I test sono un'offesa alla categoria...si da tanto peso a domande assurde e poi ci sono casi di malasanità tanto eclatanti,segnale che la selezione dei test è totalmente non idonea!
Io l'ho sempre detto...ci voglio prove diverse,anche psico-attitudinali,xkè non tutti hanno la forza mentale di lavorare in ambiente sanitario (e credetemi non è l'isola della gioia).
No Pain,No Gain
Io quest'anno ho provato Fisioterapia a Verona, Biotecnologie sanitarie e scienze motorie a Padova.
Secondo il mio parere le domande erano molto semplici e non fuori tema.
Io provengo dal liceo scientifico tecnologico (programma delle materie scientifiche più ampio di quello del tradizionale tralasciando qualcosa di quelle umanistiche) e un anno e mezzo di Ingegneria Informatica fatta malissimo e ammetto di non sapere esattamente quale sia il programma delle altre scuole.
Detto questo: interpretazione di testi...neanche l'ombra. Per il resto era data più importanza alle domande di biologia e chimica, qualche quesito di fisica e matematica e per Scienze motorie c'era qualche quesito di pedagogia e qualcuno inerente lo sport.
La prova con il livello di difficoltà più elevato era quella di Biotecnologie, ma comunque sono argomenti base, che richiedono una conoscenza molto generale degli argomenti.
Io non trovo che siano prove così impossibili se ci si prende in mano un libro (ce ne sono tanti fatti apposta per i test d'ingresso) e si passa un mese a studiarselo per bene.
Secondo voi cosa dovrebbero chiedere? Conoscenze specifiche sull'anatomia? O che altro?
Secondo me questo sarebbe ingiusto: l'anatomia si studia ancora in meno istituti ed è un argomento che viene trattato con ampio spazio durante il corso di laurea. Invece le basi delle altre materie richieste sono molto più studiate in tanti istituti. E' ovvio che un liceo prepari di più all'università, sono creati apposta! Le altre scuole restano comunque professionalizzanti e hanno altri obiettivi.
Per i test psicologici ribadisco: scritti sono inutili, ci si può preparare comunque per rispondere nel modo più appropriato; farli in colloqui orali richiedono tempo e fondi (tasse ancora più alte quindi ancora più persone non potrebbero permettersi gli studi) e perdono il carattere di oggettività.
Più che test psico-attitudinali ci vorrebbe una vera opera di informazione su cosa si va a studiare e conoscenza del futuro luogo di lavoro. Tanti entrano all'università pensando una cosa e poi si ritrovano a dover studiare tutto l'opposto. I libricini che danno le varie università sono praticamente inutili: non spiegano nulla e nessuno apprende le poche informazioni che danno perchè non si leggono approfonditamente. C'è sempre il solito problema che molti si fanno trascinare dagli amici, dai genitori o chissà chi, senza comunque saper scegliere ciò che realmente piace.
Ultima modifica di marcoevfurn; 11-09-2008 alle 10:22 PM
Quoto e reppo Marco![]()
infatti se posso darvi un consiglio spassionato NON ISCRIVETEVI A MEDICINA!
se pensate di aver avuto culo per essere entrati.. sappiate che la parte peggiore deve ancora iniziare!![]()
Infatti, non sai quanto hai ragione! Soprattutto, se proprio si vuole intraprendere questa strada, lo si facesse in un ateneo ben organizzato e "rodato" da molti molti decenni...quando turni in ospedale, ADE, teorico-pratiche e corsi non si integrano bene tra di loro diventa un'impresa pure trovare il tempo per studiare e la passione per la medicina, ovviamente, ne risente. Meditate...![]()
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