Vorrei aprire una digressione sul questo tema cui ha accennato Need.
Il problema del recupero tra un esercizio e l'altro me lo pongo solo per ragioni di tempo complessivo rispetto alle altre attività ed impegni da affrontare nella giornata ma non per questioni fisiologiche.
Faccio un esempio: come noto alleno diversi agonisti in palestra che spesso devono eseguire parecchie serie per ogni esercizio fondamentale (anche 8/12 serie di squat o panca); pur se il recupero tra i sets tiene presente che si tratta di lavori di forza specifica e quindi è più ampio di quello generamente previsto nel bb (può essere tranquillamente di 3' ed oltre), tuttavia è codificato e va mantenuto in certi parametri perchè parte integrante del lavoro da svolgere.
Se però tra un esercizio e l'altro l'atleta vuole staccare (non in senso di...deadlift, ovviamente) e ha il tempo a disposizione (magari è sabato pomeriggio e non ha altri impegni), personalmente non mi oppongo mai perchè capisco che può trattarsi di una necessità psicologica. Qualche volta Roberta/Powerlilly mi chiede: "Mr. quando finisco lo squat, prima di iniziare la panca, scendiamo al bar a prenderci un caffè?" Io, nei limiti del possibile, rispondo sempre affermativamente, aldilà che si tratti proprio di caffè o di altro ed indipendentemente addirittura dal prendere qualcosa.
Alcuni ragazzi fanno un break e ci accompagnano al bar della palestra senza prendere niente, solo per spezzare il workout, quasi come si trattasse di due sedute di un'unica sessione allenante; altri, al contrario, non vedono l'ora di finire il lavoro per non deconcentrarsi oppure perchè hanno tempi ristretti per impegni successivi .
Cerco di assecondare le diverse personalità, le individualità e le esigenze di ciascuno, fermi restando i punti fermi di quanto previsto: esercitazioni, serie, ripetizioni, carichi e recuperi inter sets.
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