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Discussione: Hamburger confezionati

  1. #1
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    Molto dubbioso Hamburger confezionati

    Buon pomeriggio ragazzi, oggi ho comprato degli hamburger di tacchino confezionati. Li ho pagati poco, ed ho pensato di prenderli come sostitutivi della bresaola nei pasti piccoli.

    So bene che sarebbe meglio farseli fare apposta da un macellaio, ma secondo voi quelli che ho preso io sono proprio da evitare? Considerate che io ora sto facendo mantenimento...

  2. #2
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    partendo dal presupposto che il mantenimento non esiste, sul tacchino ti dirò invece che farlo fare al macellaio, prendi un pezzo di fesa di tacchino intero e lo frulli con un qualsiasi robot da cucina o con qualche accorgimento anche con il frullatore ad immersione, è come fare le polpette poi tutto a mano, o con una tazza per la forma.
    Risparmi qualche soldino e soprattuto sei sicuro del tipo di taglio, perchè gli hamburger (non solo di tacchino) in genere sono il ricettacolo di tutti i tagli di scarto...

  3. #3
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    Citazione Originariamente Scritto da Tersite Visualizza Messaggio
    partendo dal presupposto che il mantenimento non esiste, sul tacchino ti dirò invece che farlo fare al macellaio, prendi un pezzo di fesa di tacchino intero e lo frulli con un qualsiasi robot da cucina o con qualche accorgimento anche con il frullatore ad immersione, è come fare le polpette poi tutto a mano, o con una tazza per la forma.
    Risparmi qualche soldino e soprattuto sei sicuro del tipo di taglio, perchè gli hamburger (non solo di tacchino) in genere sono il ricettacolo di tutti i tagli di scarto...
    quindi questo significa che è proprio da evitare l'utilizzo di cui ho intenzione di farne?

  4. #4
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    Citazione Originariamente Scritto da Mauro_86 Visualizza Messaggio
    quindi questo significa che è proprio da evitare l'utilizzo di cui ho intenzione di farne?
    Dipende da quanta carne e quanto grasso ci sono effettivamente.

  5. #5
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    La differenza è nel fatto che il macellaio ti prepara le svizzere di tacchino, o pollo, o manzo, o maiale.
    Tu invece hai comperato degli hamburger, che sono composti sì di carne, ma anche di fecola di patata, pan grattato, spezie varie, sale, pepe, ed a volte glutammato monosodico.

  6. #6
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    non capisco perchè voi che state così attenti all'alimentazione non lo siate anche alla qualità dei cibi, senza generalizzare ovvio.

    mi è capitato di leggere più thread dove si parla di cibi presi in market scarsi, io volessi diventare un bb mi orienterei, come già faccio, il più possibile su cibi biologici.

    pane,fette biscottate ecc non costano molto e soprattutto se integrali sono consigliabili di natura biologica perchè le bucce del grano utilizzate per le farine integrali,se è grano trattato contengono tanta di quella ***** che neanche si immagina, e lo è di sicuro trattato se non è biologica come produzione :asd:

    io compro delle fette biscottate di farro biologiche che oltre a essere buonissime in confronto a quelle industriali/chimiche hanno dei valori nutrizionali ottimi, vado a spanne per una fetta sono 1,6 prote e 5/6 carbo.

    se si possono fare nomi e marche andrò più nel dettaglio.

    per le cose fresche anche come frutta e verdura non mangerei mai roba da supermercato quella che non riesco a coltivarmi io nell'orto la compro al biologico sempre

    i vantaggi di essermi trasferito da roma a vicenza

  7. #7
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    mi pare evidente che l'errore nella scelta dei cibi sia tipico di chi è alle prime armi non di tutti i bber e un po' di qualunquismo nelle tue parole traspare, però impressioni a parte quelli che tu chiami prodotti biologici quasi la metà delle volte non lo sono, specialmente quelli confezionati dove il controllo è più difficile, e non lo dico per fare controinformazione, te lo dico perchè le seguo personalmente per le associazioni dei consumatori che rappresento.
    Il biologico è un business, sono vietate procedure e sostanze ma come sempre la corrispondenza del prodotto al marchio dipende dai controlli. Ci sono botteghe biologiche che fanno pagare le mele 4 o 5 euro al chilo dichiarandole biologiche poi arrivano dall'ungheria o dalla romania e sono ricettacoli di sostanze che da noi sono vietate da vent'anni (tipo il bentazone).
    L'unico modo di blindare la sicurezza alimentare è la produzione diretta o l'acquisto diretto dal produttore di cui si conoscono le metodiche di produzione. Conosco aziende agricole in zona che vendono ai gruppi di acquisto e i cui dipendenti preferiscono andare alla coop perchè sanno cosa usano per coltivare cibi...

    La dicitura "biologico" è come il "made in Italy" è solo un nome non significa niente...

  8. #8
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    Citazione Originariamente Scritto da Tersite Visualizza Messaggio
    mi pare evidente che l'errore nella scelta dei cibi sia tipico di chi è alle prime armi non di tutti i bber e un po' di qualunquismo nelle tue parole traspare, però impressioni a parte quelli che tu chiami prodotti biologici quasi la metà delle volte non lo sono, specialmente quelli confezionati dove il controllo è più difficile, e non lo dico per fare controinformazione, te lo dico perchè le seguo personalmente per le associazioni dei consumatori che rappresento.
    Il biologico è un business, sono vietate procedure e sostanze ma come sempre la corrispondenza del prodotto al marchio dipende dai controlli. Ci sono botteghe biologiche che fanno pagare le mele 4 o 5 euro al chilo dichiarandole biologiche poi arrivano dall'ungheria o dalla romania e sono ricettacoli di sostanze che da noi sono vietate da vent'anni (tipo il bentazone).
    L'unico modo di blindare la sicurezza alimentare è la produzione diretta o l'acquisto diretto dal produttore di cui si conoscono le metodiche di produzione. Conosco aziende agricole in zona che vendono ai gruppi di acquisto e i cui dipendenti preferiscono andare alla coop perchè sanno cosa usano per coltivare cibi...

    La dicitura "biologico" è come il "made in Italy" è solo un nome non significa niente...
    Come non essere d'accordo con te?
    Se ne era già parlato, ma rinfresco la memoria con 2 esempi lampanti.
    1-Provate a prendere l'Autobrennero direzione San Michele all'Adige: vedrete file di meleti di un marchio famoso. Bene: il problema è che in mezzo ci passa l'autostrada!!!
    2-Io ho un campo "bio" e di fianco a me ce n'è uno "normale". A distanza di 1 Km c'è un distretto industriale che emette fumi ecc.. Ora: se dovesse piovere pioggia acida dovuta all'inquinamento, toccherebbe solo il campo "normale" oppure anche il mio bel campo "bio"?

  9. #9
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    Citazione Originariamente Scritto da Tersite Visualizza Messaggio
    mi pare evidente che l'errore nella scelta dei cibi sia tipico di chi è alle prime armi non di tutti i bber e un po' di qualunquismo nelle tue parole traspare, però impressioni a parte quelli che tu chiami prodotti biologici quasi la metà delle volte non lo sono, specialmente quelli confezionati dove il controllo è più difficile, e non lo dico per fare controinformazione, te lo dico perchè le seguo personalmente per le associazioni dei consumatori che rappresento.
    Il biologico è un business, sono vietate procedure e sostanze ma come sempre la corrispondenza del prodotto al marchio dipende dai controlli. Ci sono botteghe biologiche che fanno pagare le mele 4 o 5 euro al chilo dichiarandole biologiche poi arrivano dall'ungheria o dalla romania e sono ricettacoli di sostanze che da noi sono vietate da vent'anni (tipo il bentazone).
    L'unico modo di blindare la sicurezza alimentare è la produzione diretta o l'acquisto diretto dal produttore di cui si conoscono le metodiche di produzione. Conosco aziende agricole in zona che vendono ai gruppi di acquisto e i cui dipendenti preferiscono andare alla coop perchè sanno cosa usano per coltivare cibi...

    La dicitura "biologico" è come il "made in Italy" è solo un nome non significa niente...
    ho precisato subito che non volevo generalizzare e cadere nel qualunquismo, in caso chiedo scusa non era un'accusa la mia.

    i controlli sono molto severi per quanto riguarda il biologico poi ovvio che ci sarà qualcuno che qualche mazzetta qua e là la dà ma basta informarsi per sapere i marchi biologici migliori.

    ovvio che in grosse città è più complicato che in piccoli centri, sono nato e vissuto per 25 anni a roma e non ho mai avuto queste esperienze, ora in 1 anno e mezzo che vivo a vicenza mi sono avvicinato molto a queste tematiche.

    come dicevo ho un orto e cerco di produrmi le cose che più consume, dove non arrivo mi rifornisco dal circuito biologico.

    Provate a mangiare bendati l'insalata comprata al supermercato e poi subito dopo la mia o di altri produttori e vi sembreranno due cibi diversi :asd:

    Ad esempio per le mele vado da un fornitore di market biologici che sta vicino casa mia e me le coglie dall'albero le mele sul momento, come ho detto se vivi a milano tutto ciò è impensabile.

    Comunque per biologico non si intende soltanto il non usare pesticidi, ma anche e soprattutto rispettare il ciclo naturale delle materie prime cosa che garantisce l'equilibrio dei loro valori nutrizionali, i terreni restano fertili grazie alla rotazione stagionale cosa che non avviene (la rotazione) per i prodotti "convenzionali".

    Leggere però gente attentissima alla dieta che prende farine integrali dal discount o simili fa un pò sorridere.
    Ultima modifica di groin; 30-07-2010 alle 10:57 AM

  10. #10
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    Non credo che acquistare al discount sia sintomo di qualunquismo e noncuranza.
    Al discount, come nei supermercati "blasonati" esistono diversi prodotti.
    Il qualunquismo e la noncuranza stanno nell'acquirente che non legge le etichette, ed a volte nemmeno le scadenze dei prodotti.
    Io in prima persona quando compero latte o latticini cerco di scegliere quelli fatti in Austria o Germania, scartando i prodotti italiani, a parte quelli fatti nello stabilimento di Resana o di Roveré della Luna.
    Lo so che se una mozzarella si chiama mozzarella dovrebbe significare "made in Italy", ma ognuno ha gli occhi per leggere nelle confezioni la provenienza, e c'è sempre scritto se il prodotto è stato fatto in Italia oppure no.
    Poi non venissero a lamentarsi che hanno comperato una mozzarella con la bandiera italiana impressa sulla confezione, per poi ritrovarsi una mozzarella tedesca. E chi ve l'ha detto di acquistarla?
    Volete comperare Santa Lucia? Bene, nessuno ve lo vieta. Ma guardate sulla confezione: vi accorgerete che il 50% delle partite di produzione viene fatto in Slovacchia! Ah, ma ora non vi lamentate, perchè siete SICURI di aver mangiato italiano?!?

    Con un piccolo OT vi posso dire che lo "scandalo" delle mozzarelle blu è stato artatamente creato per innalzare il prezzo del latte italiano, visto che i produttori sono con l'acqua alla gola (poveri loro). Nessuno nega che la mozzarella diventasse blu, ma nessuno dice che il batterio ha proliferato proprio perchè ha trovato un ambiente privo di impurità e conservanti.
    Che poi i controlli sulle acque di lavaggio siano stati carenti non ci piove, e la magistratura (o chi per lei) provvederà a stabilire colpe e sanzioni.
    Il prossimo passo sarà quello di trovare una falla nella pasta o nella farina "non made in Italy" in quanto anche chi coltiva grano in Italia si vede acquistare il proprio prodotto per una sciocchezza di Euro o giù di lì.
    Ultima modifica di user_del87452; 30-07-2010 alle 11:17 AM

  11. #11
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    comunque alla fine il mio discorso era nato per dire di stare attenti a prendere farine integrali non biologiche (del vero biologico), perchè la buccia che qui non viene scartata a differenza delle farine bianche trattiene tutta la ***** che ci sparano sopra nelle coltivazioni convenzionali dove i campi sono impregnati di diserbante.

    a tal proposito riporto un'esperimento fatto dallo zio di mia moglie che ha buttato due buste di semi per il prato inglese in un campo di grano nel periodo dopo la mietitura non è cresciuto neanche un filo :asd:

  12. #12
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    vero biologico
    ecco il problema, cosa certifica che una cosa è biologica?
    Già i consorsi disciplinati dalla legge DOC, DOCG, DOP,IGP sofisticano ma esiste una normativa di riferimento, sanzioni, e organi di controllo.
    Il marchio "bio" non esiste, è una dicitura come "light" che il produttore assegna al suo prodotto e che il distributore, grande o piccolo, inserisce in un'area dedicata dei propri scaffali.
    Ma non c'è un organismo di controllo un sistema di norme che disciplini il bio.
    Quindi è un po' ottimistico affidarsi al bio confidando nei controlli "severi" perchè chi li fa questi controlli? A quale normativa si rifanno? Quali sono le sanzioni? Esiste una certificazione del prodotto? Esiste una certificazione dell'azienda? Esiste una certificazione della filiera?
    Questo è il problema fondamentale del biologico commerciale, che sono tre lettere messe su per giustificare un costo al dettaglio a volte del 300% superiore. E' purtroppo solo un business.
    Diverso è l'acquisto diretto dal produttore, dove almeno vedo e conosco dove vengono prodotte le cose che poi mangio.

  13. #13
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    Citazione Originariamente Scritto da orudozac Visualizza Messaggio
    Dipende da quanta carne e quanto grasso ci sono effettivamente.
    sembrano molto "rossi", come dovrebbero essere vedendoli... ma effettivamente so bene che quelli dal macellaio sono migliori!

  14. #14
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    Da wikipedia
    Legislazione

    L'agricoltura biologica in Europa è stata regolamentata per la prima volta a livello comunitario nel 1991 con il *Reg. (CEE) n° 2092/91 relativo al metodo di produzione biologico di prodotti agricoli e all'indicazione di tale metodo sui prodotti agricoli e sulle derrate alimentari.Solo nel 1999 con il *Reg. (CE) n° 1804/99 sono state normate anche le produzioni animali.
    Nel giugno del 2007 è stato adottato un nuovo regolamento CE per l'agricoltura biologica, Reg. (CE) n° 834/2007, che abroga i precedenti ed è relativo alla produzione biologica e all'etichettatura dei prodotti biologici sia di origine vegetale che animale (compresa l'acquacoltura).
    Qualità

    Gli alimenti biologici si sono dimostrati privi di residui da fitofarmaci nelle analisi condotte da Legambiente nell'ambito dello studio Pesticidi nel piatto 2007. Inoltre uno studio del 2005 ha dimostrato che le tracce di agrofarmaci contenuti nelle urine dei bambini scompaiono dopo pochi giorni di alimentazione biologica.
    Alcune ricerche recenti hanno riportato per taluni prodotti biologici un contenuto più elevato di antiossidanti e nutrienti. In generale però, secondo una analisi del corpus delle conoscenze attualmente disponibili, svolta dall'Agenzia Francese per la Sicurezza Alimentare nel 2003, non è possibile concludere che esistano differenze rimarcabili in quanto ad apporti nutrizionali tra prodotti convenzionali e biologici.
    In ogni caso alcuni studi hanno mostrato che pesche, mele e kiwi biologici hanno consistenza maggiore, e contengono una maggiore quantità di sostanze nutritive e antiossidanti quali zuccheri naturali, vitamina C, beta-carotene e polifenoli, concordando con ricerche precedenti, come quella dell'Istituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione, che nel 2002 ha rilevato una superiorità nutritiva di pesche, pere, susine e arance biologiche rispetto alla controparte convenzionale.I pomodori studiati a Davis indicano che la qualità del terreno sia un fattore chiave, ma non sembra essere il solo: per esempio la polpa dei frutti bio contiene meno acqua, e presenta dunque una concentrazione di nutrienti più elevata; un altro fattore è legato alle varietà scelte per la coltivazione biologica che sono spesso più pregiate. L'ipotesi più accreditata per spiegare questi dati è che le piante bio, non essendo aiutate dalla chimica a crescere e a difendersi, siano costrette a produrre da sole molte più sostanze protettive che hanno un effetto contro insetti, funghi e batteri.
    Nella prassi quotidiana, tali differenze qualitative presenti fra prodotti biologici e tradizionali tendono però ad appiattirsi a causa delle richieste dell'industria di trasformazione e distribuzione che richiede omogeneità e qualità uniformi per tutte le tipologie di prodotto
    http://www.coldiretti.it/organismi/I..._Normativa.htm

    dalla normativa si evince in particolare che:
    Fertilità e attività biologica del suolo

    La fertilità deve essere mantenuta :
    con la coltivazione di leguminose, di concimi verdi o di vegetali con apparato radicale profondo nell'ambito di un programma di rotazione pluriennale,
    • con l'incorporazione nel terreno di materiale organico,
    • con concimi organici o minerali indicati nell'allegato II (.pdf .doc) del Regolamento comunitario n. 2092/91. E' Istituito Sperimentale per la Nutrizione delle Piante delegato ad autorizzare la commercializzazione dei prodotti adatti all'agricoltura biologica di cui detiene la banca dati consultabile sul sito www.isnp.it



    Lotta contro i parassiti le malattie e le piante infestanti

    La lotta va impostata attraverso:
    • la scelta di specie e varietà adeguate,
    un programma di rotazione adeguato,
    • la coltivazione meccanica, la protezione dei nemici naturali dei parassiti (con impianto di siepi, posti per nidificare, diffusione di predatori)
    • eliminazione delle malerbe mediante bruciatura (pirodiserbo).
    In caso di pericolo immediato per le colture possono essere utilizzati i prodotti indicati nell'allegato II- parte B (.pdf .doc) -del Regolamento comunitario n. 2092/91.
    Origine degli animali

    Le razze e le varietà devono essere selezionate al fine di evitare malattie specifiche o problemi sanitari connessi con alcune razze e varietà utilizzate nella
    produzione intensiva (ad es. sindrome da stress nei suini, PME, morte improvvisa, aborto spontaneo, nascita difficoltosa con taglio cesareo, ecc.), dando la preferenza a razze e varietà autoctone.
    Gli animali devono provenire (.pdf .doc) da unità di produzione che osservino le norme del Reg. CEE 2092/91. (Argomento soggetto a deroghe).
    Alimentazione

    L'alimentazione è finalizzata a una produzione di qualità piuttosto che a massimizzare la produzione stessa.
    E' vietata l'alimentazione forzata.
    Gli animali devono essere alimentati con alimenti biologici, preferibilmente prodotti dall'unità o, qualora ciò non sia possibile, con alimenti provenienti da altre unità o imprese conformantisi alle disposizioni del Reg. CEE 2092/91.
    L'alimentazione di base dei mammiferi giovani è il latte naturale, di preferenza quello materno, e deve essere effettuata per un periodo minimo che dipende dalle varie specie[...]


    ERBIVORI . Almeno il 60% della materia secca di cui è composta la razione giornaliera deve essere costituito da foraggi freschi, essiccati e insilati.
    E' obbligatorio, nei limiti consentiti dalle condizioni pedoclimatiche, garantire agli animali, nell'arco dell'anno, un'adeguata fruizione dei pascoli, anche limitatamente ad una fase produttiva.
    POLLAME . La razione utilizzata nella fase d'ingrasso deve contenere almeno il 65% di cereali.
    SUINI E POLLAME . Alla razione giornaliera devono essere aggiunti foraggi freschi, essiccati o insilati.



    [...]mentre è vietato l'uso di antibiotici, coccidiostatici, medicinali, stimolanti della crescita o altre sostanze intese a stimolare la crescita o la produzione. E' vietato l'impiego di organismi geneticamente modificati o di prodotti da essi derivati per la produzione di alimenti, materie prime per mangimi, mangimi composti, additivi per mangimi, ausiliari di fabbricazione dei mangimi e prodotti usati nell'alimentazione animale.
    Profilassi e cure veterinarie

    E' obbligatorio utilizzare per la profilassi e le cure veterinarie solo prodotti autorizzati secondo le normative vigenti che dovranno essere impiegati e dispensati nel rispetto delle norme sull'utilizzo e la distribuzione del farmaco veterinario.
    La profilassi nella zootecnia biologica è basata sui seguenti principi:
    • scelta delle razze o delle linee e ceppi appropriati di animali;
    • applicazione di pratiche di allevamento adeguate alle esigenze di ciascuna specie;
    • uso di alimenti di alta qualità, abbinato a movimento regolare fisico e accesso ai pascoli;
    • adeguata densità degli animali.
    L'uso di antibiotici o di medicinali veterinari allopatici ottenuti per sintesi chimica possono essere utilizzati, sotto la responsabilità di un veterinario, solo quando l'uso di prodotti fitoterapici, omeopatici, oligoelementi e materie di origine minerale per mangimi, non sia verosimilmente efficace.

    E' vietato l'uso di medicinali veterinari allopatici ottenuti per sintesi chimica o di antibiotici per trattamenti preventivi.
    E' vietato l'impiego di sostanze destinate a stimolare la crescita o la produzione nonché l'uso di ormoni o sostanze analoghe destinati a controllare la riproduzione o ad altri scopi. Possono essere somministrati ormoni a singoli animali nell'ambito di trattamenti terapeutici veterinari.

    Trasporto

    Il trasporto degli animali deve effettuarsi in modo da affaticare il meno possibile gli animali.
    E' vietato l'uso di calmanti allopatici prima e nel corso del trasporto.
    Nella fase che porta alla macellazione ed al momento della macellazione gli animali devono essere trattati in modo da ridurre al minimo lo stress.



    Aree di pascolo e edifici zootecnici

    La densità ottimale di bestiame :
    - nelle stalle deve garantire il massimo comfort e il benessere degli animali in funzione delle loro esigenze biologiche ed etologiche;
    - all'aperto deve essere tale da evitare che il suolo diventi fangoso e la vegetazione sia eccessivamente brucata.
    Gli animali devono disporre di un accesso agevole alle mangiatoie e agli abbeveratoi.
    I locali devono consentire un'abbondante ventilazione e illuminazione naturale.
    I pascoli, gli spiazzi liberi e i parchetti all'aria aperta devono all'occorrenza offrire un riparo sufficiente dalla pioggia, dal vento, dal sole e dalle temperature estreme.



    L'opificio che trasforma, prepara o condiziona prodotti da agricoltura biologica deve anche lui sottoporsi al sistema di controllo ed assicurare la separazione dei prodotti sia nel magazzinaggio che durante la lavorazione mediante un sistema di tracciabilità/rintracciabilità del prodotto
    scusate il wot.



    Per quanto riguarda il Tonno faccio notare questo link:
    http://www.greenpeace.it/tonnointrappola/

    c'è tonno e tonno !!
    Ultima modifica di groin; 30-07-2010 alle 12:14 PM

  15. #15
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    Enti certificatori italiani
    ICEA
    Istituto per la Certificazione Etica ed Ambientale
    di Bologna

    CODEX Srl
    di Scordia (Catania)

    BIOS Srl
    Controllo e certificazione produzioni biologiche
    di Marostica (Vicenza)

    IMC
    Istituto mediterraneo di certificazione
    di Senigallia (Ancona)

    ASSOCIAZIONE ECOCERT Italia
    di Catania

    ASS
    Associazione Suolo e Salute
    di Fano (Pesaro)

    CCPB
    Consorzio Controllo Prodotti biologici
    di Bologna

    BAC
    Bioagricert - Bioagricoop

    QC&I
    International Service Sas
    Quality Assurance System
    di Monteriggioni (Siena)

    ECO SYSTEM
    International Certificazioni Srl

    BIOZOO Srl
    di Sassari

    ICS
    Control System Insurance Srl
    di Grosseto

    ABC
    Fratelli Bartolomeo
    di Toritto (Bari)

    Enti autorizzati ad operare nella sola Provincia autonoma di Bolzano
    BIOZERT
    zertifizierung okoligisch erzeutger produkte
    di Ugsburg

    INAC
    International Nutrition and Agricolture Certification
    di Witzenhausen

    IMO
    Institut für marktökologie
    di Konstanz

    QC&I
    Gesellschaft für kontrolle und zertifizierung von Qualitätssicherungssystemen GMBH
    di Köln

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