Ero caduto nella trappola commerciale del kamut, o meglio,immaginavo che dietro ci fosse qualcosa ma non pensavo che fosse così "grossa"...
Sempre alla ricerca di fonti glucidiche migliori, capita di provarne di tutti i colori: grano saraceno, quinoa, spelta, avena, farro, legumi vari... cerco anche qualcosa per variare, e ovviamente provo questa benedetta farina di kamut.
Il kamut ci viene "venduto" come antichissimo frumento egiziano, ottenuto dalla germinazione di chicchi rinvenuti in tombe egizie.
Balle colossali. Tutte storie.
Tanto per cominciare kamut non è un nome di una pianta, bensì un marchio registrato dai signori Quinn, una famiglia americana che coltiva questo cereale in Montana e Canada, con criteri 100% bio, e che ha monopolizzato di questo cereale colitvato in quelle zone.
Ma il kamut, o meglio, grano khorasan, grano rosso orientale o Triticum Turanicum, è una varietà piuttosto antica di grano, diffusa in Medio Oriente ma anche in Italia, dove viene coltivato ancora oggi, non ibridato, fra Molise e Basilicata col nome di grano Saragolla.
Essendo (tanto il kamut quanto il saragolla) un cereale piuttosto grezzo dal punto di vista evoluzionistico, mantiene alcune caratterrstiche di purezza che davvero lo rendono più adatto ad un regime alimentare "antico" e poco raffinato.
Il kamut, come tutti i frumenti, contiene glutine e non è adatto quindi ai celiaci. Altra balla su cui si è tentato di investire in passato per promuoverne il consumo...
Sempre a proposito di glutine, che è la maggior quota proteica del frumento, il rapporto glutine/altre proteine (generalmente di valore biologico maggiore) è piuttosto alto, siamo al 94%, mentre il "nostro" farro è al 79%... quindi, pur contenendo una quota proteica leggermente maggiore, è sempre glutine.
Inoltre il consumo del kamut è una vera e propria presa in giro per chi lo compra convinto di sostenere un progetto di agricoltura biologica ecosostenibile a basso impatto.
In Montana sarà così, nessuno lo mette in dubbio, ma i chicchi e le farine di kamut devono pure arrivarci dal Montana... quindi tutto lo sforzo ecologista viene vanificato con i costi (intesi in termini di inquinamento atmosferico) necessari alla commercializzazione, che indirettamente contribuiscono a rendere i prodotti agricoli sempre meno salutari.
Quindi, io voto farro. Voto farro dicocco, il farro italiano tipicamente coltivato in Toscana.
E' forse il più antico cereale addomesticato dall'uomo, è caduto in disgrazia da secoli,in quanto soppiantato dalle altre varietà di frumento e cereali in genere, e la sua coltivazione è perdurata nei secoli limitatamente alla Garfagnana. Questo giustifica la sua purezza, non seconda a quella del kamut, e ad oggi ha acquisito l'Indicazione Geografica Protetta.
Rappresenta un prodotto di nicchia, prodotto soprattutto in aziende biologiche.
Vi lascio un paio di link, a voi le debite conclusioni...
Kamut: un mito da sfatare
Triticum dicoccum - Wikipedia
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