grazie mille a tutti per la partecipazione.

l'idea che il miglior modo per perfezionare un'abilità sia la ripetizione del gesto specifico è considerata da tutti quasi un dogma (con le dovute varianti).
la logica quindi vuole che se per imparare a guidare il modo + facile e rapido sia quello di guidare tanto e spesso, per apprendere l'utilizzo delle fasce da squat (o altre parti di attrezzatura) è quasi doveroso abituarsi ad utilizzarle quanto più possibile.

l'unico problema (se vogliamo escludere la sopportazione del dolore) è legato all'anatomia del ginocchio, che, come giustamente mi faceva notare Eraser durante la nostra chiacchierata, non prevede la presenza di ulteriori forze compressive sulla rotula e soprattutto non prevede forze lateralizzanti (o medializzanti).

ultimamente anche linus ha dovuto interrompere gli allenamenti di squat a causa di un dolore al ginocchio destro e io non ho perso l'occasione di eseguire i test che ho imparato da Nico (ricerca del segno della raspa + ricerca del dolore in seguito a compressione e lateralizzazione della rotula a ginocchio esteso) più qualche altra cosa letta sul libro di ortopedia per escludere lesioni dei legamenti e dei menischi.

anche in questo caso: test della raspa positivo e dolore riferito in flessione superiore a 30° oltre che in seguito a compressione e lateralizzazione.
ma io non sono ancora medico e probabilmente non diventerò ortopedico quindi, giustamente, lino si farà visitare da uno specialista e prossimamente leggeremo il referto.

la mia riflessione è (e lo scrivevo anche a Nico in PM):
il fatto che ci siano atleti che gareggino da tantissimi anni non implica il fatto che il PL così come lo pratichiamo ora in Italia sia adatto a tutti e garantisca una certa longevità agonistica.
l'osservazione più banale potrebbe essere che gli attuali Master (over 40\50\60) siano frutto di una selezione naturale e quindi altro non siano che i più resistenti e furbi.

ma leggendo sui forum e origliando durante le gare ho scoperto che le squadre con gli squattatori più longevi sono quelle che usano meno le fasce.
ad esempio gli atleti di Franco Sala utilizzano solo sporadicamente l'attrezzatura, basando l'intera programmazione sulla ripetizione di gesti atletici raw (con non poche critiche da parte di altri preparatori\atleti)
anche Giorgio Agostinoni (se non sbaglio 270kg di squat @ - 82kg e 50 anni di età) si allena prevalentemente raw

qual'è quindi il giusto compromesso tra risultati immediati e progettualità sul lungo periodo?
naturalmente io non ho i mezzi per rispondere adesso ma leggo moltissimi diari di neo-powerlifters che sulla scia dell'entusiasmo decidono di stra-usare l'attrezzatura competitiva (come ho fatto anch'io finora in alcuni periodi) e mi sembra quantomeno doveroso instillare in loro (e nei rispettivi preparatori) un minimo di dubbio.