CAP 8 TECNICA DI CORSA
Visto che qualcuno me lo aveva chiesto, ecco un piccolo capitolo dedicato a come si corre.
Benchè questa attività sia tra le più naturali per l'uomo,spesso si commettono tanti piccoli errori che:
a)ci fanno stancare prima
b)possono portare a lesioni,dolori ecc ecc
La tecnica della corsa può essere suddivisa in due fasi distinte: la fase di appoggio singolo (che ha inizio con il contatto del piede al suolo e termina con il movimento di piegamento/estensione dell’arto in appoggio) e la fase di volo (che è caratterizzata dal movimento di recupero degli arti inferiori per garantirne la giusta alternanza).
Il contatto al suolo può essere distinto in tre momenti:
a) Momento di piegamento e ammortizzazione, cioè la presa di contatto del piede sul terreno; durante questa fase viene sfruttata appieno la componente reattivo-elastica del piede;
b) Momento di sostegno. È l’avanzamento lineare ed orizzontale del bacino, senza modificazione alcuna del rapporto tra la gamba e la coscia;
c) Momento di raddrizzamento/estensione. Consiste nel raddrizzamento dell’arto in appoggio, il quale produce un impulso che favorisce la riaccelerazione fino al momento prima del distacco del piede dal terreno.
Durante l’azione della corsa, gli arti superiori oscillano in coordinazione con il movimento delle gambe; viste di fronte, le braccia si muovono su due piani paralleli, viste di fianco sono più chiuse o più aperte al gomito a seconda della tecnica personale dell’atleta e delle distanze da percorrere (quanto più grandi sono le distanze da coprire, minore sarà l’apertura delle braccia al gomito). Il busto, sia in fase aerea, che in fase di contatto, rimane in leggera flessione e inclinato in avanti.
Nelle corse di resistenza è necessario trovare il loro giusto compromesso tra l’ampiezza e la frequenza del passo: maggiore è l’ampiezza del passo e più elevato sarà il dispendio energetico dell’atleta; infatti, nelle corse di resistenza, specie nelle maratone, gli atleti cercano di “giocare” il più possibile sulla frequenza del passo, aumentandola, così da incrementare la velocità “spendendo” il meno possibile.
CORRERE BENE SIGNIFICA:
- presa morbida ed attiva del terreno;
- falcata decontratta;
- ampiezza e frequenza dei passi ben rapportati in relazione alla velocità;
- non disperdere verso l'alto le spinte;
- corretta coordinazione braccia/gambe e corretto assetto del busto;
- coordinare correttamente la cadenza respiratoria con quella dei passi.
Per fare il punto della situazione:
-nella fase di appoggio non impattate direttamente con il tallone
-le braccia devono formare un angolo leggermente superiore ai 90°
-le mani non devono essere serrate in un pugno bensì leggermente chiuse(come se teneste in mano un pennarello)
-la testa non guarda i piedi bensì davanti a voi.
-Le spalle non devono stare incassate ma devono muoversi il meno possibile(risparmiate energie!)
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