Troppe le ore trascorse tra pianti,
rimorsi, dolcezze e inutili stenti.
Sporche le mani di rabbia e pudore
vecchi rimpianti tra astio e rancore.
Troppe le vite lasciate all'oblio
di gelide mani senza certezze.
Troppe le volte che stupidi sforzi
gettano calce ardente sugli occhi.
Squali all'intorno di un solo vivente
pronti all'attacco per puro disprezzo.
Specchio dell'anima il proprio vedere,
senza confine il proprio cadere.
Sogni di luoghi caldi e profondi
Mondi diversi e pur sempre immondi.
Immondi di te che sporchi e distruggi
senza volere altro che odio.
Casse di chiodi sopra la testa,
pesi gravosi senza volerli.
L'unica forza che può scaturire
non la vuoi avere,
per poi morire.
Per non morire.
Abbandonarsi ad un corpo che ti abbandona
amando ciò che non ti appartiene.
Rapidi cenni con gli occhi chiusi,
aprirli e richiuderli con vecchi pretesti.
Un giorno, domani forse vorresti
Che il Mondo d'un colpo di fatto s'arresti.
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