viene dal latino "patiens", come participio presente del verbo deponente "patior": era colui che pativa, sopportava e resisteva e quindi, allargando il concetto, tollerava.
Totò invece diede al termine tutt'altra sfumatura....e in una celebre scena dove s'improvvisava medico sciagurato, se la prendeva con il malcapitato e sosteneva: " lei deve avere pazienza, altrimenti che paziente è se non ha pazienza?"!
![]()





....e in una celebre scena dove s'improvvisava medico sciagurato, se la prendeva con il malcapitato e sosteneva: " lei deve avere pazienza, altrimenti che paziente è se non ha pazienza?"!
Rispondi Citando
) allora potrebbero servire a detendere un po' la catena cinetica posteriore.
Segnalibri