Nel powerlifting, come in altre discipline prestazionali incentrate sulle qualità di forza, esistono le categorie di peso: pensa al pugilato, alla lotta e così via.
Il bodybuilding non fa testo poichè, trattandosi di allenamenti miranti a risultati estetici o - per meglio dire - di giudizio esteriore (piacevoli o no è soggettivo ma non è questo il punto) non mira ad ottenere una prestazione quantificabile in chilogrammi da sollevare, metri da percorrere, tempi da battere o distanze da superare.
Le categorie di peso sono - sia pur convenzionalmente e con una certa approssimazione dovuta pure a ragioni geo politiche - basate sulle diverse morfologie umane: esistono razze a prevalenza ponderale leggera, altre di corporatura media, altre pesanti, ecc., allo stesso modo come esistono individui di struttura leggera o pesante, longilinea o brevilinea, per ragioni genetiche ed ereditarie.
Gli sport di forza con forti radici storiche e territoriali cercano di rispettare queste caratteristiche della specie umana e distribuiscono appunto gli atleti in categorie di peso, laddove in altre discipline a prevalenza di lavoro fisico diverso questa soluzione non avrebbe chiaramente alcun senso.
Ecco perchè dire che un powerlifter deve essere pesante o avere la pancia è uno stereotipo diffuso ma con poco senso, perlopiù dovuto al fatto che la gente comune si lascia impressionare dal sollevatore di 120kg. o dal pugile della categoria pesi massimi, per comprensibili ragioni sceniche ed ha pertanto un'immagine falsata di queste attività sportive.
In realtà, un coreano di 50kg. o un italiano di 70kg. non pesano così per rientrare in una categoria ma semplicemente perchè così sono strutturati, per cui semmai è il discorso opposto: è la categoria che esiste dal momento che esistono milionio di persone di quel somatotipo e non l'atleta che si adegua a tale categoria.
E' chiaro che a livello agonistico lo specialista cercherà di rientrare nella categoria più prossima e per lui più vantaggiosa ma resta un discorso limitato ad alcuni individui, successivo ad anni di preparazione e comunque relativo a pur sempre pochi chilogrammi.
Pertanto, dire che un powerlifter ha la pancia, prendendo ad esempio un omone di ben oltre 100 chili - che forzatamente ha più difficoltà a rimanere asciutto rispetto ad un peso leggero, oltre che meno motivi in quella specialità - è fuorviante poiché non tiene conto di tutte le categorie dai -59 ai -93 maschili (quando non oltre), che alla fin fine rappresentano la stragrande maggioranza dei praticanti; come dire, in modo generico, che un pugile è "grosso" pensando a Tyson o a Foreman, dimenticando che esistono i pesi mosca, gallo, piuma, superleggeri, welter e gli stessi pesi medi.
Allo stesso modo si può ragionare relativamente all'aumento della forza rispetto al peso corporeo. Come potrebbe un uomo di 60kg., come me, pensare di diventare un uomo di 90kg., restando natural e senza diventare un panzone, con grosse implicazioni per la salute? Un atleta natural che abbia una certa conformazione e struttura può, nel tempo, con l'allenamento, con l'età, aumentare di peso e transitare ad una categoria superiore ma dovrebbe essere un processo lento, graduale e limitato ad un range di un paio di categorie nell'arco di un'intera carriera.
E' ben vero che in età adolescenziale l'aumento ponderale può subire un'impennata ma ciò deve avvenire naturalmente, seguendo la genetica e non prefigendosi questo come scopo.
Il fatto che la forza dipenda in buona parte dalla sezione trasversa del muscolo, non esclude altre caratteristiche che devono in un giovane essere prioritarie come la qualità delle fibre di tipo veloce o lento, la lunghezza, proporzione e simmetria degli arti da tenere in considerazione nella scelta della specialità, l'elemento fondamentale della tecnica da allenare e curare, il fattore posturale e di crescita, l'aspetto nervoso, psicologico e motivazionale.
Per tutti questi motivi, è ben vero che nelle categorie pesanti l'atleta è aiutato dalla massa, anche da quella grassa, come ti ha detto tuo padre ma è altrettanto vero che l'atleta giovane che si avvicina ad una disciplina quale il pl e la pesistica in generale deve preoccuparsi di molti altri fattori preminenti rispetto al peso corporeo e cercare di migliorare le qualità di forza in parziale invarianza ponderale (forza relativa), dal momento che ciò implica la ricerca e lo sviluppo di caratteristiche migliorabili solo in giovane età, mentre al contrario a prendere peso c'è sempre tempo e ci pensa spesso (e talora purtroppo) madre natura.
Non penso di scandalizzare nessuno, pure tra gli appassionati e tecnici di sport pesanti più convinti, nell'affermare che è preferibile per un ragazzo di 70kg. arrivarne a pesare in un anno solo 73/75kg. ma migliorando di 15/20/30kg. i propri massimali e costruendo un fisico forte, asciutto e proporzionato (cosa che ti assicuro possibile), piuttosto che arrivare a 80/85kg. ottenendo magari 5 o 10kg. in più di prestazioni personali ma con un fisico appesantito e poco salutare per le funzioni dell'organismo, dal quale sarà poi più difficile tornare indietro.
Al contrario un giovane divenuto forte, per lo sviluppo naturale della propria genetica, senza abusi di cibo e con allenamenti tecnici e mirati a conoscere e migliorare la disciplina prescelta, per giunta con un bella proporzione di forza relativa (rapporto carico/peso corporeo), farà poi sempre in tempo a sfruttare dette caratteristiche per accrescere con gradualità il proprio peso corporeo ed avere altre soddisfazioni in età più matura, mantenendo un fisico discretamente asciutto, pure secondo i canoni dell'estetica esterni a quella disciplina.
...i pesi pesano, non c'è niente che pesi quanto un peso...
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