Chi ha ragione? Vuoi sapere tu in buona sostanza.
Entrambi è la risposta, che creerà in te ancor più confusione.
Le situazioni, le risorse umane, i livelli atletici, gli obiettivi non sono sempre gli stessi ed eguali per tutti, altrimenti ci annoieremmo a morte; per questo ogni frase, ogni programma, ogni indirizzo che emerge in un articolo o in una discussione va analizzato ed esaminato nel contesto e non estrapolato e posto a confronto sic et simpliciter.
Il carico progressivo funziona perché il principio di progressività del carico è uno dei principi base del carico di allenamento (che non è l'allenamento con i sovraccarichi ma riguarda molte, direi gran parte delle discipline atletiche); si fonda sul concetto ancor più generale di abitudine progressiva, che poi è il fulcro del termine allenamento ed ha come altra faccia della medaglia quello dell'assuefazione.
Proprio quì sta il punto: è un cardine ma non funge da solo; è importante ma non sufficiente, va applicato ma in modo differente attività per attività, individuo per individuo, curriculum per curriculum, fase per fase, finalità per finalità.
Cosa voglio dire, in sintesi e senza farla troppo lunga: che su di te, sui neofiti, sugli amatori e sui giovani in generale è basilare e potrebbe persino essere il fulcro di tutta l'impostazione e bastare da solo a garantire il progresso; su altri meno, su altri meno ancora e non come genericamente viene inteso.
Se prendi spunto da uno dei classici programmi che trovi sul web e su questo forum, essi sono rivolti a chi vuole approcciarsi al mondo dei pesi con intelligenza e gradualità, per eliminare le scorie azotate dei cattivi insegnamenti cui tu hai fatto riferimento nelle premesse e porre le basi per un allenamento intelligente, rivolto alla forza, al potenziamento ed allo sviluppo muscolare secondo metodiche razionali e naturali, che possano pure coinvolgere chi legge e far si che decida di seguirle, di sperimentarsi nell'agonismo e nell'apprendimento delle tecniche di esecuzione delle lifts principali che costituiscono il powerlifting oppure le specialità di forza e di sollevamento in senso lato.
Ado Gruzza però è un tecnico di pl agonistico che si rivolge a chi ha già fatto certe scelte allenanti, si sta magari preparando ad una competizione o comunque ha deciso di dedicarsi al powerlifting inteso come disciplina di gara e non come generico allenamento di forza o ancora vuole intraprendere strade parallele (bb, powerbb ecc) con un certo background e determinati obiettivi.
In questo senso ammonisce sul fatto che non sarà certo aumentando sempre e solo progressivamente il carico che perverrà a nuovi massimali: sarebbe troppo facile, faremmo tutti 500kg. di panca e 1000kg. di squat e l'asticella verrebbe spostata ancora oltre; fa riflettere atleti e preparatori sul fatto che determinate preparazioni pure elaborate, lunghe e dispendiose rischiano di partorire un topolino se improntate in modo fallace su di un dogma o incentrate su di un solo requisito pur importante.
Un po' come se io pensassi che Damiano - uno dei mei atleti - possa migliorare il proprio PR di stacco, situato ben oltre i 300kg., semplicemente incrementando gradualmente e linearmente i carichi o aumentando progressivamente le serie: non è proprio così semplice.
Spero di aver dipanato leggermente la matassa imbrogliata e, nel contempo, ti suggerisco, al tuo livello, di continuare a procedere per un progressivo e graduale aumento del carico, fatta sempre salva l'attenzione alla tecnica di esecuzione degli esercizi e ad una forma di semplice ciclizzazione dell'allenamento basata su obiettivi a breve o medio termine.
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