Grazie per la partecipazione! (non ne avevo dubbi... )

Mi permetto di modificare il 3d di Boromir perchè, a mio avviso, non sono d'accordo, ma non per il marxista o per l'ipotesi di sinistra, quanto per questo motivo che esemplifico riscrivendolo cambiando in rosso le parole e lasciando fra parentesi l'originale.

Non me ne voglia Boromir, perchè quello che ha postato è interessante come interpretazione generale di certi fenomeni, ma non di altri. Cioè concordo con la sua analisi ma non in questo contesto.

Citazione Originariamente Scritto da Boromir Visualizza Messaggio
Questo di solito e’ il commento proveniente da elementi cattolici (sinistroidi) non necessariamente militanti della prima ora ma in quanto in Italia è diffuso un sentimento, diventato pressoché generale, di invidia sociale e sottovalutazione del bello immesso da una certa ideologia cattolica (marxista) (ma dalla quale sono ormai influenzati anche coloro che non si reputano tali) per la quale la denigrazione è l’unica arma per fronteggiare la superiorità dell’altro e che nella fattispecie porta, anziché ad ammettere i meriti e la forza dei bodybuilders, a liquidarli tutti indistintamente come montagne di muscoli senza cervello.

Questo giudizio nasce dalle radici del cattolicesimo con la non risoluzione del dualismo spiritualità-proprietà, il potere temporale della Chiesa. E' più facile che un cammello passi dalla cruna di un ago che un ricco nel regno di Dio. Chi è "ricco" è lontano da Dio.
(Questo giudizio nasce dall’odio di classe, elemento tipicamente di derivazione marxista) Sei più capace, sei competitivo, hai di più, sei piu' forte o sei più bello? Scatta la denigrazione e la corsa a sminuire o infangare i meriti, giusto per appiattire e mediocrizzare.
Quello che ho scritto sembra analogamente... "vero". Ma... lo è? C'è bisogno di utilizzare queste spiegazioni o ce ne è un'altra? Non è una domanda banale.

Sarebbe interessante sapere nei paesi non cattolici e non marxisti il bodybuilding che credibilità ha. Ma, forse, non sarebbe nemmeno sufficiente. Negli USA il bodybuilding ha credibilità e non sono di certo marxisti. Ma nemmeno cattolici nella totalità, dato che sono protestanti, luterani...

Ok, continuiamo... mi piace fare la parte del cattivo ah ah ah

Quello che avete scritto ha una propria valenza, ed in parte è vero. Ma, appunto, solo in parte.

Non voglio insegnare niente a nessuno, mi raccomando. Però mi permetto di dare dei consigli tattici.

Mai usare la parola "invidia". Gli altri non sono invidiosi. Solo una parte lo è. Metterla sul piano dell'"invidia" vi porta nell'angolo a prendere le seggiolate in faccia. Perchè, banalmente, ci sono persone che non gliene frega assolutamente nulla del bodybuilding, e lo considerano alla stregua delle tante manie che ci sono in giro.

Idem: mai parlare del "mediocre che non fa bodybuilding". Perchè non è vero.

Vedo, tra l'altro, che questo tema mette insieme persone che si scannerebbero su tematiche dell'allenamento. Anche questo dovrebbe far riflettere sulla valenza di certe discussioni, no?

Fenix fa un discorso che in parte condivido e in parte no, come sempre perchè siamo individui. Dico anche a lui che non critico per partito preso, nè che non sono uno che non capisce quello che vuole dire. Io sono parte di questo mondo, e, tanto per dire, in questo momento mi sto scolando le proteine in polvere.

Il problema del suo discorso è che evidensia una specie di "superiorità", quasi razziale nel suo misticismo che è però così affascinante. Questo è quanto direbbe l'avvocato del Diavolo.

Il tono, cioè da "voi non capite" espone a critiche.

Tanto per dire: si parla tanto spesso di "sacrificio". Fare bodybuilding è sacrificio? Attenti che sarebbe bello dire di sì, ma la risposta è tristemente... no. In una discussione con i secchi si perde su questo punto.

Ancora: quanti hanno iniziato a fare i pesi perchè si sentivano inadeguati, fuori posto, pecore del gregge, agnelli al macello (no, questa è una canzone dei Kreator...), timidi, impacciati...

Ripeto: è un gioco.