Banned
il gioco secondo me non vale la candela,guadagnano poco considerando quanto sia compromessa la loro vita,non ho idea sulle cifre,comunque l'altro giorno davo un okkiata ad una rivista e c'era scritta una cifra irrisoria a mio avvisoOriginariamente Scritto da Venom5
Master Olympia
Ciclo di Massa
Hmmm fin qui ci sono,ma non credo lo facciano per beneficienza;guarda tutti gli sponsor dei campioni(Nitrotech,ed altre) non credo che a questi mancano i soldi!
Certo rischiano sempre la pelle ma secondo questi vengoino abbastanza ricompensati!
Banned
secondo me in proporzione hai sacrifici guadagna di piu'qualsiasi altro agonista a quei livelli chiaramente
Master Olympia
Ciclo di Massa
Si ma quanto?Solo la sponsorizzazione quanto di offre senza contare che ne hanno più di una marca a disposizione?
Mr Olympia
Ciclo di Forza
tanto x cambiare un pò discorso ed attaccarmi a quello che ha detto somo guardando l'ultima foto che hai postato direi impressionante la venazza dul bicipite ottima la striatura del pettorale a livello sternale però ......c'è qualcosa che non va nell insieme........forse ha ragione somoja
cmq non è che oltre la sukuzi tuo padre ti faceva portare il latte sui monti? ( questa la capiscono in pochi)
Mr Olympia
Ciclo di Forza
mi sembra che il 1° premio all olympia sia 230 mila dollari + una macchina ( tipo hummer o cmq bella costosa) io penso che i top raddoppino circa la cifra con le sponsorizzazioni e co. fai quindi tu i conti se conviene o no! ( ci sono anche le spese )
Banned
ma quanto gli costa arrivare a quei livelli????fanno fuori una quantita'di cibo assurda
Mr Olympia
Ciclo di Forza
Tutto è cominciato da un neo, che il dermatologo scambiò per una verruca che credeva sarebbe passata con un pò di crema, la storia non mi convise e decisi di farmelo levare e così fui ricoverato all' ospedale di Catanzaro ( il Ciaccio ). Li avrebbero dovuto operarmi d' ernia e levarmi quel neo che somigliava tanto ad una verruca, ma non lo fecero mai.
Il giorno prima del duplice intervento ebbi un colloquio con il chirurgo, lui sosteneva che di quel neo sarebbe bastato togliere la parte superficiale e richiurere la pelle e per quanto riguardava l' ernia mettere un paio di punti sarebbe stato sufficiente appato che non avessi più sforzato in palestra.
Mi girarono le scatole al punto che presi tutto e andai via di corsa da quell' ospedale per poi ricoverarmi nell' ospedale di Serra. Anche quì ebbi un colloquio con il chirurgo che al contrario di quell' altro si dimostro pronto a venirmi in contro.
Mi feici operare prima al ginocchio, e dopo qualche altro giorno all' addome. Il giorno dopo l' intervento all' addome il chirurgo ( dott. Luciano ) venne a vedere come stavo e mi raccontò come andò l' intrervento.
Altro che un paio di punti all' addome, il peritoneo era sfondato la linea alba non esisteva più e l' intestino aderiva all' addome, quindi bisognò ricostruire tutto.
Fin quì la buona notizia.
Qulache giorno dopo arrivò l' esami istologgico del neo che era stato levato e diceva: "carcinoma spinocellulare infiltrante il derma papillare" In poche parole un cancro della pelle che camminave e che per pochi decimi di millimetro non tocchò il tessuno muscolare e quallo osseo del ginocchio.
Ripensando al chirurgo di Catanzaro, certo che se mi fossi fatto toccare da lui adesso chi sà....
Da quale momento cominciai la routine dei controlli, ogni 2 mesi poi ogni 6 mesi e così per tre anni fino al 2004.
I controlli risultarono sempre negativi e io continuavo a vivere bene e a pensare solo a proggettare la mia vita. I risultati in palestra crescevano ma in maniera più stupefacente ingrossavano i miei addominali.
Verso aprile del 2004 dovetti andare a fare un altro controllo, stavolta una tak totalbodi, ma invece di recarmi alla solita clinica decisi di andare all' ospedale Pugliesi di cantanzaro.
Dopo essermi sottoposto alla tak vengo chiamato con mia madre nella sala del primario dove con lui cerano anche i dottori che mi fecero il controllo, le loro facce erano uno schifo, sapevo già che quello che mi avrebbero detto non mi sarebbe piaciuto affatto!
Infatti dopo che sputarono fuori il rospo mia madre si sentì male, anzi malissimo! Mi dissero e mi fecero vedere tramite la tak che io avevo vicino alla orta e fin sopra i reni una massa scura per il momento indefinita. Fate un po voi a cosa stavano alludendo. Loro dissero che poteva trattarsi di linfonodi, ma un grumo di linfonodi grande quanto due pugni... che strano!
Tuttavia le analisi del sangue risultavano tutte perfette.
La prima cosa che mi fù proposta fù la biopsia e di conseguenza un rapido intervento, molto pericoloso perchè bisognava ripulire una zona molto vicina all' aorta. Cominciarono subito a preparare il mio ricovero ma io li bloccai e andai via da quell' ospedale.
Da lì cominciò subito una corsa contro il tempo. Il giorno dopo dovetti andare a Roma, giusto il tempo di fare una corsetta e di allenare i pettorali e via.
Mi recai alla clinica "Madonna della Mercede" dove il dott. Di Filippo Franco Oncologo specialista mi visitò.
Dai prima controlli effetuati direttamente con le sue mani sul mio corpo sembrò risultare tutto negativo, ma alla vista della tak ache lui rimase stupefatto, non riuscì a darsi una spiegazione, così mi disse che avrebbe avuto bisogno di un paio di giorni per analizzare la tak con altri esperti.
Andai a casa, arrivai il mattino, dopo un breve riposino mi recai subito in palestra e allenai le gambe.
Due giorni dopo il dott. mi contatta e mi dice che mi sarei dovuto recare Subito a Roma per sottopormi ad altri controlli.
Sta volta l' ospedale in cui mi sarei dovuto recare era il Reggina Elena. Arrivato al Regina Elena ad attendermi oltre il dott. Di Filippo Franco cerano molti altri dottori tra cui alcuni specialisti uroligi e radiologi.
Mi fecero un altra tak, mi tennero molto tempo e mi iniettarono diversi tipi di mezzi di contraso.
Dopo una lunga attesa finalmente venni chiamato in una saletta dove i dottori difronte alla tak mi spiegarono tutto ma sta volta con il sorriso in bocca.
Un raro falso allarme!
Lo spessore del mio addome e la qualsi totale assenza di grasso infraorganico e sottocutaneo nella tak precedente non permise ai mezzi di contrasto di passare e perciò nella tak veniva fuori una massa scura indefinita.
Perfortuna tutto andò bene, ma mi dissero anche che uno dei miei reni soffriva di idronefrosi e che non riusciva ad eliminare i liquidi alla stessa velocità con cui ci riusciva l' altro rene.
Mi dissero anche che il mio addome visto da fuori appare veramente molto grosso come appare a tant' altra gente che fà dodybuilding, ma che la parte più spaventosa era all' interno. Il mio addome è sviluppato così tanto da dinvetare così spesso da non lasciar molto spazio agli organi interni.
In fatti pochi giorni fà è stato scoperto che l' addome schiacciando l' uritere ( il canale che porta le urine alla vesscica ) rallenta il passaggio e provoca l' idronefrosi.
A questo punto il problema da risolvere rimane il rene, ma in che modo? Qualunque esercizio io faccia coinvolge l' addome, e se và avanti in questo modo finirò per perdere un rene.
Morale della favola:
postare il mio attuale problema, invitare tutti a stare attenti ed in caso di diagnosi positiva approfondire le ricerche senza fermarsi mai al parere di un solo medico, anche il troppo sviluppo addominale può avere le sue controindicazioni.
La cosa più importante rimane sempre la forza di non abbattersi e di cercare di andare avanti anche se il problema che vi si pone d' avanti è il problema più grande del mondo.
Io sono riuscito a sottopormi a tutti in controlli a viaggiare e allo stesso tempo a non perdere neanche un solo giorno d' allenamento. ogni giorno che passava sembrava quasi una conquista, non stò scherzando! Vedersi in giorni contati è davvero una situazione spaventosa.
Non sò se ci riuscirei dinuovo a reagire con altrettanto coraggio, so solo di esserci riuscito.
Eugen Sandow
Quasi Istruttore
io scommetto che nn la capisce nessuno
Permessi di Scrittura
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