciare.Una puntualità svizzera, rigorosissima, impietosa.
Sono entrato con un gruppetto di ragazzi molto giovani. Erano puliti, non nel senso che si erano fatti la doccia ma che avevano l'aria di bravi ragazzi. Questo mi è piaciuto. In fondo a vent'anni si possono passare pomeriggi più stimolanti, e ho trovato la presenza di giovanissimi un motivo di speranza per il futuro (ma poi perché bisogna parlare male dei giovani, è proprio da schifosi, li odio quelli che odiano i giovani; io per esempio non li odio, li invidio solamente).
E poi lo sport fa bene, li tiene lontani dal calcio (questa è carina, se non vi piace vi odio).
Insomma, l'autore ha parlato per più di un'ora. Il tema è stato la supercompensazione. L'ha trattato come fa con gli argomenti per iscritto, ovvero con un'analisi storico scientifica di livello accademico esposta col suo caratteristico delectare docendo, sottolineando le approssimazioni che danno adito ad altre approssimazioni che, alla fine, in un trionfo di superficialità allontanano dall'oggetto dello studio e, quel che è peggio, creano false credenze.
Ci ha risparmiato - grazie al cielo - le lunghissime formule che io non avrei capito e delle quali mi fido (se Ironpaolo mi porta una formula lunghissima che dimostra l'esistenza di Babbo Natale, gli credo sulla parola e mi metto a scrivere la letterina).
In ogni caso, al di là dell'argomento specifico - molto interessante - è stato bello essere testimoni de visu di questo suo approccio scientifico alla materia, a più riprese addirittura epistemologico. Ad Ironpaolo non piace che il mondo si fondi sulle favole, perché ha questa capacità di vedere le cose per quelle che sono, e - secondo me - si stupisce che tutti preferiscano la certezza di una favola al senso di insicurezza che trasmette la realtà. Ma il mondo è fatto così, non cambia e anzi su nuove favole si rigenera. Ironpaolo però non molla, e alla fine un pezzetto di realtà lo mette in luce - ce la fa, ce la fa - approfittando della mancanza di fantasia dei cantastorie.
Durante la pausa, ho potuto finalmente conoscere Eraser (arrivato in ritardo, mi ero seduto velocemente lontano). Eraser è molto alto, statuario, sportivo, ha la simpatica parlata romagnola. Alle donne piace di sicuro, anche alle ventenni (ma è sposato e tranquillissimo, 'ste cose le dico io, non lui, non cadiamo in equivoci). Abbiamo bevuto il caffè insieme, poi io sono ignominiosamente uscito per fumare (l'unico, mi sono vergognato come un cane). Con lui c'era Respec7 e un altro amico con la fidanzata (credo). I ragazzi hanno aperto insieme un sito che si chiama fitstadium.com, che mi hanno mostrato sull'Ipad (si possono realizzare statistiche sui propri allenamenti, ma devo approfondire meglio visitandolo con calma, eravamo un po' di fretta).
Al ritorno in sala, domande dei ragazzi ad Ironpaolo. C'è stata anche la domanda su TozziA questo proposito dirò solo che Paolo si è comportato nel frangente da vero signore e credo proprio che il suo interesse verso la materia dell'allenamento con i pesi sia unicamente sportivo nel senso più ampio e nobile del termine. Se ci sono state incomprensioni che non conosco e che non mi interessano (e delle quali non si è parlato), dubito che siano state dovute a un tentativo di Ironpaolo di affermare la propria persona e con questo chiudo il discorso.
Alla fine della conferenza, Eraser m'ha insegnato a fare gli stacchi rumeni correttamente, ha rilevato una situazione di perenne e forte tensione negli intratori della coscia, e m'ha dato molto gentilmente dei consigli utili che non mancherò di seguire. Poi siamo scesi giù fuori dal negozio e abbiamo conversato qualche minuto con Paolo di argomenti vari. Alla fine abbiamo fatto il gioco dell'uva, ognuno è andato a casa sua
Comunque, in conclusione: Paolo molto simpatico, tranquillo, una persona perbene, genuina e schietta, disponibile, molto piacevole.
Eraser molto gentile, mi ha chiamato non vedendomi arrivare, è stato di ottima compagnia, lo ringrazio molto di tutto e spero ci sarà una prossima volta.
Ma anche una parola sugli altri: tutti i partecipanti erano molto educati, cortesi, interessati. Un bell'ambiente davvero, un'atmosfera positiva. Non lo dico per circostanza ma perché ne sono rimasto piacevolmente colpito. Mi sono sembrati contenti di ritrovarsi insieme per l'occasione e di essere uniti da questa passione. Così come lo sono stato io.
Mi sembra di aver detto tutto![]()
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