ha ragione somoja, questa cosa di cercare la sculata è una fissa un po' strana, nel senso che neanche io la cerco e con pesi così bassi non è certo indispensabile. finché ce la faccio io cerco di risalire chiudendo gli angoli insieme. è anche vero poi che uno 50kg li tira un po' su come gli pare e i problemi arrivano quando si comincia a sentire il carico realmente impegnativo.
in più in questo video tu fai un pause squat prolungato, non hai un riflesso miotatico che ti aiuti a fare il rimbalzo da "avanti in basso" a "indietro in alto".
sulla storia del ripartire schizzando in avanti. è uno dei miei problemi. credo derivi dal fatto che la schiena è deboluccia (la mia). se hai pazienza di tornare indietro, noterai nel primissimo video di squat che ho messo, che la terza ripetizione a 60 vado proprio avantie devo correggere poi la traiettoria del bilanciere. quando si riparte dalla buca, glutei e spalle devono salire insieme (come nello stacco), anzi, le spalle dovrebbero partire prima proprio per evitare ciò (è uno dei motivi di critica di ironpaolo allo squat insegnato da rippetoe). se la catena cinetica posteriore (non glutei e femorali, proprio tutta la catena considerata un tutt'uno, dalla cervice al tendine d'achille) è debole e non si attiva tutta insieme, il nodo viene presto al pettine.
importante: il wall squat non è lo squat libero. devi considerarlo una sorta di esercizio complementare/propedeutico per attivare certe abilità (attivare, non rafforzare, il wall squat non è il box squat). lo stance è inevitabilmente più largo per evitare di mandare le ginocchia avanti (c'è il muro), ma questo non significa che quello è lo stance che poi devi usare per squattare. molto semplicemente, nel video che ho messo, quando faccio il wall lo mio stance è MOLTO più largo che quello che uso poi nello squat libero o nell'asian squat, dove uso lo stance che mi permetta naturalmente di andare più giù senza forzature. si vede proprio che le impostazioni sono diverse. io non cerco nel libero di replicare il wall (assolutamente no). diciamo piuttosto che il wall mi aiuta ad attivare tutta la catena posteriore e che questa attivazione poi torna utile nel libero (dove la posteriore non si sarebbe mai attivata a dovere "da sola", neanche se squattavo altri 3 anni).
non avevo dubbi che saresti riuscito a fare un wall squat. il mio consiglio è di farlo, quando capita (previo riscaldamento specifico). non è necessario che tu metta i piedi a 2 cm dal muro e ti torturi le articolazioni e i tendini, puoi benissimo partire da 15 cm e avvicinarti via via che acquisti mobilità di 3 cm alla volta.
comunque vorrei farti notare che in due settimane il tuo squat è progredito tecnicamente a livelli incredibili per un autodidatta che ha il computer come unico supporto. per arrivare al tuo punto attuale io ci ho messi mesi e mesi. sei passato dallo sfiorare appena il parallelo lamentandoti perché il tuo corpo non ti concedeva di più a un'accosciata molto profonda con pausa.
riflessione generale
io credo che il back squat debba scontare un approccio sbagliato di base.
nessuno si alza una mattina e dice "penso che mi darò al powerlifting in solitudine", tutti più o meno proveniamo da un background di palestra. questo fa pagare a tutti spaventosamente (come dice ironpaolo) le convinzioni sbagliate sullo squat che circolano (tutt'oggi) nelle palestre, e ci fa partire tutti da una base comune di "dildo squat da bber", alla quale poi si cerca disperatamente di apportare delle modifiche ("vai più giù", "scendi indietro", "allarga le ginocchia").
cioè, si prende il bilanciere bello carico sulla schiena (già se si tolgono 30kg da quello da bber è un risultato d'umiltà encomiabile) e si cerca di fare gli aggiustamenti necessari. questo porta a una fatica incredibile, a frustrazioni, a non capire come arrivare al risultato, e, quel che è peggio, a dire "non lo so fare", "il mio corpo non me lo permette", "più giù non vado" e così via.
per me, se uno vuole imparare in due giorni il movimento base dello squat (e non in due anni come me), deve resettare tutto quello che ha fatto prima, dimenticarlo, e mettersi in mente che sta per cominciare un nuovo tipo di esercizio, completamente diverso da tutti quelli che faceva prima. e deve iniziarlo a corpo libero. quando riesce a farlo a corpo libero, poi mette il peso e va avanti. le cose si faranno più difficili, gli adattamenti cambieranno, etc., ma partire dal dildo squat per arrivare a uno squat profondo è un'impresa improba e massacrante anche sul piano psicologico.
come esempio a parte: gli ols si si imparano con il bastone, non con 40kg sul bilanciere. se uno comincia con i 40kg, le sue alzate saranno perennemente scorrette, per sempre. chiaro che uno snatch con 40kg non è uno snatch col bastone, ma è dal bastone che si parte.
breve racconto di vita
a 18 anni io, sbagliando, mi sono iscritto a economia e commercio. poi ho cambiato perché non faceva per me, ma ricordo benissimo la prima lezione di matematica generale. dopo 13 anni di scuola, "da ginetto ha due mele e ne regala una a pinuccio" a limiti e integrali, io nei primi 45 minuti di lezione universitaria ho capito per la prima volta di cosa stavamo parlando e di cosa era la matematica. sempre nei primi 45 minuti è stato ripassato e concluso il programma di quei 13 anni, ma da un'ottica generale onnicomprensiva, non da fette di torta da dividere tra gli invitati al compleanno di gelsomina. giuro che mi sono sentito imbrogliato, come se dalla prima elementare mi avessero ingannato, e volevo urlare "ma cavolo, ma non potevate dirmelo prima?". vero che a sei anni certi concetti astratti son difficili da capire e non si può spiegare heidegger alla scuola materna, ma con tutto il tempo che nella vita si perde, non si può prendere una lezione di matematica generale e far perdere ai bambini 45 minuti per ascoltarla? è così sconsigliabile? se non capiscono, pazienza. ma metti che due o tre capiscono anche solo qualcosa, gli fai un favore e gli fai fare un balzo in avanti di anni.
poi sul piano pratico parti dalle mele, come al pianoforte parti dalle scale più semplici, ma se uno accanto a ciò spiega cos'è la matematica, o la musica, ma che male può fare?
nello squat è la stessa identica cosa. sul piano pratico si parte dallo stance, dai glutei, dalle ginocchia, ma dire esplicitamente all'inizio di che esercizio si tratti e che caratteristiche fondamentali debba avere, e dalle quali non si può prescindere, è solo un bene. uno dei più grandi meriti di ironpaolo, che s'è fatto quasi 20 anni di squat prima che enricopl gli spiegasse come farlo, è quello di avere questo atteggiamento "sono stato ingannato per 20 anni, per cui sento la necessità di dirvi la verità su questo esercizio". le analisi, le formule, tutto il resto è un di più. la base invece è "lo squat da pl è un esercizio diverso dallo squat da bber, quindi dimenticatevelo e cominciatene un altro".
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