1 : sono le basi della fisiologia nutrizionale ma trovi ogni risposta in qualsiasi testo di medicina sportiva o dietologia. Piuttosto dubito che tu possa trovare indicazioni atte a suggerire come siano migliori 3 pasti abbondanti piuttosto che 6 piu' modesti. Vorrebbe dire tentare di intaccare le basi di qualsiasi dieta esistente al mondo.
2 : http://www.fegato.com/it/domande/esp...x?cc=1&c2=4988
In quest'ultimo caso non si necessita di alcuno studio , basta effettuare delle analisi del sangue mirate a digiuno da anche 6/8 ore e ripeterle dopo l'assunzione di cibo per verificare una gia discreta variazione. Variazione che aumenta proporzionalmente con il passare delle ore di digiuno. Poi è chiaro che se i valori variano entro i range di tolleranza massima comunque non ci sono grossi problemi.
poi per carità ognuno ha le proprie esigenze e le proprie abitudini ma tali abitudini non dovrebbero mettere in discussione i concetti di base dell'alimentazione ...
opinione personale eh ?!![]()
... ottimo ... nessuno ne tantomeno tu stesso in questo tread affermi che 3 pasti siano migliori di 6. Riporto alcune citazioni :
CT-7B (piacere di fare la conoscenza)
nn vi è alcuna differenza nell'aumento del REE giornaliero tra 6 e 2 pasti....nessuna. fare 6 pasti è solo comodo quando si assumono molte calorie, solo per evitare una troppo forte dilatazione dell'apèparato gastrointestinale e la maggiore sonnolenza che si ha dopo un pasto troppo abbondante
tattoos : (piacere di fare la conoscenza)
Sul numero di pasti, anch'io avevo sottolineato l'importanza del non sentirsi "ingolfati".
In ipo, continuo ad essere convinto che sia utile dislocare in più pasti l'introito per evitare i sensi di fame.
e altre cose interessanti.
Ora la prima affermazione non è errata ma non è nemmeno completa. Una affermazione non completa in medicina puo' essere deleteria. Nel caso dei tre pasti possiamo accertare che dal punto di vista atletico puo' non cambiare nulla ma non dal punto di vista fisico. Ingolfare il fisico di cibo non comporta solo sonnolenza e dilatazione gastrointestinale ma appunto a causa di quest'ultima puo' avvenire una compressione del diaframma il quale puo' gravare sui polmoni nonchè di conseguenza sull'apparato cardiaco. Il tutto in particolare dopo i 30/35 anni puo' causare difficolta respiratoria e aritmie cardiache. Chiaro non in tutti i casi ma in moltissimi. Basterebbe fare un ecocardio dopo un abbondante pranzo per scoprire cose impensabili ...
La tua affermazione invece è corretta e non si discosta da quello che ho detto io ...
quindi possiamo concludere che la questione numero di pasti viene lasciata a quello che il singolo individuo ritiene migliore per se stesso. Non sempre pero' quello che riteniamo migliore è effettivamente il meglio.
ciao
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