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Discussione: 300

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  1. #1
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    La ginecomastia denota un probabile approccio natural nella preparazione atletica in vista del film
    Penso che nell' equiparare Braveheart a questo film si è davvero toccato il fondo.
    Anche perchè Braveheart trattava un tema reale e su 300 ci hanno ricamato sopra e anche parecchio.
    Chiudo definitivamente

  2. #2
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    Citazione Originariamente Scritto da Dany_(84) Visualizza Messaggio
    La ginecomastia denota un probabile approccio natural nella preparazione atletica in vista del film
    Penso che nell' equiparare Braveheart a questo film si è davvero toccato il fondo.
    Anche perchè Braveheart trattava un tema reale e su 300 ci hanno ricamato sopra e anche parecchio.
    Chiudo definitivamente
    Bhe la storia delle Termopili è vera...300 contro 1 milione..anzi 2 secondo Erodoto...

  3. #3
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    non erano 300, bensì quasi 4000 . (per precisare.. gran parte erano iloti, forse ex micenei sottomessi, e gran parte erano rinforzi militari arrivanti dalle altre città sottomesse da Sparta ed alleate)

    ciò non toglie che grande impresa sia stata, che denota due culture assolutamente diversi.
    mi han sempre appassionato gli spartani, belli e valorosi, kalos kai aghatos


    PS: i persiani erano 2 milioni
    Ultima modifica di Drugo; 06-04-2007 alle 12:47 AM

  4. #4
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    a parte le esagerazioni (ricordiamo che il film è tratto da un fumetto) mi è parso di capire che il film non è nemmeno troppo distante dalla realtà.
    di fatto erano molto più di 300... all'inizio. poi è stato dato l'ordine di ritirta, e sono rimasti spartiati e beoti, che però si sono arresi.
    gli iloti erano assegnati in un certo numero per ogni spartiata, con la funzione di "scudieri". la storia ci ha consegnato il ricordo dei 300, il resto sono solo supposizioni e ricostruzioni più o meno statistiche dell'avvenuto.

    piuttosto, è sbagliata l'idea dei persiani come orda barbara: barbari lo erano senz'altro dal punto di vista di un greco dorico (l'aristocrazia spartana era infatti dorica, nordica, aria per l'esattezza), non certo dal nostro limitato punto di vista di uomini del duemila: oggi barbaro significa rozzo, ignorante, incivile. ebbene quella persiana era una civiltà millenaria raffinatissima, colta, nata dalle primordiali genti iraniche. genti arie, proprio come gli spartani per altro. solo in seguito vi fu una sorta di deviazione dalle origini solari, e già al tempo di serse si potè parlare non più di arii. ma da lì a fare dei persiani un popolo "asiatico" nel senso deteriore del termine (appunto rozzo e incivile, come l'orda di gengis khan per fare un esempio a dire il vero abbastanza sciocco) ce ne passa. semmai avevano una concezione dell'impero diversa da qualla occidentale: non davvero imperiale, ma livellatrice, uniformatrice, assolutistica, centralistica. questo sì. ma se è per questo era la stessa che aveva alessandro magno, a torto ritenuto uno spirito occidentale.

    quello che mi dispiace è che una simile pagina dell'umanità sia data in pasto alle masse bovine, con ogni probabilità all'oscuro della storia e prive di qualsivoglia forma di erudizione in proposito fino alla visione della pellicola nelle sale cinematografiche.

    le esagerazioni hollywoodiane risultano caricaturali ed incitano al protagonismo dei combattenti, mentre un'interpretazione tradizionale dello stile spartano - e spartiata in particolare - rimanda all'impersonalità, alla sobrietà, alla virile calma olimpica di chi non è turbato e non si lascia trascinare dalla corrente sentimentale, passionale, euforica, emozionale in genere.
    SIZE="5"]il senso della guerra santa, in senso lato, ebbe lì una precipua preponderanza.. l'etica della guerra come via ascetica è la chiave di lettura dell'episodio storico. [/SIZE][/SIZE]altro che le stupidate della critica, che tenta un esegesi politica del film proponendo paralleli blasfemi tra sparta/america e persiani/mussulmani!

    il significato di sparta trascende la vita contingente di leonida e dei suoi: ma la plebe contemporanea non lo capirà mai, specie in america, paese del terzo stato per antonomasia.

  5. #5
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    Potresti spiegarmi meglio la filosofia degli spartani? Io sono uno tra quelli che ha visto il film quasi completamente digiuno della storia che ci sta alla base...e come dici tu sono rimasto affascinato dai combattimenti etc etc etc

    Ma colgo l'occasione per rubarti qualche informazione se vuoi, mi interesserebbe la reale filosofia di vita degli spartani. Grazie!!

  6. #6
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    beh unge, spero che le tue non siano domande ironiche.
    dopotutto dire <<la filosofia di vita degli spartani>> non vuol dire proprio nulla..
    è come dire "la filosofia di vita degli italiani".. qual è? non esiste poichè ognuno può pensarla come vuole.
    semmai è di uno <<stile>> che si può parlare, di una visione del mondo (weltanschaaung) che appartiene ad un popolo o meglio ad una civiltà.

    inoltre sparta è nata non perchè un unico popolo ha fondato una città, ma in seguito a flussi migratori che videro genti nordiche - diremmo i dori - scendere verso sud ed assoggettare i popoli autoctoni. ad esempio gli iloti erano proprio i discendenti degli indigeni (non si sa con esattezza se si arresero ai dori o furono sconfitti in combattimento. fatto sta che furono loro imposte condizioni particolarmente dure, e furono deputati alla coltivazione della terra).
    gli spartiati erano invece l'aristocrazia, discesa direttamente dalle genti doriche e sempre tenutasi disgiunta dai popoli sottomessi.

    quindi sarebbe impossibile dire che gli spartani avevano "una filosofia".
    considera inoltre che eravamo in un'epoca in cui non esisteva la speculazione filosofica così come la intendiamo noi (almeno non lì.. l'india vedica costituisce un altro e diverso caso); non esistevano sistemi onnicomprensivi, ma appunto stili, inclinazioni.
    questo non per arretratezza, ma per fedeltà ad un modo di essere. la speculazione filosofica era un nulla, era il riflesso, lo specchio, diciamo l'immagine del vero essere e per ciò stesso un nulla.
    ecco perchè possiamo dire semplicisticamente che uno spartiata agiva e non parlava.
    tra l'altro questi temi arrivano fino a socrate e platone, quindi fino al V secolo a.c..... senza dilungarsi troppo (non è la sede!) sappi che l'invattiva socratica contro i sofisti - ed inevutabilmente quella platonica - fu assai dura. e se è vero che anche socrate e platone furono in un certo senso speculatori, lo furono sapendo di esserlo e dopotutto non fecero altro che utilizzare le armi e i mezzi della nascente filosofia modrna contro sè stessa.

    tornando a noi - o meglio a sparta - è chiaro che non è possibile definire la <<filosofia di sparta>>. ma è possibile comprendere il significato dei suoi simboli: l'apollo dorico, l'aquila, lo swastika.
    è possibile comprendere come fosse il mondo algli occhi di uno dei caduti alle termopili studiando i suoi culti uranici e solari. per farti un'idea, pensa che gli dei erano pregati (così come a roma) stando in piedi, e non certo inginocchiati. gli uomini stessi erano dei per un certo verso. non tutti gli uomini, è ovvio.. ma alcuni uomini sì. era un rapporto di parità con il cosmo, di calma, di dominio di sè, di autocoscienza fredda. non arretratezza, anzi; ma altitudini spirituali che oggi non sono nemmeno immaginabili.

    ecco, qusto è lo stile di sparta. questo sta alla base del <<comunismo dorico>> di sparta (anche se di comunistico in senso contemporaneo non si può parlare). questa è la base su cui si potè pensare agli OMOIOI, il cui riflesso e significato corre fino alla tavola rotondo di re artù.

    perdonami se non ti sembra che si parli filosoficamente, ma questa è la filosofia di sparta. non parlare

    anche se avrei da parlare per pagine

  7. #7
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    Capisco, sei stato abbastanza esplicativo.

    Si forse io mi sono espresso male parlando di "filosofia", ma da ingegnere ho un po di grezzità di lessico su tutto ciò che non è tecnico. Deformazione professionale...o semplice ignoranza direi!

    Grazie mille.

    Ieri discutevo con mia sorella, e lei mi diceva che in realtà erano un popolo grezzo e arretrato che si contrapponeva ad Atene che invece era la patria del pensiero. Qualcosa non mi tornava, spece perchè la "falange" come tecnica combattiva non mi sembra possa essere concepita da gente "arretrata".

    Ma loro avevano schiavi? E il re, faceva veramente l'agogè come tutte le altre persone? E se tutti i bambini ritenuti abili (quindi non scartati) facevano l'agogè e diventavano soldati, le altre professioni chi le svolgeva? Tipo agricoltori, sacerdoti, manovali etc etc

    scusa, sembreranno domande stupide ma mi interessano molto!

  8. #8
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    Citazione Originariamente Scritto da franz_fb Visualizza Messaggio
    ad esempio gli iloti erano proprio i discendenti degli indigeni (non si sa con esattezza se si arresero ai dori o furono sconfitti in combattimento. fatto sta che furono loro imposte condizioni particolarmente dure, e furono deputati alla coltivazione della terra).
    gli spartiati erano invece l'aristocrazia, discesa direttamente dalle genti doriche e sempre tenutasi disgiunta dai popoli sottomessi.
    un ultima e piu recente e sempre piu plausibile teoria descrive gli iloti come ex micenei assoggettati dai Dori.
    Infatti non bisogna considerarli come schiavi denutriti ma come uomoni molto robusti ed abili nelle armi..
    non per niente gli spartani hanno instaurato un regime del terrore di quel genere... erano in estrema minoranza numerica e per tenere a bada tutti gli iloti hanno adoperato un regime estremamente duro (vd. krypteia o simili)

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