ti rispondo perchè vedo che sei confuso e quando al posto tuo c'ero io avrei voluto che qualcuno mi spiegasse le cose per filo e per segno, purtroppo non è stato così.
sperò di riuscire a darti alcuni input che però dovrai sviluppare da solo, con un pò di buona volontà
cercherò di essere schematico, ma non sintetico.
- ogni muscolo possiede una miscela di fibre rosse\bianche intermedie\bianche
- la % di fibre dipende dalla funzione principale per cui è stato progettato il muscolo (i muscoli posturali hanno una maggiore % di fibre rosse resistenti), dalla costituzione genetica dell'individuo, dall'epigenetica, cioè dall'espressione genica che a sua volta è influenzata dagli stimoli ambientali, questo perchè il nostro DNA non è rappresentato da una serie di comandi immodificabili bensì da "possibilità" di espressione che si accendono e spengono, consentendoci di adattarci alle condizioni in cui viviamo.
è stato dimostrato che l'attività fisica prolungata e a bassa intensità (come può essere l'allenamento di un maratoneta) è in grado di aumentare l'espressione genica che conduce alla formazione di fibre resistenti, al contrario l'allenamento contro resistenza (ad es. sollevamento pesi) è in grado di aumentare, naturalmente entro certi limiti, la % di fibre bianche (sembra che aumentino le fibre bianche intermedie, più che le bianche veloci ma non è questa la sede per approfondire le ragioni biologiche che stanno dietro questo tipo di adattamento).
- le fibre rosse sono molto resistenti, hanno un metabolismo efficiente (= consumano relativamente poco), possono generare tensioni piuttosto scarse, sono poco ipertrofizzabili
- le fibre bianche sono l'esatto opposto.
la logica vorrebbe che un culturista puntasse a sviluppare soprattutto le fibre veloci.
- durante un movimento contro resistenza (sollevamento di un carico) il sistema nervoso recluta inizialmente le fibre a soglia di attivazione più bassa, crescendo fino ad attivare pressochè tutte le fibre (comprese quelle ad alta attivazione) quando si utilizzano carichi intorno all'80% dell'1RM (carico sollevabile una e una sola volta).
carichi intorno al 70% reclutano quasi tutte le fibre, incredibilimente anche al 50% dell'1RM la % di fibre bianche è incredibilmente alta, il che dimostra come gli allenamenti ad alte ripetizioni in realtà non allenino le fibre rosse ma piuttosto stressino il metabolismo lattacido che è ben altra cosa.
alla luce di quanto detto, sembrerebbe più sensato allenarsi con carichi sufficientemente alti da insegnare al nostro sistema nervoso a reclutare (e quindi utilizzare --> stancare --> sviluppare) le fibre veloci, sperando anche di modificare la propria costituzione di fibre o quantomeno massimizzare le capacità ipertrofiche di quelle di cui disponiamo.
il discorso degli schemi [serie * ripetizioni] da utilizzare nei vari esercizi è un pò più complesso.
5 ripetizioni di squat non sono metabolicamente sovrapponibili a 5 ripetizioni di curl con manubrio, ma non perchè le fibre del bicipite siano rosse, quanto perchè nel primo caso la serie durerà ipoteticamente 15-18'', nel secondo caso potrebbe durare anche meno di 10'' (a volte ho visto eseguire 10 reps di curl con manubri in meno di 8 secondi).
dal momento che il TUT (tempo sotto tensione) è uno dei parametri base nel determinare lo stimolo ipertrofico, risulta evidente come un lavoro su bassissime ripetizioni negli esercizi monoarticolari possa non essere una scelta ottimale o quantomeno non dovrebbe rappresentare l'unico stimolo.
Somo con esercizi come panca con fermo si parla di tut ma non è presente tensione continua (altro paramentro base nel determinare lo stimolo ipertrofico) cosa che invece è piu ottenibile con un curl bilanciere dove posso controllare meglio concentrica ed eccentrica mantenendo la tensione continua... cosa hai da dire a tal proposito?
Siamo riusciti ad andare sulla luna,a costruire civiltà intere...
...E non siamo in grado di far crescere un pezzo di carne???
Guarda che nel fermo non devi tenere il peso del bilanciere sul petto..
"The Force shall set me free"
Credo Sith
direi che la tensione continua è utile ma non indispensabile nel determinare lo stimolo ipertrofico, altrimenti i pesisti, i powerlifters, i corridori, i saltatori non otterrebbero gli evidenti adattamenti strutturali che si manifestano come ipertrofia degli arti inferiori
sfido chiunque a dire che un saltatore non ha dei quadricipiti e dei femorali ipertrofici, eppure non c'è tensione continua. Il TUT forse andrebbe considerato in unità differenti rispetto alla singola serie, forse nell'unità di allenamento o forse esistono altri parametri temporali di cui non conosciamo l'esistenza, probabilmente anche l'intervallo tra le serie è utile nel determinare l'effetto allenante delle ripetizioni senza tensione continua
Ultima modifica di °°sOmOja°°; 05-08-2013 alle 09:15 PM
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