Ciao,
senza dubbio, rispetto al back squat, il front richiede maggior mobilità articolare, padronanza tecnica e doti di equilibrio e stabilità.
Diciamo che lo squat classico - che pure deve essere eseguito con attenzione e preparazione per non incorrere in errori di postura, traiettoria ed esecuzione - è pur sempre l'esercizio per spostare in accosciata la maggior quantità di peso e, quindi, si rivela essere lo squat per eccellenza sia per incrementare i carichi e la forza, sia a scopo ipertrofico nel lower body.
Il front dal canto suo coinvolge maggiormente i quadricipiti, soprattutto rispetto al back squat del powerlifter ed è specifico negli allenamenti volti a migliorare l'esplosività, non a caso consiste nella prima parte di uno dei due esercizi del sollevamento olimpico nonchè nella preparazione propedeutica ad altre discipline.
L'abbinamento di entrambe le modalità di accosciata può indubbiamente contribuire a costruire un ottimo fisico, non solo per le ovvie conseguenze su gli arti inferiori ma pure per lo stimolo anabolico, in termini di stressor, che è in grado di provocare.
Resta il fatto che il front è più difficile ed inoltre - tranne in casi molto rari, perlopiù di weightlifters - consente carichi inferiori; dunque occorre valutarne con accortezza l'utiltà individuale, nel rapporto del peso sollevato tra back e front.
Se può esser utile, ti posto il video del mio miglior frontista, un ragazzo di 19 anni (p.c. 78kg. ca, all'epoca) che ha eseguito, per ca. 3 mesi, un programma che prevedeva appunto un workout di front squat in 1xweek.
Lo stance non è quello standard per il front (lui squattava a gambe larghe), poichè il ragazzo praticava anche pl e l'impugnatura è invece quella classica da pesista, sempre perchè non trattandosi di un bb il fine era sollevare il maggior carico.
In sez. Pl si trova pure la relativa discussione (bimbomix: onda frontale).
Un saluto
http://www.youtube.com/watch?v=-Nkjzamblqg
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