veramente il trapezio nn lavora solo in stabilizzazione del carico e nn è vero che lavora prevalenemente in trazione.
l'articolazione della spalla è tanto mobile proprio grazie alla mobilità della scapola sulla cassa toracica (posteriormente).
in pratica l'unica articolazione tra 2 ossa di tutto il cingolo scapolo-omerale e che fissa l'arto superiore al tronco si trova a livello dell'articolazione sterno-clavicolare (Anteriormente)..
tutto il resto è estremamente mobile e gestito da legamenti e muscoli.
poi.. di fatto l'omero all'interno della cavità glenoidea della spalla nn è mobile come siamo abituati a credere.. se la scapola fosse fissa sulla faccia posteriore del torace (quindi se nn si potesse muovere) movimenti come il lento avanti, le trazioni, la panca piana.. ma anche la circumduzione del braccio .. sarebbero impossibili.
nel caso del lento avanti il deltoide ABDUCE l'omero (cioè lo allontana dal corpo, lateralmente) iniziando da quando la mano è appoggiata sul fianco fino a quando l'arto superiore è Quasi parallelo al pavimento.
il resto del movimento, cioè quando l'omero supera l'altezza della spalla, è consentito dal trapezio che avvicina le scapole tra loro e le solleva verso l'alto.
per rendersi conto di questa cosa è sufficiente osservare qualcuno a torso nudo mentre mima il movimento del lento.
quindi se decidessimo di tagliare fuori il + possibile il trapezio dal movimento di spinta verticale dovremmo eseguire esclusivamente dei parziali
partendo con il bilancere poggiato sul petto .. spingendo finchè esso nn raggiunga l'altezza dei nostri occhi (+ o meno) e poi scendere nuovamente - il tutto SENZA interruzione tra la fase eccentrica e concentrica, cioè con un movimento fluido e continuo.. provare per credere.
in ogni caso avremo comunque un parziale coinvolgimento del trapezio nel movimento (ma nn solo del trapezio, chiaramente).. perchè è inevitabile:
il corpo umano nn è stato progettato per lavorare a compartimenti stagni, il corpo è UNO e la complessità dell'apparato locomotore è proprio il segreto della sua straordinaria efficienza.
quindi a meno che nn siamo atleti avanzati che necessitano di particolari attenzioni per i dettagli io eviterei di fissarmi troppo sull'isolamento di questo o di quel capo.. mi preoccuperei piuttosto di capire perchè un esercizio stressa maggiormente un gruppo muscolare piuttosto che un altro, questo si..
e mi preoccuperei di utilizzare una corretta tecnica d'esecuzione (che soprattutto mi porti a nn rischiare infortuni)



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certe cose non si studiano...si provano sulla pelle...sono perfettamente d'accordo(sarebbe impossibile non esserlo,sono leggi NATURALI) sul fatto che il corpo lavora sempre in sinergia(pure nei curl di concentrazione)ma qui si parla di allenamento,e cioe di controllare un dato movimento con dati muscoli...se ti alleni con la testa sei in grado di indirizzare lo sforzo esattamente dove vuoi...come così pure troppa testa ti porta a fare ragionamenti biomeccanici durante l'allenamento,pensando più all'abduzione dell'omero che a contrerre il deltoide....un po di buon senso...la via è nel mezzo, dice il saggio....
), Somo è estremamente in gamba (*), soprattutto perché si chiede il perché dei fenomeni e studia medicina.

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